Quante volte, passando per un determinato luogo delle nostre città, ci siamo domandati quando è stato posizionato un oggetto oppure quando è stato eretto un edificio o un monumento. Il principio di avere visto qualcosa fin da quando siamo piccoli vale per tutti. Gli abitanti di Conegliano, però, sono abituati a incrociare un oggetto davvero particolare: una Lancia Fulvia parcheggiata nello stesso punto da 47 anni.
Questa Lancia Fulvia non è stata abbandonata e i legittimi proprietari sono noti. La vettura appartiene ad Angelo Fregolent e Bertilla Modolo, classe 1927 lui e 1937 lei, tanta energia e tanto lavoro nella loro vita sempre insieme, fino all’avventura nella locale edicola, terminata due anni fa quando il signor Angelo si è rotto un’anca e ha dovuto abbassare la saracinesca. Nel corso degli anni è diventato un punto di ritrovo per i cittadini, ma anche un mini magazzino in cui riporre oggetti o giornali invenduti. A Conegliano tutti la conoscono e probabilmente ci si sono anche affezionati. Sicuramente è così per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha detto di ricordarla fin dai tempi della scuola. Molto personale. “La nostra Fulvia piace a tutti in questi giorni – hanno raccontato Angelo e Bertilla al Corriere Veneto -. Questa attenzione e vedere le persone che ci vengono a trovare rappresentano per noi un regalo“.
Dopo quasi mezzo secolo di immobilismo la Fulvia in questione, non priva di segni del tempo, potrebbe essere spostata, come spiegato dal comandante della polizia locale di Conegliano, Claudio Mallamace: “I parcheggi un po’ in strada un po’ sul marciapiede sono stati realizzati molti anni fa, molto prima del codice della strada del 1992. È stata una soluzione di compromesso per evitare di fare verbali a tutti i clienti del bar. È chiaro che non possono più rimanere e andranno tolti visto che il marciapiede è fruito dai pedoni e ci sono molti ragazzi che lo usano per andare a scuola. Si potrebbe mettere l’auto in centro al cortile della scuola enologica, dove c’era il pioppo. Un piccolo monumento alla storia della città all’interno della scuola enologica. L’auto non viene buttata via e i due proprietari affacciandosi la vedono“. Cosa accadrà non lo sappiamo, ma in città c’è già chi chiede che l’auto, dotata di gomme originali e perfino un po’ di benzina nel motore, diventi un monumento.