Dodge Challenger SRT Demon 2018: 840CV di pura cattiveria

Negli Stati Uniti il tempo sul giro non conta, è il tempo sul dritto che fa la differenza. Pensate ad Indy, alla Nascar, alle gare Fast&Furious o Need For Speed sul quarto di miglio, dove la differenza la fai sapendo cambiare marcia.

Gare che ad alto livello si corrono con il paracadute per la decelerazione, dove si bruciano le gomme sul rettilineo per aumentare il grip e le auto in competizione sono elaborare in improbabili maniere.

E quindi quale altro magico posto potrebbe concepire la Dodge Challenger SRT Demon?

La già spaventosa Challenger SRT Hellcat produce una potenza di 707CV grazie al propulsore V8 da 6.2 litri con compressore volumetrico, anteriore, che per massimizzare le prestazioni è stato rivisto ampiamente sia in quanto a tecnica che in quanto a dotazione elettronica.

Il solo compressore misura ora 2,7 litri, mentre valvole e pistoni sono stati riprogettati.  Cambia anche la zona rossa del limitatore, spostata a 6.500 giri, mentre le prese dell’aria sono state opportunamente ridimensionate. 840CV dunque, capaci di spingere la Dodge Challenger SRT Demon in poco più di 2,3 secondi nello zero a cento e, soprattutto, in grado di far impennare l’auto in partenza. è l’unica vettura di serie capace di questa goliardia, o almeno l’unica a riuscirci con motore e trazione anteriore.

Per massimizzare le prestazioni del V8 la vettura ha due diverse mappature: la prima limita la potenza a 500CV, la seconda spinge la Challenger ad erogarne 804. Questo quando si tratta di benzina a 92 ottani, mentre per gli 840CV di cui parlano in Dodge è necessario utilizzare benzina ad alto numero di ottani (intorno ai 100, non così banale da trovare oltreoceano).

Per limare al minimo i pesi rispetto alla Hellcat, la Dodge Challenger SRT Demon è stata privata dell’impianto audio da 16 altoparlanti, del divanetto posteriore e del sedile del passeggero. Per chi li rivolesse indietro, sono opzioni acquistabili ad 1 dollaro l’uno.

Tim Kuniskis, leader del progetto, ha raccontato che “Con la Demon, il nostro obbiettivo era costruire una vettura che avrebbe tatuato il logo Dodge nella coscienza della gente quando si parla del mercato auto, anche oltrepassando quelli che sono i nostri clienti più appassionati. Per farlo ovviamente abbiamo dovuto superare limiti contro i quali non ci eravamo mai confrontati, sorpassando anche quella che è la già leggendaria Hellcat. Il risultato lo vedete da voi”, ha concluso Kuniskis “840CV su qualcosa che non assomiglia a nulla di ciò che c’era prima.”

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