Matrimonio Fiat – PSA
Il matrimonio s’ha da fare. Quello tra l’italiana (o italo – americana) Fiat e la francese PSA Peugeot Citroen, ipotizzato dall’AD di Fiat, Sergio Marchionne, all’ultimo NAIAS di Detroit.
Sarebbe l’unico modo per rispondere allo strapotere del Gruppo Volkswagen nel mercato europeo.
È quanto sostiene Philippe Houchois, analista di UBS, all’agenzia Reuters: “Peugeot ha definitivamente bisogno di maggiori dimensioni. Hanno resistito all’idea per molto tempo, ma adesso i nodi stanno venendo al pettine”.
Crescita del Gruppo Volkswagen in Francia
Infatti in casa loro nel 2011, pur rimanendo sempre in vetta alla top ten delle immatricolazioni, Peugeot ha chiuso con un -8% mentre Citroen con un -1%, contro il +12% di Volkswagen e +16% di Audi.
Trend rafforzato nella seconda settimana di gennaio 2012: le vendite di Peugeot sono diminuite del 33% e quelle di Citroen del 34%, mentre quelle di Volkswagen e Audi sommate sfiorano una crescita del 70% (rispettivamente +45% e +22%).
Evidente a questo punto come sta la situazione, tanto più che Fiat in Francia è lontanissima dalle prime dieci case.
Ma non solo Oltralpe le case arrancano perché la potenza del gruppo teutonico allarga i suoi confini, se si pensa che la Cina sta diventano il suo primo mercato e sta perfino accorciando i tempi per diventare il primo costruttore di auto nel mondo.
Inoltre, il Gruppo VW condivide con i suoi marchi diverse piattaforme, sfruttando così economie di scala gigantesche e potendo reinvestire le somme risparmiate in ricerca e sviluppo. Infatti gli investimenti previsti ammontano a circa 62 miliardi di Euro fino al 216.
Ecco anche come Audi è riuscita a sorpassare anche Mercedes, in un derby di fuoco.
Negli ultimi tempi l’unico “contrattempo” incontrato nella sua costante crescita, a Wolfsburg è arrivato dal Giappone, con la Suzuki che ha rotto l’accordo con Volkswagen, scegliendo i motori diesel Fiat.
Dall’idea di Marchionne alla realtà
L’AD di Fiat nei giorni scorsi aveva ipotizzato un contatto con Peugeot smentendo poi l’esistenza di una trattativa e realizzare una partnership non è una cosa così semplice.
Ma con un calo della domanda in Europa previsto al 6%, diventa pericoloso percorrere la strada dei prezzi mentre non è sufficiente guadagnare quote in mercati emergenti come Brasile, Russia, India e Cina.