Hyundai: il nuovo SUV che viagga a idrogeno per 580Km con un pieno

FCEV, acronimo di Fuel Cell Electric Veichle. Una sigla di cui sentiremo parlare a lungo se le cose dovessero prendere la giusta piega. Hyundai ha appena presentato la nuova versione del proprio SUV alimentato a idrogeno, che andrà a sostituire la progenitrice ix30. In Corea del Sud, dove il modello ha avuto più successo commerciale, le vendite registrate si aggirano in torno al centinaio di esemplari.

Poco più di nulla quindi, ma ciò non basta a mascherare il grande interesse per i costruttori -asiatici per il momento- per quel che riguarda questa tecnologia. L’idrogeno inquina infinitamente meno dell’elettrico e, soprattutto, i tempi di ricarica sono nell’ordine dei minuti come per i carburanti tradizionali.

Al momento l’ostacolo più evidente legato alla diffusione delle auto a idrogeno è la mancanza di stazioni di servizio che, a dirla tutta, hanno un costo molto più elevato rispetto ad un’installazione di colonnine elettriche. Senza contare il costo vivo del carburante, superiore anche alla benzina. Questo però non significa che le grandi aziende non siano al lavoro per migliorare le cose, pensiamo anche a Toyota Mirai ed il centro in cui attualmente si conducono diverse sperimentazioni proprio sull’FCEV.

Questo SUV Hyundai, oltre a viaggiare con l’idrogeno -no, non esplode su di una strada sconnessa- può percorrere ben 580Km prima di fermarsi per un rifornimento. E l’inquinamento dell’aria viene limitato alla produzione in fabbrica, evitando almeno una decina d’anni di gas nocivi immessi nell’atmosfera che si tratti di benzina o carbone, gas e petroli necessari a far funzionare una centrale elettrica.

Il modello presentato oggi punta al marketing attraverso ecologia e stile -accoppiata più che mai vincente-  con un gruppo ottico raffinato e geometrie più accattivanti, senza dimenticare una fattura degli interni a dir poco futurista. Giappone e Corea del Sud sono già impegnate a moltiplicare esponenzialmente il numero di stazioni di rifornimento, ma sarà difficile prendere in seria considerazione l’acquisto di una vettura a idrogeno prima di qualche anno, anche per un giapponese.

 

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