Profilo di Giuseppe Tartaglione
Giuseppe Tartaglione nasce a Gioia del Colle (Bari) il 25 maggio 1951. Dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita presso l’Università di Torino, inizia la sua attività lavorativa nel 1976 ricoprendo diverse cariche
direttive nel contesto della Traco Express. Nel 1978 viene nominato Direttore Commerciale della Carello S.p.A., a Torino, e mantiene la carica per dieci anni, fino al 1988. In seguito all’assorbimento della Carello S.p.A. da parte della Magneti Marelli, nel 1988 Tartaglione diviene Direttore Generale della Magneti Marelli Deutschland, con sede a Colonia. Nel 1999 entra a far parte del Consiglio di Amministrazione della Magneti Marelli S.p.A. Nel 2001 è nominato Direttore Generale della Comau Deutschland, a Francoforte; contestualmente, viene eletto Membro del Consiglio di Amministrazione della stessa Comau. Nel 2004 passa alla Fiat Powertrain Technologies S.p.A., dove ricopre la carica di Responsabile per il Marketing e le Relazioni con la Clientela, divenendo al contempo Membro del Consiglio di Amministrazione.
Nel gennaio 2006 viene nominato Vice Presidente della SEAT S.p.A. a Barcellona, con responsabilità per il Marketing e la Vendita. Dal 15 maggio 2007 è Presidente e CEO di VOLKSWAGEN GROUP ITALIA S.p.A..
La nostra intervista a Giuseppe Tartaglione, Presidente e Ceo di Volkswagen Group Italia spa
Gli azionisti delle principali case automobilistiche nel 2010 hanno festeggiato ottime performance grazie a bilanci record mentre i concessionari italiani sperano di non ripetere un altro biennio: che cosa prevedete per il 2011?
Secondo la mia opinione il 2011 sarà un anno positivo, soprattutto a partire dalla seconda metà. Ovviamente questa previsione è fatta senza tener presente gli eventuali influssi negativi derivati da avvenimenti di diverso tipo che potranno accadere a livello internazionale.
La automobile rischia di diventare una commodity come un frigo o un forno. Cosa state facendo per far riannamorare i giovani che oggi preferiscono iPhone sms ed altre cose piuttosto che le vetture?
Mi permetto di ripetere quanto un mio carissimo amico (Walter de Silva, Capo del Design del Gruppo Volkswagen, ndr) è solito dire: tutti noi abbiamo una foto a fianco di una autovettura, scattata con la famiglia o con gli amici, durante un viaggio o in un momento significativo della nostra vita. Nessuno ce l’ha a fianco di una lavastoviglie o di un frigorifero! Ritengo quindi che sia proprio così, anche per i giovani d’oggi. Noi – produttori di automobili – abbiamo il compito di rendere più facile e confortevole la convivenza con l’automobile. Questo sì.
Negli spot delle auto vediamo sempre strade vuote, libere dal traffico con famiglie felici… Come fare per trasformare questo sogno in realtà?
Non sono assolutamente dell’idea che sia un sogno. Sono convinto che è il prossimo futuro. Si tratta di trovare soluzioni, mezzi, infrastrutture e tecnologie di comunicazione adeguate.
Benzina alle stelle, assicurazioni folli, parcheggi impossibili, strade intasate, economia stagnante: perché gli italiani dovrebbero cambiare auto?
Negli ultimi 40 anni non ho mai letto che la benzina non fosse alle stelle, che le assicurazioni non fossero rincarate, che i parcheggi non fossero insufficienti eccetera eccetera eccetera. La benzina era già carissima quando aveva raggiunto le 1.000 £ al litro. Eppure le auto si sono continuate a vendere, e sempre di più. L’auto è un bene importante che va oltre le problematiche elencate. Ritengo che solo per un certo tipo di servizi l’auto possa essere rimpiazzata. L’auto offre mobilità individuale, autonomia, libertà e per questi valori credo proprio che sarà insostituibile ancora per molti, moltissimi anni.
Cosa ne pensate delle vetture low cost?
Sono sempre stato convinto che su certe cose non si possa risparmiare. E nel caso specifico, se il risparmio dovesse – in alcun modo – compromette la sicurezza (e la qualità) delle automobili allora non sarei assolutamente favorevole.
Meglio vendere auto in un paese maturo come l’Italia o in espansione come Brasile, India o Cina: accetterebbe di guidare la filiale cinese della sua marca?
Il car business è interessante in tutti i Paesi del mondo. Per quanto mi riguarda, ho vissuto tanti anni all’estero (oltre 25 in Germania) e sinceramente essere rientrato in Italia, a casa, mi fa molto piacere.
In Italia ci sono troppe auto e per di più molte sono vecchie : che cosa suggerite per pulire le città e decongestionare il traffico?
Negli ultimi anni è stato fatto molto in questa direzione, grazie anche all’aumentato del nostro senso di responsabilità verso l’ambiente sia come italiani che come automobilisti. Dobbiamo sicuramente continuare su questa strada e fare sempre di più.