La benzina aumenta di 4 centesimi per far fronte all’emergenza immigrazione

A partire da oggi 29 giugno la benzina diventa ancora più cara, per la precisione di circa 4,8 centesimi al litro “grazie”, si fa per dire, ad un rincaro definito obbligatorio dal governo e che le compagnie petrolifere hanno applicato per fronteggiare lo stato di emergenza immigrazione degli ultimi tempi, con un flusso spropositato di cittadini stranieri soprattutto dal Nord Africa.
Questa ennesima accisa precede di pochissimi giorni l’entrata in vigore a tutti gli effetti della ormai famosa tassa sul cinema che farà aumentare di ulteriori 0,19 centesimi al litro il prezzo di benzina e diesel, come deciso dal governo qualche mese fa in un decreto.
Arrivati a questo punto, i prezzi medi nel nostro paese vanno dall’1,576 euro/litro degli impianti Eni fino all’1,593 di Shell, passando per l’1,484 degli impianti no-logo. Per quanto riguarda invece il diesel, andiamo dall’1,455 di Eni all’1,479 di shell, con i no-logo a 1,362. Il GPL va dagli 0,740 di Eni allo 0,756 di Shell, contro 0,728 dei no-logo.
Questi rincari vanno quindi in pratica ad annullare gli abbassamenti che vi erano stati nelle ultime settimane, e guarda caso arrivano nel periodo dell’anno in cui mediamente gli automobilisti utilizzano di più le auto e le moto, vuoi per le vacanze o per semplici gite fuori porta.
I consumatori sono ovviamente furibondi, ancor di più dopo questa improvvisa decisione che va a mettere mano pesantemente nelle loro tasche, mentre Federconsumatori e Adusbef definiscono la motivazione dell’aumento delle accise “una gravissima bugia”, con un guadagno per l’Erario di oltre 2 miliardi di euro l’anno. Si preannunciano battaglie sia legali che mediatiche.

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