Lancia Gamma 2026: il gran ritorno dell’ammiraglia italiana

Lancia Gamma 2026 teaser

La storia di Lancia si arricchisce di un nuovo capitolo emozionante. Dopo anni di attesa, il prestigioso marchio torinese torna a calcare le scene del segmento premium con la nuova Lancia Gamma, ammiraglia che segna il ritorno in grande stile del brand nel panorama delle berline di lusso.

Si tratta di un’auto dalla doppia anima, disponibile sia in versione completamente elettrica che ibrida, che incarna perfettamente il concetto di eccellenza automobilistica italiana.

Progettata a Torino, costruita a Melfi. Orgogliosamente Made in Italy“, con queste parole Luca Napolitano – CEO di Lancia – ha presentato la nuova Gamma a un gruppo selezionato di dipendenti, team industriali e fornitori.

Un’affermazione che racchiude l’essenza di un progetto ambizioso, destinato a ridefinire il percorso di un marchio storico che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

La Gamma 2026 sarà il simbolo di una rinascita strategica per Lancia, che dopo anni di presenza sul mercato con la sola Ypsilon, torna a misurarsi con le grandi del segmento D, sfidando apertamente i colossi tedeschi e le emergenti proposte elettriche premium.

Un nome che evoca prestigio e tradizione

La scelta del nome non è casuale e richiama immediatamente l’originale Lancia Gamma, berlina e coupé prodotta dal 1976 al 1984, che incarnava l’eccellenza tecnica e stilistica italiana dell’epoca. Come la sua antenata, che si distingueva per il sofisticato motore boxer e le soluzioni tecniche all’avanguardia, la nuova Gamma punta a rappresentare il fiore all’occhiello della produzione Lancia.

Il ritorno di questo nome storico segna simbolicamente la volontà di riprendere il cammino interrotto, riallacciando i fili con la tradizione delle berline di prestigio che hanno fatto grande il marchio nel corso dei decenni. Ma a differenza del passato, la nuova Gamma guarda decisamente al futuro, incarnando la transizione verso la mobilità elettrificata e le tecnologie digitali avanzate.

La denominazione “Gamma”, terza lettera dell’alfabeto greco, si inserisce perfettamente nella strategia di rinascita del marchio, che dopo la nuova Ypsilon e in attesa della futura Delta, ricostruisce gradualmente la propria gamma prodotti attingendo alla ricca tradizione del passato ma proiettandola nel futuro.

L’orgoglio del Made in Italy

Se c’è un elemento che Lancia ha voluto sottolineare con particolare enfasi è la matrice totalmente italiana del progetto. In un’epoca di globalizzazione e produzioni delocalizzate, la nuova ammiraglia si distingue per il suo DNA “Made in Italy”: progettata nel cuore di Torino, culla storica del design automobilistico italiano, e prodotta nello stabilimento di Melfi.

La scelta di Melfi non è casuale. L’impianto lucano è uno dei fiori all’occhiello della produzione Stellantis in Italia, con standard qualitativi elevati e tecnologie all’avanguardia. A partire dal 2025, lo stabilimento accoglierà la produzione di sette nuovi modelli, tra cui la nuova Jeep Compass, la DS7, la DS N°8 e, naturalmente, la Lancia Gamma.

Per Melfi si tratta di un importante riconoscimento che rafforza il suo ruolo strategico all’interno del gruppo automobilistico franco-italiano, contribuendo alla salvaguardia dell’occupazione e al rilancio dell’industria automobilistica italiana.

La produzione della Gamma rappresenta inoltre un importante investimento nel saper fare italiano, valorizzando competenze e professionalità che hanno reso grande l’industria automotive nazionale.

Un design che fonde eleganza e innovazione

Le prime immagini della Lancia Gamma 2026 mostrano un’auto dal carattere distintivo, che unisce l’eleganza tipica del design italiano a soluzioni stilistiche all’avanguardia. La silhouette richiama una fastback di lusso, con un tetto inclinato che fluisce armoniosamente verso il posteriore, creando un profilo dinamico ed elegante al tempo stesso.

Dal teaser si intuisce che la nuova Gamma avrà una presenza stradale importante, con proporzioni generose (si parla di circa 4,7/4,8 metri di lunghezza) e un assetto leggermente rialzato che richiama il mondo dei crossover senza comprometterne l’eleganza. Non si tratterà quindi di una classica berlina a tre volumi, ma di un’interpretazione moderna e sofisticata della categoria.

Tra gli elementi distintivi spiccano i gruppi ottici posteriori con firma luminosa verticale simile a quella vista sulla nuova Ypsilon, a sua volta ispirata al concept Pu+Ra HPE.

Il design esterno della Gamma non sarà una semplice copia della cugina francese N°8, ma avrà un’identità propria fortemente caratterizzata, con linee più tese e dettagli che richiamano l’heritage del marchio italiano, reinterpretato in chiave contemporanea.

La piattaforma STLA Medium: versatilità e prestazioni

Al di sotto della raffinata carrozzeria, la nuova Gamma poggia sulla piattaforma STLA Medium di Stellantis, un’architettura moderna e versatile pensata per veicoli di segmento C/D. Si tratta di una base BEV-by-design, ovvero progettata primariamente per le motorizzazioni elettriche, ma capace di ospitare anche propulsori ibridi grazie alla sua concezione modulare.

Questa piattaforma offre numerosi vantaggi, a partire dalla libertà progettuale che consente di ottimizzare gli spazi interni grazie al pavimento piatto nelle versioni EV. La struttura garantisce inoltre elevati standard di sicurezza passiva e caratteristiche dinamiche di alto livello, con un baricentro basso che favorisce tenuta di strada e maneggevolezza.

La STLA Medium permette inoltre una grande flessibilità nelle configurazioni di trazione: anteriore, posteriore o integrale, a seconda delle versioni e delle motorizzazioni. Le dimensioni generose della piattaforma consentono di ospitare batterie di grande capacità nelle versioni elettriche, garantendo autonomie competitive.

Con un’altezza stimata di circa 158 cm, la Gamma di nuova generazione offrirà un abitacolo spazioso e confortevole, con ampio spazio per i passeggeri e un bagagliaio generoso, nonostante la linea del tetto discendente che potrebbe limitare leggermente l’altezza nel vano posteriore.

Motorizzazioni: l’elettrico e l’ibrido per tutti i gusti

Uno degli aspetti più interessanti della Gamma 2026 è senza dubbio la strategia multi-energia adottata da Lancia. A differenza della vettura di DS Automobiles, proposta esclusivamente in versione elettrica, l’ammiraglia italiana offrirà sia motorizzazioni completamente elettriche che ibride, rispondendo così alle diverse esigenze della clientela e alle differenti infrastrutture di ricarica presenti nei vari mercati.

Per quanto riguarda le versioni elettriche, la Gamma monterà batterie con capacità comprese tra 80 e oltre 100 kWh, garantendo un’autonomia stimata tra 600 e 800 km, valori che la posizionerebbero ai vertici della categoria.

Saranno disponibili configurazioni con motore singolo da circa 250 CV sull’asse anteriore, per chi privilegia efficienza e autonomia, o con doppio motore e potenze oltre i 350 CV per chi non vuole rinunciare alle prestazioni e alla trazione integrale.

Sul fronte delle motorizzazioni ibride, dovrebbe adottare soluzioni già collaudate su altri modelli di Stellantis basati sulla stessa piattaforma. Si parla del mild-hybrid da 1.2 litri e 145 CV, efficiente e parsimonioso nei consumi, e della più potente versione plug-in hybrid da 195 CV, capace di percorrere diverse decine di chilometri in modalità completamente elettrica.

HF Integrale: avrà anche un’anima sportiva

La tradizione sportiva di Lancia è parte integrante del DNA del marchio e non poteva mancare anche nella nuova Lancia Gamma. Secondo alcune indiscrezioni, nel 2027 dovrebbe debuttare la versione HF Integrale ad alte prestazioni, con una potenza stimata intorno ai 500 CV.

Tale variante sportiva rappresenterebbe l’apice della gamma e si ricollegherebbe idealmente alle leggendarie Delta HF Integrale che dominarono il mondiale rally negli anni ’80 e ’90. Pur non trattandosi di un’auto da competizione, la Gamma HF Integrale porterebbe su strada tutto il know-how sportivo di Lancia, rivisitato in chiave moderna e sostenibile.

La configurazione a doppio motore elettrico garantirebbe prestazioni fulminee, con uno scatto 0-100 km/h stimabile in circa 4 secondi mentre la trazione integrale elettrica offrirebbe un controllo precisissimo della potenza e della coppia su ciascuna ruota, per un handling di prim’ordine.

Un abitacolo che coniuga tecnologia e artigianalità

Sebbene non siano ancora disponibili immagini ufficiali degli interni, possiamo immaginare che l’abitacolo della Gamma rifletterà la filosofia vista sulla nuova Ypsilon e sul concept Pu+Ra HPE, con un’interpretazione ancora più lussuosa e tecnologicamente avanzata.

Il concetto di salotto italiano dovrebbe guidare il design degli interni, con materiali pregiati, finiture artigianali e una grande attenzione ai dettagli. L’abitabilità sarà generosa, con un passo lungo che garantirà ampio spazio per i passeggeri posteriori nonostante la linea del tetto discendente.

Sul fronte tecnologico, ci aspettiamo il sistema di infotainment S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) già visto sulla Ypsilon, con un ampio display centrale per la gestione di tutte le funzioni di bordo e una completa integrazione con smartphone e dispositivi digitali.

Non mancheranno i più avanzati sistemi di assistenza alla guida di Livello 2+, con funzioni come il cruise control adattivo, il mantenimento di corsia e i sistemi di frenata automatica d’emergenza.

Grande attenzione sarà posta anche al comfort acustico, con un isolamento sonoro curato nei minimi dettagli per garantire un’esperienza di viaggio rilassante e piacevole, in linea con il posizionamento premium del modello.

Una strategia ambiziosa per mercati esigenti

La nuova generazione della Lancia Gamma si inserisce in un segmento altamente competitivo, dove dovrà confrontarsi con rivali del calibro di BMW Serie 3, Mercedes Classe C, Audi A4/A5 Sportback, ma anche con le emergenti proposte elettriche come Tesla Model 3 e Polestar 2.

Il posizionamento previsto è decisamente premium, con prezzi che dovrebbero partire da circa 50.000 euro per le versioni ibride, fino a superare i 70.000 euro per le varianti elettriche più potenti e equipaggiate. Un posizionamento che riflette le ambizioni del marchio e la qualità del prodotto offerto.

I mercati principali saranno naturalmente l’Europa, con particolare attenzione a Italia, Francia e Germania, ma non è esclusa la commercializzazione anche in altri mercati premium come la Svizzera e i paesi scandinavi, dove la mobilità elettrica è particolarmente sviluppata.

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