Nel 2023 si pagherà di più per guidare in autostrada?

L’arrivo del nuovo anno porta con sè tante ambizioni e speranze… ma anche alcune “docce fredde” in termini di tasse e pagamenti: dopo il crollo del ponte Morandi nel 2018 che ha sospeso ogni possibile aumento di prezzo, stavolta potrebbe essere la volta buona (non per gli automobilisti) di vedere alcuni rincari sui pedaggi autostradali, già preventivati durante il 2022 in un 1,5% in più su tutta la rete gestita da Autostrade per l’Italia (circa 3000 km).

Secondo le ultime voci di corridoio riportate da Quattroruote, l’Autorità di regolazione dei trasporti ha confermato che Autostrade per l’Italia e la Tangenziale esterna Milano Spa potrebbero essere due delle società idonee ad applicare un nuovo meccanismo di adeguamento tariffario, che quindi dal 1° gennaio 2023 comporterebbe un aumento dei prezzi per la circolazione sulle tratte gestite da ASPI e sull’A58 Tem di Milano.

Più complicato il caso delle autostrade indipendenti A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi Spa, che aveva inizialmente preventivato un aumento dei costi a carico degli automobilisti superiore al 15% fortunatamente poi non concretizzato per la revoca della concessione passata all’Anas. Merito anche di Matteo Salvini, attuale ministro delle infrastrutture e dei trasporti che ha spento sul nascere tali rincari chiedendo, allo stesso tempo, di valutare anche una possibile riduzione dei costi.

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