Opel Insignia: test drive della versione doppio turbo

Opel Insignia biturbo
Sette, anzi dieci chili, e non sentirli. Nonostante questo aggravio di peso (i primi sono quelli del motore, gli altri quelli complessivi), Opel Insignia “vola”. Perché sotto il cofano monta il primo motore biturbo a doppio e separato circuito di raffreddamento, il terzo turbodiesel common rail ad iniezione diretta della gamma italiana. L’unità sulla quale hanno lavorato gli ingegneri è il 2 litri Cdti disponibile fin dal 2008 (l’anno del lancio) sia con 130 sia con 160 cavalli di potenza e montato anche su Astra e Zafira Tourer. Con i suoi 195 cavalli, questo propulsore diventa così il turbo a gasolio più potente della gamma Insignia. Per averlo, bisogna mettere in conto almeno 34 mila euro.

Opel Insignia Biturbo: un 4 cilindri che vale un V6
In sintesi, dicono gli ingegneri di Opel, vanta le prestazioni di un V6 e l’efficienza di un 4 cilindri, quale in effetti è. L’esplosivo 2 litri mette a disposizione l’80% della coppia già a 1.250 giri. Nella rassicurante versione 4×4 (ma c’è anche a trazione anteriore) con cambio manuale, cui è abbinato il sistema Start/Stop, è accreditata di consumi tra i 5,4 ed i 5,6 litri per 100 chilometri, a seconda che si tratti della berlina o della sportourer. Con le due ruote motrici le percorrenze lievitano fino a superare i 20,4 chilometri per litro (berlina).

Il primo motore a doppio Intercooler
La tecnologia biturbo con due intercooler con l’iniezione diretta Common Rail di terza generazione permette di raggiungere una potenza specifica da 97,5 cavalli per litro di cilindrata. Un nuovo passo in avanti nel downsizing dei motori che, anche nelle produzioni di serie, riescono ad esprimere livelli altissimi di efficienza. I due turbocompressori di dimensioni diverse intervengono a seconda dei regimi operando separatamente o insieme: Opel garantisce di essere l’unico produttore del segmento delle medie a offrire questa innovazione sequenziale in un motore diesel. Ma, soprattutto, è il primo in assoluto ad adottare il doppio intercooler. Il compressore più piccolo fornisce sovralimentazione a 1.500 giri. Quello più grande oltre i 3.000, mentre fra i due livelli, funzionano entrambi.

Telaio supersportivo anche per Insignia Biturbo 4×4
Con il 2012, arriva anche sulle versioni “standard” (ma solo a trazione integrale) un’esclusiva finora riservata solo ai modelli Opc (Opel performance center). Si tratta del telaio SuperSport che, di fatto, è un pacchetto che include non solo il telaio meccatronico FlexRide con sospensioni elettroniche attive, quelle anteriori HiPerStrut (High Performance Strut, per migliorare maneggevolezza e precisione dello sterzo) ed i freni Brembo ad alte prestazioni.

Opel Insignia: biturbo e… bisicura
Su Insignia – di cui Opel ha venduto finora in Europa quasi mezzo milione di unità – la tecnologia al servizio della sicurezza era stata resa “democratica”. Una tecnologia adesso aggiornata con sistemi più raffinati. Nel corso del 2012, in combinazione con la più sofisticata versione di “Opel Eye”, sarà disponibile il Cruise control attivo (ACC). Con il radar di “Opel Eye” ci sono anche il Following distance indication (FDI), che comunica visivamente al guidatore la distanza rispetto alla vettura che precede, il Forward collision alert (FCA), che avverte con una segnalazione visiva (sul display del cruscotto) ed una acustica in caso di scontro imminente con l’auto che precede ed il Collision imminent bBraking (CIB), che utilizza il sistema radar in combinazione e decelera automaticamente se viene rilevato il rischio impatto.

Come va su strada la Opel Insignia biturbo
Lisbona, Cascai e Sintra sono baciate dal sole. Il debutto portoghese di Opel Insignia biturbo è decisamente primaverile e gli strateghi del marchio contano su una caldissima accoglienza da parte dei clienti: fino al 10% delle vendite. Perché la nuova unità non è solo la più potente di Insignia, ma è anche altamente efficiente. I 230 chilometri all’ora di velocità massima, almeno in Italia, contano poco. Di più, per una station wagon generosa come questa (4,9 metri di lunghezza), contano gli 8,7 secondi che impiega per passare da 0 a 100 all’ora. Di più ancora contano i 6,5 litri di consumo per 100 chilometri contabilizzati dal computer di bordo: sopra i 5,9 di cui è accreditata nel ciclo misto, ma largamente soddisfacente considerando l’uso dell’acceleratore ed il traffico.
L’interminabile ponte Vasco da Gama sull’estuario del Tago (18 chilometri) sembra ancora più bello a bordo di questa fluente, spaziosa e luminosa Insignia biturbo: l’unità è elastica. E reattiva: quando si schiaccia sul pedale, il motore “morde” fin da subito. Non ci sono ritardi nell’inserimento della sovralimentazione. Il telaio SuperSport e la trazione integrale regalano emozioni lungo il tortuoso tracciato che da Setubal costeggia, in quota, la cosa: spettacolare. Lo sterzo è preciso, anche quello senza ritardi. Quasi non sembra di guidare un wagon da poco meno di 5 metri perché è fin troppo facile raggiungere velocità da “capogiro” (dimensioni della strada permettendo). Confortante è anche la frenata.

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