Peugeot GTi: storia di una sigla dedicata alle corse

GTi, Grand Tourisme Injection. È questa la sigla che ha reso agli appassionati tecnologie ed emozioni nate nelle corse in cui Peugeot Sport ha lasciato il segno, dalla 24 Ore di le Mans alla Dakar, senza scordare il mondiale rally e la celebre Pike’s Peak. “Le automobili Gran Turismo sono veicoli costruiti in piccola serie per clienti alla ricerca di migliori prestazioni e/o la massima comodità e non sono particolarmente preoccupati per l’economicità” dice il sito ufficiale della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile). E Peugeot ha risposto a questi punti cardine già nel 1938 introducendo sul mercato la Peugeot 402 B Legere, prima auto che inglobava il primo concetto di sportività per Peugeot: una vettura compatta ma con il motore della sorella maggiore, per avere grande agilità ma anche grandissime prestazioni..

Anche se, a onor del vero, l’iconica sigla GTI di Peugeot comparve nelle Peugeot compatte nel 1984 con la celebre Peugeot 205 GTI, precursore della Turbo 16. La piccola GTI divorava la strada grazie ad un 1.6 monoalbero con 2 valvole per cilindro capace però di 105CV: numeri di tutto rispetto considerando gli standard dell’epoca da un lato e il peso ridotto dall’altro. Il successo fu immediato, vedasi il termine Instant Classic di cui al giorno d’oggi ben poche auto si possono fregiare. Questo anche grazie ai successi di Peugeot Sport in quegli anni, grande protagonista del Gruppo B sotto la guida di Jean Todt e in pieno risorgimento economico dopo la debacle con la Talbot.

Pronti, via! Una volta lanciato il Brand, Peugeot riuscì a sfruttarlo negli anni attraverso modelli sempre nuovi, che in un modo o nell’altro sono entrati nel cuore di tutti gli estimatori del Leone. Il mondo dello spettacolo però insegna che grandi ritorni possono fare più clamore di continue apparizioni: così, dopo un periodo di silenzio, più precisamente nel 2013 -alle porte dei trent’anni di GTi- Peugeot riprende in mano questa sigla momentaneamente accantonata per tornare sulla scena.

Ancora una volta il target è ben chiaro: vetture sportive capaci di divertire ed emozionare ma non per questo poco pratiche nell’utilizzo giornaliero. Anche poco impegnative se vogliamo, sia a livello di oneri (prezzi e tasse) che di peso con piacevoli conseguenze sulla manovrabilità. Le GTI infatti conquistano per la loro semplicità di utilizzo -si girano in un fazzoletto, lo sterzo è molto comunicativo e la potenza non manca- ma non riceverete visite quotidiane dalla finanza o sguardi di disapprovazione da signore appollaiate su costosi Sport Utility. Con una GTi potete fare la spesa ma anche i passi montani, diciamo che è un tipo di vettura che riesce ad avvicinare di molto il divertimento della moto senza lasciare per strada i principali vantaggi dell’auto.

Il ritorno della GTi quindi ci consegnò nel 2013 la 208 GTi -poi anche in versione by Peugeot Sport- a ricalcare i fasti della 205. A completare l’offerta vi fu affiancata la Peugeot 308 GTi, ad oggi l’arma definitiva del Leone di Sochaux per aggredire le strade e piste nel weekend, senza scordarsi un bagagliaio degno di passeggini e spesa ed un comfort di marcia da vera berlina.

La Serie 3 di Peugeot aveva visto il prestigioso badge GTi anche su 306 e 309, ma il livello tecnico raggiunto con la nuova Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport è a dir poco strabiliante. Il geniale Peugeot i-Cockpit (un posto guida rivoluzionario), i sistemi di assistenza al pilota ADAS, il THP da ben 272CV e la cura maniacale per interni e carrozzeria rendono merito ad un lignaggio difficile da imitare. E la storia è qui per continuare.