Pure Drivers, Pure Experience: da Milano fino a Lubiana a bordo di una Porsche 911

Con la stagione estiva riparte il mondo dei raduni di auto, un’attività che al nord Italia sta sempre più prendendo piede e che vede l’Europa già avanti di qualche anno rispetto a noi. I club che riuniscono proprietari di auto sportive sono sempre più numerosi e talvolta cessano di esistere sul nascere, magari per la mancanza di idee nel creare qualcosa che effettivamente possa dar vita ad una vera differenza rispetto alle proposte esistenti.
Nel corso della nostra esperienza abbiamo avuto la fortuna di partecipare a ben due eventi organizzati in sequenza a poche ore di distanza tra di loro: Pure Drivers Club e Cars & Coffee Slovenia, il primo organizzato in partnership con il concessionario McLaren di Milano mentre il secondo sponsorizzato da Porsche Slovenia ed entrambi organizzati dallo stesso trio di giovani audaci di cui parleremo meglio in seguito.

Pure Drivers Club è un’organizzazione che riunisce proprietari di auto sportive (moderne o storiche) e si caratterizza per un taglio di eventi molto rivolto all’esperienza ed al networking piuttosto che alla guida delle vetture, punto importante per ovvi motivi, ma non centrale. Molti club infatti fanno della prova su strada la mera ragione di esistere mentre altri si concentrano più in quello che è la guida in pista.
Pure Drivers Club punta invece ad offrire un servizio diverso, più di carattere esperienziale e molto orientato alla condivisione dei contatti anche per opportunità professionali che potrebbero nascere tra proprietari di auto. Spesso infatti da questi club ristretti possono nascere opportunità di business che altrimenti sarebbe difficile porre in essere.
Nel corso della propria storia Pure Drivers Club, che festeggia a ottobre 2019 due candeline, ha organizzato diverse attività esclusive che hanno permesso ai propri membri di vivere esperienze che difficilmente avrebbero avuto modo di provare.

Pure Drivers Club nato nel 2018 ha fatto il suo primo evento nel mese di ottobre 2018 e già a pochi mesi dal suo debutto si è caratterizzato per un’attività molto nobile ed altrettanto utile: Pure Drivers Club è infatti stata protagonista di una raccolta fondi che si è svolta lungo le principali vie del centro di Milano e che ha visto via Montenapoleone quale “base logistica”. Gli appartenenti al Club (o in generale chi ha voluto prendere parte all’iniziativa) hanno messo a disposizione la propria vettura offrendo un giro per le vie centrali della città a bordo delle esclusive vetture che solitamente partecipano ai raduni: lo scopo dell’iniziativa è stato quello di finanziare l’associazione AIL che promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma. Nel pomeriggio dedicato all’attività benefica diverse vetture hanno fatto la spola: dalle 15 alle 19, ininterrottamente, creando un via vai di auto esclusive che hanno permesso da un lato alle persone di poter vivere una vera esperienza unica – al pari del Pure Drivers Club – e dall’altro all’associazione AIL di raccogliere importanti fondi che hanno contribuito in maniera concreta all’attività di ricerca contro leucemie, linfomi e mieloma.

L’ultima attività, che si è svolta nel mese di aprile, ha riscosso un notevole successo: presso la celebre location Villa Sparina Resort, circondati dai panoramici vigneti di Monterotondo, in Piemonte, nel cuore della celebre zona del Gavi, i partecipanti all’evento si sono divisi tra diverse attività: una visita guidata all’interno delle cantine dove viene prodotto il celebre vino Gavi, una dimostrazione tenuta da un mastro orologiaio di Richar Mille, casa di orologi di lusso con base in Svizzera, che ha illustrato ai presenti quali sono i processi che portano alla creazione di un orologio moderno e infine i più fortunati hanno optato per sorvolare il territorio a bordo di un elicottero che ha permesso di vedere lo splendido scenario da un punto di vista tanto esclusivo quanto inusuale.
L’evento al quale abbiamo partecipato da Milano fino alla provincia di Vicenza è stato una sorta di “ponte” al Cars & Coffee Slovenia e si è svolto all’interno della villa palladiana di proprietà di Pal Zileri, azienda di abbigliamento italiana fondata da due imprenditori e specializzata in capi di abbigliamento maschile contraddizione sartoriale e partner dell’evento.

Dalla collaborazione tra il Club e la maison di moda è nata persino una Capsule Collection, rigorosamente su misura, che può essere acquistata presso i negozi Flagship Pal Zileri che si trovano a Milano (in via Manzoni) e Londra (in New Bond Street).
L’attività di Pure Drivers Club, per questo 2019, proseguirà poi nel corso dell’anno con altri due eventi che però sono attualmente coperti dal totale riserbo di Giovanni Mancini, co-fondatore del gruppo Giovanni nonché, nella “prima vita” direttore generale di TopLife Concierge (un servizio di concierge molto esclusivo) ed attivo investitore in attività innovative quali Pictionary (una Società che si occupa di facilitazione grafica creando immagini ed animazioni che possono essere usate in diversi contesti) e, appunto, Pure Drivers Club.

Gli altri due membri che fanno parte dell’organizzazione sono ancora due ragazzi, anch’essi molto giovani – almeno dalla mia prospettiva (ma dalle idee molto chiare) che invece contribuiscono apportando al Club aspetti più connessi al mondo delle vetture. Martin (che ho soprannominato “Dr1ftmaster” – per le doti di drifter che mi ha dimostrato possedere) è proprietario di una splendida Porsche Cayman GT4, nella vita è un ingegnere e gestisce una ESCO, mentre Mark è un social media influencer che può vantare oltre 1.000.000 di followers tra i vari social media dove è presente ed ha concretizzato la propria passione per le auto dapprima nel mondo del Web, con un blog, e successivamente spostandosi nel mondo dei social e nell’organizzazione di eventi per proprietari di auto di lusso.

Dal Pure Drivers Club al Cars and Coffee: guidare una 992 come se fosse un’auto da tutti i giorni (e lo è)
L’evento “ponte” organizzato da Pure Drivers Club è quindi partito da Milano, ha fatto una sosta pranzo presso la villa Pal Zileri a Quinto Vicentino per dirigersi poi a Lubiana, in Slovenia dove l’organizzazione aveva messo in piedi un aperitivo con cena presso il celebre ristorante Cube, nella capitale slovena. Nel corso dei chilometri intercorsi fra le due grandi città abbiamo potuto mettere alla prova le doti della nuova Porsche 911, già testata in occasione dell’evento internazionale che si è svolto in Corsica e che in questo contesto ha saputo dimostrare di essere una vera e propria macchina da viaggio per tutti i giorni, oltre che una vettura fortemente sportiva.
L’usabilità nel quotidiano è infatti sempre un grande dubbio per coloro i quali si avvicinano al mondo delle vetture sportive ma in questo senso Porsche è sempre riuscita a creare un giusto equilibrio fra le prestazioni di una sportiva di razza e il comfort nella vita di tutti i giorni. L’importante motore posteriore in grado di sviluppare ben 450 CV (ben 30 in più della versione precedente) risulta essere incredibilmente elastico tanto da essere in grado di maturare delle medie di consumi francamente molto contenute specie nell’ambito di un utilizzo prettamente turistico.

Nell’ambito della mia prova su strada sono riuscito a restare, in tutta tranquillità e comfort, intorno agli 8 litri per 100 km che è una media scandalosamente bassa se pensiamo a quelle che sono le prestazioni della vettura ed al fatto che i sei cilindri che formano il motore boxer sono sempre pronti e reattivi. Nell’ambito della precedente prova su strada non avevo avuto modo di valutare concretamente i benefici della nuova trasmissione ad otto rapporti e nemmeno, fino in fondo, il nuovo selettore della modalità di guida che integra oggi la nuova modalità WET che può essere utilizzata ogni qual volta le condizioni dell’asfalto sono pericolose. La trasmissione PDK (Porsche a Doppia Frizione – in tedesco) è sempre stata storicamente accettata dal “Porschista” tipico come una valida alternativa alla trasmissione manuale, da sempre amata dal popolo delle vetture sportive. Storicamente la trasmissione PDK aveva 7 rapporti e in questa nuova Porsche 911 viene aggiunta un’ultima marcia che, stando ai risultati di consumo, sembra essere effettivamente molto utile per contenere quello è che l’utilizzo del carburante.
Il comportamento della trasmissione è leggermente differente rispetto al PDK a 7 rapporti ed in particolare in questa versione si ha meno “veleggiamento”. Nella versione precedente della trasmissione il sistema era solito disaccoppiare la trasmissione dal motore e lasciare i giri al minimo ogni qualvolta non vi era la necessità di potenza mentre in questo nuovo aggiornamento l’effetto “veleggio” sembra essere praticamente assente e probabilmente inglobato all’interno di una gestione più efficiente di quello che è la trasmissione automatica a doppia frizione. L’ottava marcia può essere raggiunta già a velocità contenute tuttavia, nel momento in cui si richiede potenza, basta un attimo per trovarsi magari dall’ottavo rapporto al secondo per effettuare un sorpasso in tutta sicurezza.

E proprio in tema di sicurezza c’è da parlare del selettore delle modalità di guida che è appunto cambiato rispetto al passato: questo integra una nuova modalità che interviene principalmente nell’ambito delle condizioni stradali bagnate. Oltre alle classiche modalità Normal, Individual, Sport e Sport Plus c’è ora la sopra menzionata modalità WET raggiungibile ruotando completamente a sinistra il selettore delle modalità di guida e che appunto aiuta la vettura a gestire l’incredibile potenza sviluppata dal motore sei cilindri.
In termini estetici la nuova Porsche 911 è stata un po’ la regina del ballo visto anche il fatto che la vettura è ordinabile ma le consegne stanno avvenendo proprio in questi primi mesi dell’anno e vederla su strada è ancora da considerarsi un grande privilegio. A colpire nella parte anteriore è il taglio differente del cofano che integra peraltro delle linee verticali di muscolatura che rendono la vettura ancora più aggressiva. Nella vista laterale la fiancata è snella e le maniglie integrate rappresentano oggi una novità mai vista in precedenza per alcuna vettura della casa tedesca. Il posteriore è poi la parte della vettura che subito stravolgimenti più importanti con questo importante paraurti posteriore che sembra essere uscito dalle mani di un grande scultore.

Il Cars & Coffee Slovenia con la nuova Porsche 911
Siamo dunque arrivati a Lubiana, nostra destinazione finale e sede della prima parte dell’evento sloveno che ha utilizzato il Castello di Brdo quale punto di esposizione per le numerose vetture che hanno preso parte alla manifestazione. Il colpo d’occhio già all’ingresso è stato impressionante con tutte le vetture esposte sul prato e raggruppate per costruttore. Molta gente, molto staff sempre attento alle esigenze di tutti ed una organizzazione impeccabile in ogni piccolo particolare.
Il pranzo a buffet è stato poi un momento di convivialità e di chiacchiere da bar con persone mai incontrate in precedenza ma che, grazie alla passione comune, hanno saputo creare un clima familiare e molto sereno e forse qui c’è la più grande differenza tra alcune nostre manifestazioni (alle quali chi vi scrive partecipa abitualmente) e questa attività slovena.

Il minimo comune denominatore è stato il piacere di condividere una passione per le belle auto sportive senza voler dimostrare nulla a nessuno. Di tavolo in tavolo si sentivano chiacchiere sull’uno o sull’altro modello, sul mondo dell’elettrico, su quello che sarà il futuro dell’automobile ma mai, in nessun caso, ho avuto la percezione di essere fuori luogo. Il bello del Cars & Coffee Slovenia è stato forse il fatto di aver preso parte ad un evento (chiaramente rivolto a proprietari di auto sportive e supercar) indipendentemente dalla caratura della macchina posseduta – cosa che invece qui nel Belpaese è un po’ una discriminante che spesso pregiudica i rapporti personali sulla base del modello di supercar posseduta. Chi sei, cosa fai, come nasci e poi decido quanta confidenza darti. A questo Cars & Coffee tutti uguali e tutti amici dopo mezzo bicchiere di vino (e non di più perché dopo si deve guidare).
Durante il pasto una band locale ha intrattenuto i commensali fino al classico discorso di rito da parte dei “tre ragazzi” dell’organizzazione che hanno spiegato sommariamente il pomeriggio e ribadito la necessità di proseguire il viaggio in tutta sicurezza. La destinazione finale è infatti Pirano, un piccolo paese ad ovest della nazione, chiuso in quel lembo di terra che separa la Slovenia da Italia e Croazia.

Il WET Mode della nuova Porsche 911
Nell’ambito del trasferimento tra il castello ed il piccolo paese di Pirano abbiamo preso un sacco di acqua e non c’è un modo diverso di dirlo: acqua forte, intensa, battente, martellante, abbondante, pesante e fin anche pericolosa; quella che non ti fa vedere cosa succede davanti e che ti impone di utilizzare il cruise control adattivo impostato alla distanza massima per tenere uno spazio di sicurezza dal veicolo che precede e sperare che il radar della vettura veda meglio di te.
L’occasione è quindi stata propizia per andare a verificare l’azione del Wet Mode. Già alle prime piogge la vettura ricorda al conducente che le condizioni stradali richiedono attenzione tanto che in uno dei cinque quadranti appare una indicazione specifica. Il segnale arriva addirittura dalle ruote anteriori che sono dotate di particolari sensori acustici che sono in grado di rilevare le reali condizioni dell’asfalto quali ad esempio strada bagnata, scivolosa, innevata oppure ghiacciata.
Il sistema agisce su diversi componenti della vettura quali Porsche Stability Management (PSM), Porsche Traction Management (PTM), nonché va a modificare l’aerodinamica attiva e l’opzionale Porsche Torque Vectoring (PTV) Plus: maggiore coppia motrice confluisce verso la parte posteriore del veicolo per renderlo ancora più stabile ed in generale tutti i sistemi diventano più vigili così da essere più tempestivi nell’intervenire in caso di problematiche.

Lo scenario a Pirano
Lo scenario nel piccolo paese sloveno era di fatto surreale: siamo stati accolti come veri eroi, manco avessimo appena concluso la Parigi-Dakar a piedi (o avessimo vinto i mondiali di calcio). Centinaia di persone si sono raccolte nel piccolo paese grazie anche al passaparola dei social. Forse il tempo decisamente variabile ha limitato un po’ la partecipazione che comunque è stata copiosa sia per quanto riguarda le vetture e sia per quanto riguarda il pubblico che ha potuto vedere lo spettacolo delle auto esposte nella piccola cittadina che di norma resta chiusa al traffico e che per l’occasione è stata aperta alle vetture dei partecipanti.
Gente felice, sorridente, sempre pronta a scattare qualche foto e a correre dietro qualche macchina intenta a far sentire il suono del motore (che oggi ormai è diventato completamente ovattato per via dei tanti filtri che vengono inseriti all’interno dei sistemi di scarico).

Chiudo questo pezzo con un ringraziamento davvero speciale agli organizzatori Giovanni, Mark e Martin (in ordine alfabetico) e con un addio particolare al mio drone: perso in battaglia e abbattuto in mare da un rapace. Il relitto è stato recuperato (perché plastica e batterie inquinano) ma ovviamente non c’era più niente da fare.

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