Revisione Auto: quando, come, ma soprattutto perché farla

Si può leggere uno sguardo di disprezzo e disapprovazione sul viso di molti quando si menziona la revisione. Sì, perché agli occhi di troppi sembra solo un fastidioso, e caro, appuntamento allo scopo di ottenere l’OK per poi andarsene borbottando. Ma andiamo con ordine.

Fare la revisione è molto semplice, basta rivolgersi agli uffici della Motorizzazione Civile oppure recarsi presso un’officina autorizzata. Questo va fatto dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni 2, sempre entro il mese nel quale è stata effettuata la precedente revisione.
E’ invece annuale, e solo presso la Motorizzazione, per le autovetture adibite al servizio di taxi o noleggio con conducente, per gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose con massa superiore a 3,5 tonnellate, per gli autobus e le autoambulanze. Il costo? 45 € presso la Motorizzazione e circa 65 € presso le officine autorizzate.

Per quanto riguarda il problema delle revisioni, molti dimenticano quanto sia fondamentale il ruolo che esse giocano; questo piccolo appuntamento biennale assicura la circolazione di mezzi a norma, che non hanno subito modifiche non autorizzate, sicuri e che non rappresentano un pericolo per se’ o per gli altri.
E’ quindi importantissimo che il centro revisioni presso il quale vi rivolgete sia professionale, e il Responsabile Tecnico (d’ora in poi RT, ovvero colui che approverà il processo di revisione) sia libero da conflitti di interesse ed eserciti la sua professione come da regolamento. Perchè prestare così tanta attenzione a dove ci si rivolge? Perché spesso, pur di non perdere il cliente, i centri di revisione farebbero passare anche un veicolo senza ruote che viaggia su un tappeto volante. E i clienti non sono senza colpe, perché a fronte di promesse mai mantenute (sì sì, i freni li rimonto domani, intanto passami la revisione), invitano il RT a dare esito positivo.

Comportamenti illeciti che non si fermano nonostante l’entrata in vigore del protocollo MCTCNet2, che obbliga gli operatori dei centri a comunicare i dati del veicolo alla MCTC, con tanto di foto. Già, perché i primi furbetti sono già riusciti ad “ingannare” il sistema con targhe false ed altri piccoli trucchetti.

Vogliamo forse suggerire di rivolgersi solo alla MCTC, evitando questi furbetti? Certo che no, ma se ci tenete veramente alla sicurezza, affidatevi a centri di riconosciuta affidabilità e professionalità, e diciamo basta alle cose fatte “all’Italiana”.

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