Skoda Superb Wagon, provata su strada l’ammiraglia ceca

SKODA SUPERB WAGON
Si fa presto a dire spaziosa. Ma per Skoda Superb, l’ammiraglia che la casa ceca ha sottoposto ad un facelift, è un concetto restrittivo. L’abitacolo non è solo spazioso: è arioso. Le dimensioni dell’abitacolo sono talmente generose che c’è quasi il rischio di perturbazioni meteo tra chi sta davanti e chi sta dietro. Poi c’è l’enorme bagagliaio: sulla berlina raggiunge i 1.700 litri di capacità, sulla wagon addirittura i 1.865). Esteticamente, questo sì, Superb non cambia troppo e le sue linee restano ancora poco emozionali (ma il giudizio è di quelli più che mai soggettivi), malgrado interventi sulla calandra ed un frontale rinnovato fino al montante A. Gruppi ottici (per la prima volta sono disponibili anche fari bi-xeno con luci diurne e indicatori di direzione a Led, di serie sulla versione L&K), paraurti, parafanghi e cofano sono inediti, ma Skoda non ha “snaturato” Superb, l’ha migliorata. Pure al posteriore, dove spicca con più chiarezza la sagoma a doppia “C” dei fari.
Sul fronte dei motori arriva qualche abbinamento inedito (trazione integrale sul 2.0 TDI da 140 cavalli e cambio DSG per l’unità 2.0 TDI da 170 cavalli 4×4), ma soprattutto una riduzione dei consumi fino al 19%. Tutti i propulsori a gasolio (e l’1.4 benzina TSI benzina) sono equipaggiati con il dispositivo start / stop ed il sistema di recupero dell’energia.

SKODA GUARDA AVANTI

L’orizzonte è il 2018: per quell’anno la casa della Freccia alata controllata da Volkswagen group vuole raggiungere quota 1,5 milioni di auto vendute. Intanto ha chiuso il 2012 con l’ottavo record consecutivo poco sotto il milione (939.200) ed il facelift di Skoda Superb è una delle otto novità annunciate per l’anno in corso. Per le sue dimensioni, questo modello ha margini di crescita soprattutto in Cina, dove è stato consegnato il 40% dell’immatricolato Superb del 2012. La berlina ha esordito nel 2001 riprendendo il nome glorioso dell’auto prodotta a Mladá Boleslav tra il 1934 ed il 1949. La versione station wagon è stata aggiunta nel 2009. Finora, nelle due carrozzerie, è stata commercializzata in 557.000 esemplari.

TECONLOGIA E FUNZIONALITÀ

Skoda rende disponibile sulla propria ammiraglia una gamma ampliata di tecnologie e soluzioni per migliorare la vita a bordo. Uno di questi è l’Automatic Parking Assistant di ultima generazione, proposto per la prima volta su questo modello. Il dispositivo si può montare sia sulla berlina sia sulla wagon e permette di posteggiare in retromarcia anche in posizione trasversale. Il tetto scorrevole elettrico di Skoda Superb berlina è dotato di cellule solari integrate che producono energia per far abbassare la temperatura dell’abitacolo quando l’auto è parcheggiata al sole. Superb wagon ha “solo” il tetto panoramico scorrevole a comando elettrico con tendina parasole integrata.
Il facelift è accompagnato dal debutto di una nuova funzione opzionale: il sedile del passeggero anteriore può essere spostato elettricamente anche dal vano posteriore.

MOTORI DAI CONSUMI RIDOTTI

La Skoda Superb più “eco” è la berlina equipaggiata con l’unità TDI da 1.6 litri e 105 cavalli in versione GreenLine con cambio manuale: è accreditata di consumi pari a 4,2 litri per 100 chilometri (4,3 per la familiare) ed emissioni di CO2 di 109 grammi per chilometro (prima erano 114).  Secondo le previsioni non sarà gettonatissima, appena l’8% del mix berlina (il 3% wagon). Nella versione “standard” i consumi sono di 4,5 litri. Nel complesso l’offerta è di 7 motorizzazioni, tutte ad iniezione diretta: 4 a benzina (dall’1,4 TSI da 15 cavalli fino al 3.6 litri da 260 cavalli, solo 4×4 e con cambio DGS a 6 rapporti da 10,7 chilometri per litro di percorrenza) e 3 a gasolio (oltre al citato 1.6 anche il 2 litri da 140 e 170 cavalli). Quattro gli allestimenti. Active, Ambition, Elegance e L&K. I prezzi sono “in fase di definizione”, probabilmente anche in attesa dell’evoluzione del mercato (che sembra in leggera ripresa).

SU STRADA
Sulla comodità non si discute. Una volta sistemato il sedile anteriore, solo per curiosità, ci si sposta dietro. E ci si chiede dove stia il “trucco”: c’è posto per un picnic. Per non parlare del bagagliaio. Se si è troppo pigri per spostare la copertura, per intuirne la fine, bisogna chinarsi. Sulla berlina è di serie il portellone TwinDoor, un brevetto Skoda che consente di accedere al vano bagagli aprendo solo la parte superiore. Tra gli accessori “sfiziosi” c’è anche il (confermato) vano portaombrelli posizionato nella porta posteriore sinistra, comodo e asciutto.
La visibilità frontale è ottima, così come quella posteriore. Tuttavia, come su molte auto di nuova concezione, quella laterale (lato guidatore) è penalizzata dall’ingombrante ed inclinato montante: ci si fa caso quando cominciano le curve più angolate. Al volante dell’unità a gasolio da 2 litri TDI da 170 cavalli con cambio DSG, che con il 30% di quota dovrebbe essere la versione wagon più venduta, Skoda Superb ha un’impostazione molto equilibrata. Non si avvertono né vibrazioni al volante né rollii. Lo spunto è buono, anche se non mette i brividi. La precisione e la fluidità del cambio a doppia frizione DSG confortano chi guida. E anche chi è bordo: non ci sono “vuoti”. La progressione è buona, nonostante le dimensioni del veicolo ed il suo peso. Più che soddisfacente anche l’insonorizzazione. In generale, Skoda Superb trasmette una eccellente sensazione di solidità. Sul fronte dei consumi, pur guidando nel rispetto del codice della strada e soprattutto su bucolici tracciati extraurbani attorno a Vienna, il computer di bordo indica 6,6 litri per 100 chilometri dopo quasi due ora di guida. Un po’ lontano dai 5,4 di cui è accreditato. Preciso e chiaro il sistema di navigazione.

 

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