Xiaomi YU7: caratteristiche, design, abitacolo, versioni, autonomia e motori

Xiaomi, l’azienda di Lei Jun, presenta il suo secondo modello elettrico, un SUV che promette di scuotere il mercato con prestazioni da hypercar, autonomia record e tecnologie all’avanguardia. Ma può davvero sfidare Tesla e i colossi tedeschi?

Quando un’azienda conosciuta per smartphone e gadget tecnologici decide di costruire automobili, il mondo automotive trema. E ha ragione. Xiaomi ha appena svelato la nuova Xioami YU7, il suo secondo modello elettrico che non è semplicemente “una SU7 più alta”. È qualcosa di completamente diverso.

Xiaomi YU7

Dalla berlina al SUV: l’evoluzione strategica di Xiaomi

Lei Jun non ha sbagliato una mossa. La berlina SU7, presentata poco più di un anno fa, ha già conquistato il mercato cinese con 258.000 unità consegnate. Un successo che nessuno si aspettava da un esordiente. Ma Jun aveva già chiaro il passo successivo: conquistare le famiglie.

La YU7 non è nata per caso. Il CEO dell’azienda cinese ha studiato i numeri del mercato globale e ha capito una cosa semplice: i SUV vendono il doppio delle berline. In Cina, in Europa, negli Stati Uniti. Ovunque. Le famiglie vogliono spazio, versatilità, quella sensazione di sicurezza che solo un SUV sa dare.

Ma Xiaomi non voleva fare il solito SUV elettrico. Troppo facile. Troppo banale. La YU7 doveva essere diversa. E infatti lo è, già dalle dimensioni: 4999 mm di lunghezza e un passo di 3 metri esatti. Non è un SUV qualsiasi, è un statement.

Il nome stesso racconta una storia. YU7 deriva dal cinese “而行“, che significa “cavalcare il vento“. Non è marketing, è filosofia. Xiaomi voleva che questo SUV sembrasse in movimento anche da fermo.

La strategia è chiara: usare il successo della SU7 come trampolino per conquistare un mercato molto più ampio. La berlina elettrica ha raccolto oltre 120.000 prenotazioni in appena 36 ore, un record che ha sorpreso l’intera industria automotive. Le famiglie cinesi che hanno visto la berlina elettrica sfrecciare per le strade ora possono avere la stessa tecnologia, le stesse prestazioni, ma con lo spazio per i bambini e le vacanze.

Xiaomi punta a diventare uno dei top 10 produttori globali di veicoli elettrici. Un obiettivo ambizioso che passa necessariamente attraverso il successo della YU7. Gli analisti di Morgan Stanley sono ottimisti: il mercato cinese dei SUV elettrici premium è in rapida espansione, e Xiaomi ha tutte le carte in regola per conquistare una fetta importante.

Xiaomi YU7

Prestazioni da hypercar in formato famiglia

Qui Xiaomi ha fatto qualcosa di straordinario. Ha preso le prestazioni di una supercar e le ha messe dentro un SUV per famiglie. Sembra impossibile, ma i numeri non mentono.

La versione Max accelera da 0 a 100 km/h in appena 3,23 secondi. Tre virgola due tre. Per dare un’idea: una Lamborghini Urus, che costa oltre 200.000 euro, fa 3,6 secondi. Una Porsche Cayenne Turbo S E-Hybrid ne fa 3,8. La YU7 li batte entrambi.

Ma il vero capolavoro è come Xiaomi è riuscita a ottenere queste prestazioni. Il segreto si chiama Xiaomi HyperEngine V6s Plus. I motori tradizionali usano un pezzo unico di acciaio magnetico. Semplice, ma inefficiente. Xiaomi ha segmentato tutto in piccole sezioni, riducendo le perdite e aumentando l’efficienza. Il risultato? 4 km in più di autonomia e prestazioni superiori.

Il motore posteriore della versione Max eroga 295 kW, quello anteriore 220 kW. Insieme fanno 508 kW, che tradotto significa 690 CV. In un SUV elettrico. E non è finita qui: il motore posteriore gira fino a 22.000 giri al minuto. Un motore di Formula 1 arriva a 15.000.

Ma Xiaomi ha fatto di più. Ha dotato la YU7 di un’architettura a 800V con componenti al carburo di silicio. Ciò significa ricariche pazzesche: dal 10% all’80% in soli 12 minuti. In 15 minuti recuperi 620 km di autonomia. Il tempo di un caffè. Per mettere in prospettiva: XPeng G9, uno dei pochi rivali con tecnologia simile, fa gli stessi tempi ma con autonomia inferiore.

Il segreto è nel voltaggio. Mentre la maggior parte dei veicoli elettrici lavora a 400V, la YU7 raggiunge picchi di 897V. Più voltaggio significa correnti più basse per la stessa potenza, meno calore disperso, ricariche più veloci. È fisica elementare, ma applicarla in produzione è tutt’altro che semplice.

La versione entry-level, quella Standard, non scherza neanche lei. 235 kW di potenza e, soprattutto, 835 km di autonomia. È il record assoluto per un SUV elettrico con batteria sotto i 100 kWh. Tesla Model Y Long Range? 719 km. BMW iX? 630. La YU7 li straccia tutti.

Xiaomi YU7

L’interior design che sfida il futuro

Salire a bordo della nuova YU7 è come entrare nel 2030. Xiaomi ha creato qualcosa che nessuno aveva mai visto prima: il sistema HyperVision Panoramic Display.

Immagina un display curvo lungo 1,1 metri che si estende dalla plancia fino al parabrezza. Tre schermi Mini LED con risoluzione retina-level che mostrano tutto: velocità, navigazione, musica, perfino le immagini degli angoli ciechi. Ma la parte geniale è che si adatta a chi guida. Se sei il conducente, vedi i dati di guida nella tua linea visiva naturale. Se sei passeggero, puoi personalizzare i contenuti multimediali.

Il sistema è alimentato da uno Snapdragon 8 Gen 3, lo stesso chip che troviamo negli smartphone di fascia alta. Il risultato? Il sistema si avvia in 1,35 secondi. Gli aggiornamenti via OTA si completano in 15 minuti, non in ore come su altre auto.

Ma Xiaomi non si è fermata alla tecnologia. Ha pensato al comfort. I sedili anteriori sono “zero gravity” con massaggio a 10 punti che colpiscono i punti di pressione chiave della schiena. Una tecnologia mutuata dalle poltrone business class degli aerei. I sedili posteriori si reclinano fino a 135° e hanno un display da 6,68 pollici per controllare clima, musica e navigazione.

L’abitacolo ha ottenuto la certificazione OEKO-TEX Class 1, che garantisce sicurezza anche per i neonati. Tutte le superfici a contatto sono rivestite in pelle Nappa con texture rock-grain che dona una sensazione tattile premium.

Lo spazio è generoso. 100 mm di altezza libera davanti, 77 dietro, 73 di spazio per le gambe posteriori. Il bagagliaio da 678 litri può espandersi a 1758 con i sedili abbattuti. Il frunk anteriore da 141 litri può contenere una valigia da 24 pollici.

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Sicurezza senza compromessi: l’acciaio del futuro

Xiaomi ha sviluppato qualcosa di rivoluzionario: l’acciaio ultra-resistente da 2200 MPa. È il più resistente mai utilizzato in produzione di massa nell’industria automobilistica. Per svilupparlo, gli ingegneri di Xiaomi hanno usato algoritmi di intelligenza artificiale che hanno generato oltre 24 milioni di formulazioni e condotto più di 4000 test sperimentali.

Questo acciaio è il 40% più resistente dell’acciaio da 1500 MPa che usano tutti gli altri. È applicato alle travi anti-collisione di tutte e quattro le porte. Il risultato? La capacità di carico delle porte anteriori aumenta del 52,4%, quella delle posteriori del 37,6%.

Ma c’è di più. Xiaomi ha creato una gabbia di protezione integrata con sei tubi di espansione termoformati nei montanti A e B. Questo aumenta la capacità di carico del montante A del 35% e del montante B del 70,5%. In caso di ribaltamento o sottoscarroccio, l’integrità dell’abitacolo è garantita.

La struttura complessiva è un capolavoro di ingegneria. Acciaio ad alta resistenza e leghe di alluminio costituiscono il 90,2% del veicolo, per una rigidità torsionale di 47.610 N·m/deg. Un numero che fa impallidire molti SUV della concorrenza.

La tecnologia di sicurezza attiva è altrettanto impressionante. Ogni YU7 monta di serie un sensore LiDAR con portata di 200 metri e consumo ridotto del 55%. Il radar 4D mmWave aggiunge informazioni di altitudine rispetto ai radar 3D tradizionali, con rilevamento fino a 200 metri per le auto e 100 per i pedoni.

Tutto è coordinato dalla piattaforma NVIDIA DRIVE AGX Thor da 700 TOPS, costruita su processo a 4 nanometri con architettura Blackwell. È la prima volta che questa tecnologia debutta su un’auto di produzione. Il chip supporta modelli di intelligenza artificiale on-device, permettendo elaborazioni complesse senza dipendere dalla connettività.

Il pacchetto di sensori è completo: un LiDAR, un radar 4D mmWave, 11 telecamere HD ultra-trasparenti e 12 sensori ultrasonici. Le telecamere usano la tecnologia ALD (Atomic Layer Deposition) per ridurre i riflessi e il packaging COB (Chip on Board) per massimizzare la chiarezza delle immagini. Il radar 4D aggiunge informazioni di altitudine rispetto ai sistemi 3D tradizionali, fondamentali per distinguere ostacoli sopraelevati come ponti o cartelli.

Xiaomi ha integrato tutto in un modulo di controllo 4-in-1 che combina guida assistita (ADD), cockpit digitale (DCD), controllo veicolo centrale (VCCD) e Telematics Box (T-Box). Questo riduce il numero di centraline del 75%, risparmia il 57% di spazio e migliora l’autonomia di 16 km riducendo i consumi.

Xiaomi YU7

La sfida a Tesla e alle premium tedesche

Xiaomi non fa mistero delle sue ambizioni. La Xioami YU7 è stata progettata per battere Tesla Model Y, BMW iX e Mercedes EQC sul loro stesso terreno. E sulla carta ci riesce, ma la competizione è feroce.

La Model Y rimane il punto di riferimento. La Long Range offre 719 km di autonomia CLTC e accelera da 0 a 100 km/h in 5 secondi. Il prezzo in Cina parte da 263.500 yuan (32.331,85 euro) per la versione RWD, salendo a 313.500 (38.466,93 euro) per la Long Range AWD.

Xiaomi la batte su autonomia (835 vs 719 km), accelerazione (3,23 vs 5 secondi nella Max) e ricarica (12 vs 27 minuti per 10-80%). Ma Tesla ha dalla sua parte la rete Supercharger più capillare al mondo e un software di guida autonoma più maturo.

La BYD Tang EV gioca in casa con 530 km di autonomia WLTP, accelerazione 0-100 in 4,9 secondi e 517 cavalli. Costa circa 38.000 euro in Europa, ma la YU7 la surclassa su tutti i fronti prestazionali.

La NIO ES6 punta sul concept di battery-as-a-service. Autonomia fino a 650 km con batteria da 100 kWh, accelerazione in 4,5 secondi. Prezzo da 338.000 yuan (41.473,11 euro) con BaaS o 268.000 (32.884,01 euro) con batteria in abbonamento. Un approccio interessante, ma la YU7 offre comunque prestazioni superiori.

La XPeng G9 è forse il rivale più temibile. Autonomia fino a 725 km nella versione ultra-long-range, ricarica 10-80% in 12 minuti grazie all’architettura 800V. Prezzo competitivo tra 248.800-278.800 yuan (30.528,14-34.209,18 euro). Qui la battaglia si fa serrata: XPeng pareggia sulla ricarica ma perde su autonomia e prestazioni.

La Hyundai Ioniq 5 N rappresenta l’eccellenza coreana con accelerazione 0-100 in 3,4 secondi, ma autonomia EPA limitata a 494 km. Prezzo in Italia di 77.400 euro. Prestazioni simili alla YU7 Max, ma autonomia nettamente inferiore.

Il vero vantaggio di Xiaomi è il suo ecosistema. La YU7 si connette naturalmente con smartphone, smartwatch e dispositivi smart home del marchio attraverso MIUI for Car, chiave UWB e Wi-Fi 7. L’esperienza è fluida, intuitiva, familiare per chiunque usi prodotti Xiaomi. Nessun competitor può offrire un livello di integrazione simile.

Il prezzo sarà la carta decisiva. Xiaomi ha smentito le voci sui 199.000 yuan (24.417,60 euro) iniziali, ma le stime parlano di 60.000-70.000 yuan (7362,09-8589,11 euro) in più rispetto alla Model Y. Se confermato, la YU7 costerebbe comunque meno dei premium tedeschi offrendo prestazioni superiori.

La YU7 arriverà a luglio 2025 in Cina. L’espansione internazionale è prevista per il 2027. Sarà interessante vedere se Xiaomi riuscirà a replicare il successo della SU7, che ha raccolto oltre 120.000 prenotazioni in 36 ore. I presupposti ci sono tutti. La concorrenza è avvisata.

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