L’obbligo di installare l’alcolock sui veicoli di chi è stato sorpreso più volte alla guida in stato di ebbrezza è sempre più vicino. Dopo mesi di attesa, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato il decreto che definisce ufficialmente modalità di montaggio, caratteristiche tecniche e modalità d’uso di questo dispositivo.
Finora, il nuovo Codice della Strada menzionava l’alcolock senza però entrare nel dettaglio su funzionamento e requisiti tecnici. Ora, con la firma del decreto – pubblicato anche sul Tris, il portale europeo dedicato alla trasparenza delle normative tecniche – ogni tassello è stato definito.
L’alcolock è un particolare sistema di sicurezza che impedisce l’avvio del motore se il conducente risulta positivo all’alcoltest. In pratica, è un etilometro integrato nel veicolo: il conducente deve soffiare nel dispositivo e, se il tasso alcolemico è pari a zero, il sistema consente la partenza. In caso contrario, il motore rimane bloccato.
L’obbligo di installazione riguarda tutti i conducenti recidivi, cioè coloro che sono stati già sanzionati per guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Il nuovo Codice della Strada stabilisce che questi soggetti, per tornare a guidare, dovranno necessariamente dotarsi dell’alcolock.
L’alcolock potrà essere montato su veicoli delle categorie:
M1, M2, M3 (veicoli per trasporto persone);
N1, N2, N3 (veicoli per trasporto merci).
Rimangono esclusi quadricicli leggeri e pesanti. Tuttavia, dal 6 luglio 2022 tutte le nuove omologazioni di auto devono già prevedere la predisposizione per questo dispositivo, mentre l’obbligo scatterà per tutte le nuove immatricolazioni a partire dal 7 luglio 2024.
Il decreto chiarisce anche che l’alcolock potrà essere installato su veicoli meno recenti, ma in questi casi l’officina dovrà seguire le indicazioni fornite dal costruttore del veicolo per garantire la corretta integrazione del sistema.
L’alcolock dovrà rispettare lo standard europeo EN 50436 e potrà essere installato solo in officine autorizzate, che applicheranno un sigillo di sicurezza e provvederanno alla necessaria taratura del dispositivo, senza la necessità di ulteriori approvazioni dalla Motorizzazione Civile.
Inoltre, durante eventuali controlli stradali, il conducente sarà tenuto a presentare:
la dichiarazione originale di installazione;
il certificato di taratura valido del dispositivo.
Con questo provvedimento, l’Italia compie un importante passo avanti nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente il rischio di incidenti legati all’abuso di alcol, soprattutto tra chi è già stato protagonista di comportamenti pericolosi alla guida.
Il decreto rappresenta quindi un punto di svolta che, dopo l’iter europeo e la firma ministeriale, si prepara a diventare operativo con l’entrata in vigore nei prossimi mesi.