Assicurazioni contro l’uso del cellulare alla guida: addio copertura in caso di incidente

Smartphone alla guida

Il gesto più naturale del mondo si trasforma in una trappola economica. Quello stesso smartphone che consulti distrattamente al semaforo, che afferri per rispondere a una chiamata urgente mentre sei in coda, che usi per controllare il navigatore tenendolo in mano.

Dal 1° dicembre 2024, questo gesto apparentemente innocuo può costarti una fortuna in Olanda. La multa per questa infrazione è già salita a 430 euro nel 2025, ma ora il vero costo può essere infinitamente più alto.

La storia inizia con una decisione che ha fatto tremare il mondo automobilistico europeo, radicata in una normativa precisa: l’articolo 61a del Regolamento Stradale olandese del 1990 vieta espressamente di tenere in mano qualsiasi dispositivo elettronico mentre si guida.

Quattro giganti delle assicurazioni olandesi – Interpolis, Centraal Beheer, FBTO e Inshared – hanno deciso di cambiare le regole del gioco.

Non più copertura automatica, non più protezione garantita. Se causi un incidente mentre usi il telefono senza vivavoce, sei completamente solo di fronte alle conseguenze economiche.

Smartphone alla guida

La nuova regola che spaventa i conducenti

La trasformazione è importante quanto semplice nella sua formulazione. Le nuove clausole contrattuali mettono sullo stesso piano l’uso del telefono alla guida e la guida sotto l’influenza di alcol e droghe. Una equiparazione che va ben oltre il simbolico: diventa esclusione totale dalla copertura assicurativa.

Se vieni coinvolto in un incidente e viene dimostrato che stavi usando il telefono senza dispositivi vivavoce, la tua compagnia continuerà a pagare i danni alla vittima – è obbligata per legge. Ma poi si rivolgerà a te per il recupero integrale delle somme. Ogni euro versato diventa un debito personale che dovrai saldare di tasca tua.

Adriaan Heino, psicologo del traffico presso Interpolis, spiega la filosofia dietro questo cambiamento: “Non si tratta solo di sanzionare un comportamento. Vogliamo che le persone riflettano sulle conseguenze finanziarie reali delle loro azioni“. Il messaggio è chiaro: la distrazione ha un prezzo e ora questo prezzo lo paghi interamente tu.

Non tutte le compagnie olandesi hanno seguito questa strada. ANWB e ING mantengono ancora le clausole tradizionali, creando un mercato a due velocità dove la scelta dell’assicuratore può fare la differenza tra la protezione completa e l’esposizione finanziaria totale.

Ma anche Allianz Direct aveva già introdotto clausole simili nel maggio 2023 mentre A.S.R. considera esplicitamente l’uso del telefono come “comportamento di guida estremamente pericoloso” nelle sue condizioni.

Quanto costa davvero un incidente con il cellulare in mano

I numeri fanno paura. Menno Dijcks, esperto assicurativo di Independer, racconta scenari che trasformano una distrazione di pochi secondi in un disastro finanziario a vita: “Se l’incidente coinvolge lesioni personali, i costi salgono rapidamente a decine o centinaia di migliaia di euro, specialmente se la vittima subisce un’invalidità permanente“.

L’esempio che fa riflettere arriva proprio dagli esperti di Independer: un incidente che colpisce un chirurgo di 45 anni che non può più operare a causa delle ferite riportate. Il calcolo del mancato guadagno si avvicina ai 4 milioni di euro per il resto della sua carriera. Una cifra che poche persone possono sostenere senza finire in bancarotta.

Ma non servono scenari così estremi per trovarsi in difficoltà economiche. Anche lesioni apparentemente minori come colpo di frusta, lividi e fratture possono avere costi duraturi. Le spese mediche si sommano ai compensi per le sofferenze fisiche, ai rimborsi per la perdita di reddito, ai danni materiali del proprio veicolo e a quelli della controparte.

Pochissime persone possono coprire questo tipo di costi“, ammette Dijcks. “Se il debito diventa ingestibile, il conducente può essere dichiarato fallito“. Una prospettiva che trasforma l’uso del telefono da semplice infrazione del codice stradale a rischio esistenziale.

La crudeltà del sistema sta nella sua progressività: più grave è l’incidente che causi, più alta è la cifra che dovrai pagare. E non c’è tetto massimo, non c’è protezione. Il conto finale può facilmente superare il valore di una casa, di un’attività commerciale, di una vita di risparmi.

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Il gioco del gatto e del topo con le prove

Per applicare le clausole di esclusione, le compagnie assicurative devono dimostrare in modo incontrovertibile che il conducente stava usando il telefono al momento dell’incidente. Una sfida tecnica e investigativa che sta modificando i metodi di accertamento.

Nils Jonker, avvocato specializzato in danni da lesioni con expertise in questioni stradali, descrive la complessità del processo: “Recuperare i danni a posteriori è possibile, ma non facile. L’assicuratore deve dimostrare che il conducente stava effettivamente usando il telefono mentre guidava“.

Gli strumenti a disposizione degli investigatori si moltiplicano. I rapporti di polizia rimangono il gold standard, ma non sempre gli agenti indagano sull’uso del telefono negli incidenti stradali. Le telecamere intelligenti installate sui viadotti e sui mezzi pubblici sono degli occhi indiscreti che registrano ogni gesto dei conducenti. Le dash cam private si trasformano in testimoni che catturano momenti compromettenti.

Ma la vera rivoluzione arriva dall’analisi forense dei dispositivi. In alcuni processi già conclusi, gli esperti hanno prodotto report dettagliati che mostrano per ogni secondo se e quanto spesso lo schermo del telefono dell’imputato è stato toccato. Una precisione scientifica che lascia poco spazio alle giustificazioni.

Un caso giudiziario del 2021 ha fatto giurisprudenza: un guidatore multato perché aveva il telefono “appoggiato in grembo” ha vinto in appello, poiché la normativa parla specificamente di “tenere in mano”. Questo precedente ha chiarito l’interpretazione rigorosa della legge, ma ha anche mostrato quanto sottili possano essere le distinzioni legali.

Il problema, spiega un portavoce di Interpolis, è che “testimoni e filmati di dash cam potrebbero spingere la polizia a condurre indagini“, ma questo non accade sistematicamente. La conseguenza è un sistema di accertamento a macchia di leopardo, dove alcuni conducenti vengono colti in flagrante mentre altri sfuggono semplicemente perché nessuno ha registrato il loro comportamento.

Sapere senza agire: l’ipocrisia al volante

La statistica più sconcertante arriva dal SWOV, l’Istituto olandese per la ricerca sulla sicurezza stradale: il 75% dei conducenti ammette di usare il telefono alla guida. Non solo sono consapevoli del divieto, ma continuano a infrangerlo sistematicamente. Il 25% ha addirittura scattato foto mentre era al volante.

La contraddizione è alta. L’83% dei rispondenti a un sondaggio di Interpolis è d’accordo con sanzioni più severe per chi usa il telefono senza vivavoce. Il 77% pensa che gli assicuratori dovrebbero essere più rigorosi. Eppure gli stessi conducenti che invocano maggiore severità continuano a commettere l’infrazione che condannano.

Il ricercatore Heino ha identificato il cuore del problema: “Dalle nostre rilevazioni sappiamo che l’uso del telefono nel traffico è persistente e addirittura in aumento. Le persone riconoscono che non è appropriato e pericoloso, ma raramente cambiano il proprio comportamento“. Una cecità selettiva che trasforma la strada in un campo minato di potenziali disastri finanziari.

La paura sociale complica ulteriormente il quadro. Nonostante il 68% degli intervistati sia disposto a rimproverare altri per l’uso del telefono, la maggior parte evita i conflitti per timore di reazioni aggressive. “Le persone hanno paura di violenza verbale o fisica“, rivela la ricerca, “e preferiscono evitare lo scontro“.

Ma c’è un dato che rivela una possibile via d’uscita: il 45% dei conducenti dichiara che smetterebbe di usare il telefono sapendo che i danni non sarebbero coperti dall’assicurazione. La minaccia economica diretta si sta rivelando più efficace delle multe tradizionali nel modificare comportamenti radicati.

Smartphone alla guida

L’effetto domino che arriva in Europa

L’Olanda non è sola in questa trasformazione. Allianz Direct aveva già introdotto clausole simili nel 2023 mentre altri paesi europei osservano con attenzione l’evoluzione del modello olandese. La Francia prevede esclusioni analoghe nelle sue polizze, anche se non esiste ancora una normativa comune a livello UE che regoli uniformemente questa materia.

Il rischio è che questa nuova interpretazione della responsabilità assicurativa si diffonda come una epidemia normativa in tutto il continente.

Le aziende con flotte di veicoli sono le prime a sentire la pressione. Gruppi come Heineken e G4S hanno già adottato dispositivi come il SafeDrivePod, che blocca automaticamente l’uso del telefono quando il veicolo è in movimento. Una tecnologia preventiva che protegge sia i dipendenti che l’azienda da possibili rivalse economiche.

La trasformazione richiede un ripensamento completo delle policy aziendali. Non basta più vietare l’uso del telefono: le aziende devono smettere di contattare i propri dipendenti durante la guida, investire in sistemi vivavoce, formare il personale sui nuovi rischi legali ed economici.

La tecnologia offre già soluzioni concrete. Oltre ai dispositivi di blocco automatico, stanno emergendo sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) con monitoraggio dello sguardo che possono rilevare quando l’attenzione del conducente si sposta dal traffico.

I sistemi di infotainment integrati come Android Auto e Apple CarPlay permettono l’uso sicuro dello smartphone mentre le black box assicurative di nuova generazione possono registrare e sanzionare comportamenti a rischio in tempo reale.

L’obiettivo finale di Interpolis è ambizioso: zero vittime della strada entro il 2050. Un traguardo che passa attraverso la responsabilizzazione economica diretta di chi assume comportamenti rischiosi. “Si tratta di qualcosa di più della semplice sicurezza“, spiega Dijcks. “È anche questione di responsabilità finanziaria. Il messaggio è chiaro: tieni il telefono lontano dalla portata mentre guidi“.

L’approccio olandese potrebbe essere solo l’inizio. Quello che oggi sembra un esperimento locale domani potrebbe diventare lo standard europeo. E quando quel momento arriverà, l’abitudine di usare il telefono alla guida non sarà più solo pericolosa: sarà finanziariamente letale.

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