Bonus bici: click day dal 3 novembre, no ai nuovi incentivi auto

Chi ha acquistato recentemente una nuova bicicletta a pedalata assistita oppure un monopattino elettrico può dormire sogni tranquilli: il prossimo 3 novembre si potrà accedere al nuovo bonus per la mobilità “green”, che metterà a disposizione un incentivo di 500 Euro usufruibile tramite l’apposita piattaforma messa a punto dal Ministero dell’Ambiente. La volontà è quella di soddisfare tutte le richieste… ma il nostro consiglio è quello di essere veloci, molto veloci. Il motivo? Perchè l’accesso al bonus avverrà in formato “click day”, dal momento che conterà l’ordine temporale di inserimento delle fatture di acquisto e non la data in cui sono state emesse.

L’incentivo per mezzi elettrici potrà essere acquisito in due modalità: come rimborso di quanto speso per la propria bici o monopattino dal 4 maggio al 3 novembre oppure come buono di spesa digitale da utilizzare successivamente al 3 novembre ed entro il 31 dicembre 2020. La procedura per il rimborso prevede l’attivazione preventiva dell’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la scansione del documento di acquisto intestato a proprio nome (fattura o scontrino “parlante”) dal quale ricavare un file PDF e l’inserimento delle coordinate bancarie per ricevere un incentivo pari al 60% della spesa sostenuta.

Bonus bici

 

Per ricevere il buono digitale, invece, basterà esclusivamente l’identità SPID, tramite la quale ricevere l’incentivo fino a un massimo di 500 Euro di spesa. Il nuovo bonus mobilità potrà essere richiesto da tutti i maggiorenni con residenza (e non domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50mila abitanti), in quelli di Provincia, nei Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti e nei Comuni delle città metropolitane.

Al momento i fondi stanziati per il nuovo bonus bici e monopattini sono pari a 210 milioni di Euro, ritenuti sufficienti per soddisfare le richieste di tutti gli aventi diritto. In caso contrario, comunque, il Ministero dell’Ambiente ha già confermato di avere un accordo con il Ministero dell’Economia per inserire fondi aggiuntivi nella prossima legge di bilancio. Questo, purtroppo, non è accaduto per l’Ecobonus destinato alle auto “green”, che invece non ha ottenuto il tanto atteso rifinanziamento degli incentivi introdotti con il Decreto Agosto.

Edison Energia Toyota ricarica auto elettriche

Il fondo di 100 milioni di Euro destinati all’acquisto di vetture nuove con classe di emissioni 91-110 g/km è andato praticamente a ruba in pochissimi giorni all’inizio di settembre e questo ha portato una crescita del mercato pari al 9,5% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2019. Un vero e proprio “raggio di sole” dopo mesi di difficoltà, che sembra verrà nuovamente oscurato per via delle scelte attuate dal Governo: “Un atto che sfiora l’autolesionismo – hanno affermato Federauto e Unrae – Il primo Ecobonus auto si è dimostrato uno strumento efficace, perchè ha prodotto in poche settimane un maggiore incasso per lo Stato e contribuito positivamente al Pil. Rispetto al periodo di settembre 2019 abbiamo inoltre assistito all’immatricolazione di oltre 13.600 vetture in più e a un incremento del 47,4% di auto rottamate, per un beneficio ambientale davvero consistente. Le emissioni medie di CO2, infatti, sono scese a livelli minimi, da 118,4 a 105,6 g/km, pari all’11% in meno“.

Con questi dati, quindi, la volontà del Governo di non rifinanziare i fondi per l’Ecobonus auto nei prossimi mesi del 2020 sarebbe un errore davvero imperdonabile: “E’ necessario un intervento urgente per sostenere un settore, quello dell’auto, che vale il 10% del Pil italiano e che può contare migliaia di piccole e medie aziende, con decine di migliaia di posti di lavoro attualmente a rischio. In questa fase particolarmente delicata per l’economia nazionale, vanno garantite norme efficace e di lungo periodo che incentivino la propensione all’acquisto, al fine di non vanificare i risultati ottenuti con gli incentivi e di assicurare, allo stesso tempo, un ritorno certo sull’investimento fatto dagli operatori del settore, anche per quanto riguarda il piano di riduzione delle emissioni ambientali“.

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