Buell CityX XB9SX – Long test ride

Buell XB9SX – Long test ride. Ci sono moto che nascono per i lunghi viaggi, altre per uscire dall’asfalto, altre ancora per correre fra i cordoli di una pista. Poi ci sono moto fatte per andare in moto. Benvenuti sulla Buell XB9SX Lightning. Corta, molto corta e aggressiva la Buell della nostra prova può non piacere, ma di certo non lascia indifferenti. Sembra che tutte le scelte fatte dalla Buell servano per attrarre l’attenzione, dai paramani sul manubrio al disco anteriore perimetrale, che in questo caso è ben di più che una scelta di marketing. Così anche il sistema di scarico viene tutto concentrato sotto il motore, scelta oggi seguita da altri ma che per anni è stata una delle caratteristiche delle moto americane, con il duplice obiettivo di abbassare il baricentro e rendere estremamente pulita la linea della moto. Tutto è concentrato attorno al motore e al vistoso telaio scatolato in lega di alluminio, tutto ciò che può essere considerato superfluo è stato eliminato, tutto ciò che poteva essere alleggerito è stato modificato, tutto ciò che poteva abbassare il baricentro della moto è stato fatto. Così, oltre al citato sistema di scarico, al posto del serbatoio troviamo l’air-box, mentre la benzina va a finire nel telaio scatolato e l’olio nel forcellone posteriore, il freno perimetrale anteriore pesa quasi tre chili meno di un normale doppio disco e la cinghia dentata toglie circa un chilo e mezzo rispetto alla catena, oltre ad avere ulteriori vantaggi in termini di manutenzione e prestazioni. Tutto questo porta a fermare la bilancia a 177 kg a secco, se poi si considera il bilanciamento dei pesi, il manubrio largo, le coperture generose e la lunghezza ridotta viene subito voglia di andare a caccia di curve!

Prima di salire in sella e avviare il biclindrico a V di 45° vogliamo sottolineare l’ottima fattura generale della moto, dove tutto è in vista… tanto che serbatoio e cupolino sono di plastica blu semitrasparente. Per una volta, tanta qualità e particolarità non si paga cara: il prezzo per la moto della nostra prova è di € 9.395 f.c., mentre per la versione total black occorrono 8.995 Euro.

Prova su strada
Appena in sella della XB9SX ci si trova a proprio agio, se non fosse che la sella per chi come me arriva giusto all’1 e 70 risulta un po’ alta. Il manubrio largo consente una postura naturale di braccia e busto e le pedane sono correttamente posizionate. Il serbatoio stretto permette inoltre di avere una buona posizione in sella e di “sentire” positivamente la moto. Appena avviato il grosso bicilindrico scuote la moto e vibra abbastanza, cosa che per fortuna diminuisce sensibilmente appena il motore si scalda e ci si avvia. Le vibrazioni ci sono sempre, in particolare a livello di pedane quando si sale di giri, ma non sono tali da rovinare il gusto di guida. La frizione è morbida e il cambio risponde bene, si parte, i primi metri sono particolari: lunghezza della moto e inclinazione del canotto di sterzo di soli 21 gradi danno l’impressione di galleggiare… ma è un’impressione che sparisce alle prime curve, quando l’incredibile ciclistica della XB9SX porta a chiedersi, quanto posso piegare ancora?

In città la Buell mantiene le promesse di agilità e maneggevolezza, permette di districarsi nel traffico senza probelmi, complice l’ottimo motore che garantisce una ripresa incredibile con qualunque marcia. Peccato solo che dopo un po’ che si sta in coda il calore della sella diventa quasi insopportabile, soprattutto se si indossano abiti leggeri. Questo è forse l’unico vero neo e limite di questa moto, oltre al ridottissimo spazio dedicato al passeggero, che per il resto risulta estremamente versatile, godibile e divertente. Per fortuna il problema del calore sparisce appena ci si può muovere un po’ di più, magari indossando pantaloni in pelle, lungo le tortuose strade extraurbane. Questo è il regno della Buell, ancor di più se curve strette e meno strette in rapida successione sono accompagnate da sali scendi… insomma, la montagna è uno degli ambiti dove la Buell si esprime a dovere. L’incredibile potenza, modulabilità e tenuta del freno anteriore (altro che trovata di marketing!) permette staccate incredibili, tanto che se si percorrono strade conosciute occorre rivedere i propri punti di riferimento per le frenate. In uscita di curva poi il bicilindrico offre una spinta poderosa che solo su fondi non perfetti può mettere in difficoltà. La comodità della moto è confermata dal fatto che dopo tre ore circa di curve non si vede l’ora di finire il pieno per tornare in sella! In autostrada anche la Buell XB9SX soffre come tutte le naked, anche se ci ha stupito positivamente quanto il piccolissimo cupolino riesca a deviare l’aria dal busto, almeno finché si resta a velocità di crociera al di sotto dei limiti di legge. Peccato che non abbiamo potuto provare in pista questa moto, dove sicuramente ci avrebbe dato grandi soddisfazioni e che rappresenta l’ambiente giusto per cercare di capire il limite delle nostre amate due ruote. Infatti la Buell è una moto che si apprezza subito, ma a cui bisogna dedicare del tempo per imparare a capirla fino in fondo.

Giacca: Alpinestars Double Air

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