Ducati Multistrada 2015: Test ride, prestazioni e prezzi

Dopo il grande successo riscosso con la versione presentata nel 2010, la casa di Borgo Panigale presenta una Multistrada completamente nuova sia dal punto di vista del design che dal punto di vista di ciclistica e motore.  Per la prima volta in un motore da moto è stato adottato un doppio variatore di fase per la distribuzione, chiamato DVT (Desmotronic Variable Timing), che agisce in modo indipendente sia sull’albero a camme di aspirazione sia su quello di scarico.

 

 Il risultato di questa soluzione sono i 160 CV a 9.500 giri/min e ben 136 Nm a 7.500 giri /min, quando nella “vecchia” versione il Testastretta presentava 150 CV a 9.250 giri/min e 124,5 Nm a 7.500 giri/min. Nonostante questo incremento di potenza il nuovo motore DVT migliora anche sul fronte dei consumi, meno 8%  e amplia i periodi di manutenzione, che variano da 15.000 Km per la manutenzione ordinaria a 30.000 Km per la registrazione  delle valvole Questo è stato possibile grazie all’uso di particolari materiali per le sedi valvole, al miglioramento dell’efficienza della combustione e al contenimento delle temperature di esercizio del propulsore Testastretta DVT. Un dato molto importante visto l’ottima affidabilità e le ottime prestazioni che la nuova Multistrada 1200 rappresenta.

Il sistema DVT curato dagli ingegneri di casa Ducati è diviso in due parti: una esterna rigidamente collegata alla cinghia di distribuzione e una interna collegata all’albero a camme, coassiale alla prima e che, rispetto a quest’ultima, può ruotare in anticipo o in ritardo a seconda della pressione dell’olio presente in camere apposite. La pressione dell’olio è regolata da valvole dedicate e la fasatura di ogni camma è dinamicamente controllata da un sensore posto nei coperchi delle teste.

Nella progettazione del motore Ducati Testastretta DVT, la distribuzione desmodromica ha rappresentato un vantaggio rispetto ad un sistema tradizionale a molle; l’azionamento delle valvole a basso numero di giri richiede minore forza, non dovendo comprimere le molle, questo si è tradotto nella possibilità di contenere le dimensioni dei singoli variatori a vantaggio del contenimento dei pesi e dell’integrazione del sistema.  Inoltre la continua ricerca e sviluppo nel mondo Ducati, ha portato il sistema Dual Spark (DS), ovvero con due candele per ogni testa, assicurando la combustione completa della miscela aria/benzina in ogni condizione di funzionamento. L’accensione di ogni candela è gestita in modo indipendente, per poter essere ottimizzata a ogni regime ed in ogni condizione d’utilizzo.

La ciclistica: sulla nuova Multistrada 1200 è allo stato dell’arte in termini di contenuto tecnologico e prestazioni. Le più importanti quote ciclistiche, come interasse veicolo, lunghezza forcellone e geometria di sterzo (avancorsa e offset) sono state definite ricercando il miglior compromesso tra stabilità ad alta velocità e maneggevolezza nel guidato. Il peso contenuto del veicolo (212 a secco) e l’elevata capacità di sterzata rendono le manovre da fermo molto semplici ed agevoli; anche l’inversione di marcia in città o sulle strette strade di montagna non presenta difficoltà.

Il sistema adottato per il telaio prevede un traliccio anteriore con tubi di grosso diametro e ridotto spessore, due telaietti laterali chiusi da un elemento portante posteriore realizzato in tecnopolimero caricato in fibra di vetro per la massima rigidezza torsionale. Rispetto la versione precedente la nuova Multistrada 1200 è stato irrigidito ulteriormente il telaio e la distanza minima da terra è stata aumentata di 20 mm, arrivando a un totale di 180 mm, un vantaggio importante nella guida in fuoristrada.

Il forcellone monobraccio è stato ottenuto per fusione in conchiglia di un unico getto, con 4 anime incollate per l’interno, successivamente lavorato a macchina e verniciato. Il risultato è un componente splendidamente scolpito, bello e funzionale, in grado di impreziosire ulteriormente la Multistrada 1200 e garantire una tenuta di strada eccellente.

Sospensioni: la Multistrada 1200 prevede una forcella anteriore a steli rovesciati da 48 mm di diametro, piedino fuso dedicato, regolabile in tutte le caratteristiche (precarico molla, freno idraulico in estensione e compressione, il tutto su entrambi gli steli). Al posteriore un ammortizzatore Sachs collega il forcellone al telaietto fuso di sinistra: è anch’esso regolabile nel precarico molla in remoto con torchio idraulico e nei freni idraulici in estensione e compressione. La molla è progressiva, con conseguente aumento del comfort di guida anche con veicolo a pieno carico. Nella versione S della Multistrada 1200 sono equipaggiate di forcella da 48 mm con foderi nel caratteristico grigio ceramico e ammortizzatore posteriore, di produzione Sachs; entrambi sono di tipo semi-attivo e vengono controllati dal sistema Ducati Skyhook Suspension (DSS).

Elettronica: la Multistrada presenta molte innovazioni rispetto alla precedente versione. Grazie alla piattaforma inerziale IMU (Inertial Misurement Unit), è possibile gestire una molteplice varietà di funzioni. Si va dai confermati Riding Mode (Sport, Touring, Enduro e Urban) al nuovo DWC (Ducati Weehling Control) per il controllo delle impennate e derivato da quello presente sulla 1199 Superleggera, all’ABS implementato con la funzione Cornering, che sorveglia la frenata anche a moto inclinata. Sulla versione S inoltre, troviamo anche il nuovo DSS (Ducati Skyhook Suspension) Evolution, che setta in tempo reale il lavoro delle sospensioni. Resta parte integrante del Ducati Safety Pack, il DTC, il sistema di controllo della trazione impostabile su 8 livelli di intervento, in grado di rilevare e controllare il pattinamento della ruota posteriore contribuendo ad aumentare considerevolmente le performance e la sicurezza attiva della moto. Se il pilota lo desidera, l’ABS può anche essere disattivato. La disattivazione dell’ABS può essere caricata come parametro di configurazione di un Riding Mode e viene mantenuta anche dopo aver disinserito l’accensione

Per quanto riguarda il Ride By Wire la potenza regolata dal motore non viene più direttamente gestita dal cavo dell’acceleratore, ma questo segnale viene letto ed elaborato dalla centralina controllo motore che si occupa di modulare l’apertura dei corpi sfarfallati. Questo sistema di tecnologia innovativa, consente di utilizzare quattro diverse mappature per regolare l’erogazione di potenza (Sport, Touring, Urban e Enduro, le ultime due con potenza limitata a 100 cv.

Cruscotto e illuminazione  sono costituiti da un ampio LCD ad alta visibilità con le indicazioni principali e secondarie. Sulla Multistrada 1200 S l’LCD è sostituito da uno schermo full color TFT derivato da quello della 1199 Panigale (sulla base troviamo invece il cruscotto LCD da 5). L’unità LCD o TFT forniscono indicazioni relative a velocità, giri motore, marcia, totalizzatore, trip1 e trip2, temperatura liquido raffreddamento motore, livello carburante ed orologio. Viene inoltre mostrato il Riding Mode impostato, autonomia residua, consumo istantaneo, consumo medio, velocità media, temperatura aria, tempo di viaggio e allarme fondo ghiacciato.

Nella versione S, il proiettore è del tipo full LED dotato della funzione Ducati Cornering Lights (DCL) che ottimizza l’illuminazione della sede stradale in curva sulla base dell’inclinazione della moto. Anche questa nuova funzione è resa possibile dalla presenza della piattaforma inerziale.

Cerchi e Pneumatici: Il carattere sportivo della Multistrada 1200 è ulteriormente messo in risalto dai suoi cerchi a 3 razze a Y in lega leggera. La ruota anteriore da 3,5″ x 17″ e quella posteriore da 6″ x 17″ montano rispettivamente pneumatici Pirelli Scorpion Trail II 120/70 R e 190/55 R.

La nostra Prova.

Nella bellissima isola di Lanzarote abbiamo il piacere di testare la nuovissima Multistrada 1200 di casa Ducati.  Il nostro interesse e curiosità per questo gioiello scalpita! Saliamo in moto nella versione Multistrada 1200 S White Iceberg, il top, e la nostra postura, non essendo dei giganti ma dei piccoli fantini, risulta comoda. L’altezza della sella è regolabile da 845 a 825 mm (smontando uno spessore), le pedane basse e centrali  ci fanno rendere subito conto che la nuova versione rispetto alla vecchia è cambiata totalmente. Il comfort, la protezione aerodinamica sono infatti cambiate, rendendo più spigolosa ma nello stesso tempo affascinante la crossover Multistrada di Borgo Panigale.   

Chiavi in tasca, in quanto con il sistema “Handsfree” non richiede alcuna chiave meccanica, premiamo Start e riconosciamo subito il sound della Multistrada che la distingue con il suo dolcissimo rumore del bicilindrico.

Per prendere confidenza con la Multistrada entriamo nel menù di controllo: il display TFT a colori da 5 della S è affascinante, non per questo è derivato direttamente da quello della 1199 Panigale, mentre nella versione base troviamo il cruscotto LCD. Nei primi chilometri di test, inseriamo la modalità Urban: il motore eroga sempre 160 cavalli ma in maniera più dolce e gestibile ai bassi regimi.

 

Le leve del freno e della frizione sono regolabili nella distanza dal manubrio e morbide da azionare. Una volta prese le misure con la moto inseriamo la prima e ci avviamo per il nostro giro dell’isola.  La potenza del motore DVT è percepibile già dai primi chilometri , ruotando la manopola del gas ci si accorge subito che il contagiri della 1200 ha consistenza già dai 4.000 fino ad un allungo oltre i 10.000 giri. Una coppia davvero da supersportiva.

Passando alla mappatura Sport, non variano i valori massimi di potenza (sempre 160 CV) ma il motore fin dai bassi giri si dimostra subito pronto. La risposta al richiamo del gas è immediata e con il nostro peso molto leggero percepiamo ogni tanto l’anteriore che galleggia quando facciamo delle partenze a razzo. Il lavoro del motore si sposa perfettamente grazie all’elettronica che rende fluida l’erogazione del motore anche in diverse situazioni come gli avvallamenti che accompagnano il nostro giro a Lanzarote, garantendo affidabilità e precisione anche sull’asfalto dove bisogna prestare attenzione. Il motore scalda poco e consuma poca benzina se non si chiedono le massime prestazioni. Le vibrazioni sono di bassa frequenza e non disturbano durante la guida.

Le sospensioni attive (Skyhook) nella versione S, sono controllate da una piattaforma inerziale che controlla il comportamento della moto, sia in piega che in accelerazione, intervenendo anche sull’ABS.  La forcella è all’ altezza dell’impianto  frenante con dischi da 330 mm e pinze M50 che monta lo stesso della Panigale e affonda il giusto, grazie anche ai nuovissimi pneumatici Pirelli Scorpion Trail II sviluppati da Pirelli che rendono la Multistrada agile e stabile anche nelle manovre a bassa velocità. La versione standard che abbiamo provato subito dopo il test della versione S notiamo subito una differenza nella forcella da 48 mm. La moto si differenza dal sistema Skyhook che è molto percepibile sulla versione S e dall’impianto frenante che viene equipaggiata con dischi da  dischi da 320 e pinze radiali monoblocco.  Anche il peso ci sembra diverso ma durante la nostra prova con la S siamo stati condizionati dalle borse. Unica differenza davvero percepibile dal pilota è la frenata anteriore che affonda abbastanza ma ottimamente tarate dai tecnici Ducati.

Analizzando questo nostro test possiamo ritenerci soddisfatti in quanto la Multistrada guadagna un tocco in più rispetto alle concorrenti.

Per quanto riguarda il prezzo:  si parte da 17.240 Euro per la versione ‘base’ e 19.540 Euro per la S.

Garanzia: 2 anni chilometraggio illimitato.

Pregi:

Potenza del motore
Maneggevolezza e peso ridotto
Prestazioni e stabilita
Frenata da supersportiva

 

Difetti:

Forcella morbida nella versione standard
Prezzo poco competitivo 

 

 

Abbigliamento utilizzato

Giaccha: SPYKE 4 RACE GT

Pantaloni: OJ RIDERPANT MAN BLACK

Stivali: STYLMARTIN
Casco: CABERG V2X CARBON EDGE
Guanti: OJ DUEL WHITE


Autore:
Gianluca Cuttitta


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