Ducati Zero: la moto elettrica arriva da Borgo Panigale

La Ducati Zero, o Ducati Elettrica, è vicina alla produzione di serie. Non è un’indiscrezione proveniente da maliziosi speculatori, lo ha annunciato l’Amministratore Delegato di Ducati, Claudio Domenicali, durante un incontro con gli studenti. Stando alle parole del primo uomo di Borgo Panigale infatti, la celebre azienda bolognese sarebbe -già da diverso tempo- al lavoro per portare al suo pubblico una sportiva a zero emissioni.

Ciao Darwin!

L’evoluzione non è un vezzo, ma una necessità. Ducati lo ha imparato, abbandonando soluzioni più caratteristiche (telaio tubolare, frizione a secco, motore bicilindrico) in favore di prestazioni elevatissime, sufficienti ad offre moto competitive su tutti i livelli. Oggi a Borgo Panigale sanno che il futuro, volenti o nolenti, sarà (anche) elettrico. Con tutte le probabilità vedremo la moto su strada già nel 2021 insieme ad un maxiscooter, anch’esso elettrico.

Così fan tutte

Questo concept, così particolare, è stato pubblicato dal designer Suraj Tiwari su Behance, il quale ha ipotizzato uno stile piuttosto inedito. Da notare la forcella, simile nei concetti alla Bimota Tesi.

Mentre Ferrari si prepara a produrre il primo SUV della propria storia, Ducati si lancia nella produzione di silenziose moto a zero emissioni. Ma l’esempio più eclatante in termini di mobilità elettrica arriva da oltreoceano: Harley-Davidson ha già presentato la Live Wire, prima moto elettrica prodotta a Milwaukee.

E gli altri non stanno certo a guardare. Honda produce l’Alfrica Twin con cambio automatico, Yamaha offre una tre ruote unica sul mercato e sono sempre di più le case -spuntate come funghi- a commercializzare moto elettriche. Una su tutte l’emiliana Energica che, con un progetto derivato dalla sportiva Ego, ha vinto l’appalto per la fornitura della Moto-E, campionato patrocinato da Dorna che abbiamo avuto modo di seguire durante il weekend di gara al GP di Misano.

la Ducati Elettrica secondo Alessandro Lupo

Ducati Monster Elettrica Posteriore

Il progetto elaborato dal Designer Alessandro Lupo racconta una Ducati Monster Elettrica. Sportiva nelle quote ciclistiche, iconica su frontale e fiancate e futuristica al posteriore. Trovate le altre foto nella gallery

Il designer Alessandro Lupo ha immaginato la prima Ducati Elettrica nascere sotto il brand Monster con un risultato parla da sé. Esclusiva come ogni Ducati deve essere e tradizionale quanto basta (gruppo ottico circolare, forcellone monobraccio e telaio tubolare), la Monster alla spina ne esce particolarmente bene, quel tanto che basta da far ben sopportare qualche sopracciglio alzato dagli amici del bar con prestazioni e stile. Alessandro ha raccontato così il suo progetto, che potete vedere completo sul suo profilo Behance:

“Riconosciuti gli stilemi della casa di Borgo Panigale, ho scelto il modello più iconico: Monster. La difficoltà stava nel riportare quegli aspetti che hanno caratterizzato Ducati, che ha solo realizzato motociclette con motore endotermico, su un mezzo elettrico (capace di differenziarsi).

Mescolando lo stile vintage delle Cafe Racer, la bellezza del marchio Ducati e l’architettura di una motocicletta elettrica, ho progettato la Ducati Monster Electric Concept.

Esteticamente accattivante; per dare la sensazione di velocità, la maggior parte dei volumi ricadono sull’anteriore. Ciò significa che la vasca è molto bassa e quasi invade la ruota anteriore e il posteriore è privo di codone, così da dare maggior leggerezza ottica e far apparire lo pneumatico ancor più grande.
Questa presenta il tipico telaio a traliccio fissato non più al motore ma alla batteria che, posta dentro una cover in carbonio, diviene strutturale.

Il serbatoio, di notevole dimensione, non ha più la funzione tradizionale di riserva per il carburante. Questo diventa un comodo baule per conservare il casco e oggetti vari. Inoltre, il “finto” serbatoio, è composta da due cover laterali intercambiabili facilmente per aggiornare lo stile.

La moto, con l’accostarsi di materiali come ABS, alluminio spazzolato e carbonio, crea delle “zone” ben distinti che allo stesso tempo fanno parte dello stesso assieme.
La ricerca minuziosa dei dettagli (come i componenti fresati dal pieno con angoli vivi a 45° e spazzolati) deve dare la percezione di “premium”. Un lusso che ormai è presente nelle vetture ma non nelle motociclette.

Le quote ciclistiche sono più da sportiva che da naked, per poter sfruttare al meglio un powertrain con moltissima coppia.”

Ducati Zero, un concept del 2016

Questo concept è stato presentato da un gruppo di studenti in collaborazione con Ducati. Lo studio di design propone una moto agile, stretta e dal design rastremato a richiamare il serpente che, con uno scatto, attacca la preda. Davvero interessanti gli studi di aerodinamica e design, specialmente se consideriamo che si tratta di un progetto presentato tre anni fa. Tra le “chicche” proposte, il logo ZERO posto ai lati della carena che cambia colore con i riding mode: verde per premiare l’economia, bianco per viaggiare su strada e rosso per correre in pista, richiamando così il tricolore italiano.

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