Prova BMW R 1250 GS 2019: la regina è ancora più nuova con lo ShiftCam

BMW R 1250 GS: 136 cavalli (+11), 143 Nm (+18), circa il 5% in meno di consumo di benzina ed una erogazione da lode, regolare ai bassi, corposa fin da subito e con un grande allungo. Pensando che è anche pronta ad affrontare i vincoli dell’Euro 5, sembra quasi che a Monaco abbiano assunto un mago, più che degli ingegneri motoristi. Le magie in realtà hanno un nome, ShiftCam, che è quello che è stato dato al sistema di fasatura variabile del nuovo propulsore. Motore che è anche l’asso nella manica per affrontare una mezza crisi per la best seller R 1250 GS. Ben inteso, di crisi non sarebbe molto il caso di parlare, visto che ha chiuso il 2018 in testa alle classifiche di vendita per l’ottavo anno di fila, ma in calo di un centinaio di pezzi rispetto al 2017. Ora però, proprio grazie al debutto del nuovo propulsore, il 2019 si apre con il botto: +27% a marzo.

Estetica confermata, con pochi ritocchi

BMW 1250GS HP 2019

BMW 1250GS, pochi ritocchi, nuove colorazioni e l’HP al posto della Rallye

A guardarla non sembra proprio una rivoluzione, qualche ritocco e colorazioni ed allestimenti che cambiano. L’allestimento HP prende il posto della Rallye, mentre la dotazione di serie ora è più ricca. Sono infatti inclusi nel prezzo (che viene ritoccato) la strumentazione digitale parte del pacchetto Connectivity, i fari Full Led e l’Hill Start Control. Strumentazione che, con il display TFT a colori da 6,5 pollici incide positivamente sia sul colpo d’occhio una volta saliti in sella, ma soprattutto sulle funzionalità, grazie al “rotellone” multi-controller con cui si accedere in modo veloce ad una miriade di dati, oltre che all’interazione con lo smartphone attraverso il collegamento bluetooth, così da poter ascoltare un brano musicale tramite l’interfono del casco o sfruttare l’app gratuita per avere un navigatore basilare, ma comodamente visibile sul quadro strumenti.

Cambiano i colori e particolarmente accattivanti sono le due versioni Exclusive e HP, elegante la prima, sportiva la seconda, grazie anche alla livrea BMW Motorsport.

ShiftCam: una delle innovazioni più riuscite degli ultimi anni

BMW 1250GS fasatura variabile ShifCam

BMW 1250GS, la fasatura variabile ShifCam le cambia carattere

La vera novità è però il nuovo cuore della “giessona”. Il 1250 non sale solo in cilindrata, ma soprattutto si giova delle magie della ShiftCam, come abbiamo accennato. Iniziamo dai numeri: + 84 cc (ora arriva a 1254), + 11 cavalli (136) e + 18 Nm (143). Un netto incremento di prestazioni che però viene messo in secondo piano da altri fattori. La nuova R 1250 GS infatti guadagna in allungo, ma i tecnici si sono concentrati soprattutto sulla curva di erogazione, oltre che sull’efficienza (dato che l’obiettivo era anche quello di avvicinarsi a ciò che le norme Euro 5 chiederanno dal prossimo anno).

Tanta coppia in più, il 14%, ma anche una curva più favorevole ed una risposta ben diversa alla manetta dell’acceleratore. Tutto questo grazie soprattutto alla fasatura variabile con tecnologia ShiftCam ed a tutte le modifiche necessarie per implementarla e per rendere migliore questo motore. Ma di cosa si tratta? In sostanza nei due cilindri contrapposti, l’albero a camme lato aspirazione è dotato di una coppia di doppie camme. Fino a 5.000 giri e con gas parzializzato agisce quella a carico parziale, mentre oltre questo regime o quando si apre il gas chiedendo al propulsore un maggior spunto, un attuatore elettrico trasla lateralmente l’albero a camme, mettendo in gioco la coppia a carico pieno.

Il risultato è che il motore ha una doppia anima: più regolare e fluido ai bassi e quando si guida tranquilli, più cattivo e con un allungo notevolmente migliorato a gas spalancato e nella seconda porzione del contagiri. Quello che rende la ShiftCam della nuova GS la soluzione migliore vista fino ad oggi, è la fluidità e la naturalezza del passaggio da una fasatura all’altra. Innanzitutto a governare il tutto non è solo il regime, ma anche l’apertura del gas, poi il passaggio viene reso sostanzialmente impercettibile dall’azione simultanea del corpo farfallato. Praticamente è impossibile percepire il momento del cambio di camme, mentre alla guida il risultato è entusiasmante.

Il motore nuovo migliora nettamente l’esperienza di guida

Giusto per farvi capire, la R 1250 GS, nel confronto con la “vecchia” 1200, guadagna una marcia, arrivando a staccare in ripresa in sesta gli stessi tempi che il 1200 otteneva in quinta. Si può quindi usare meno il cambio, oppure divertirsi a snocciolate le marce per godersi la bellissima erogazione ed il sound del boxer della casa dell’elica. Il tutto è stato possibile grazie ad importanti modifiche, come l’adozione di più precise catene di distribuzione di tipo Morse, oppure di una nuova pompa dell’olio per una miglior gestione del lubrificante. I vantaggi collaterali, se così possiamo definirli, sono una minor rumorosità di distribuzione, che tra l’altro garantisce un miglior funzionamento della frizione ed un inserimento della prima da fermo, dalla folle.

Se l’incremento delle prestazioni passa quasi in secondo piano, perché è la curva di erogazione a regalare le soddisfazioni più importanti, i cavalli ci sono e si sentono. Il risultato è che quando si apre tutto, senza controlli elettronici la moto si alza di gas anche di seconda, con un piccolo aiuto perfino di terza, ma riprende anche in sesta con gran vigore, partendo da regimi molto contenuti. Un motore che reagisce perfettamente in ogni evenienza e che si fa amare qualsiasi stile di guida si voglia adottare. Dopo quasi mille chilometri percorsi siamo riusciti ad affinare l’udito per capire quando il sistema ShiftCam sposti l’albero sulla coppia di camme più sportiva, ma il divertimento è quello di godersi il risultato di questo “tecnicismo”, più che il suo funzionamento.

 

Un motore da lode in una ciclistica da prima della classe

Per il resto si conferma quella che non a caso è la best seller da così tanti anni. Che piaccia o meno, è una moto che alla guida riesce sempre a convincere tutti, così equilibrata da sembrare ben più leggera di quanto non dicano i numeri, maneggevole e facile, ma anche sportiva all’occorrenza e pronta per l’avventura, o per sognarla, come spesso diciamo per le grosse bicilindriche, i cui proprietari purtroppo raramente usano in off road. A proposito del peso, l’incremento è dovuto prevalentemente al nuovo metodo di calcolo, mentre solo circa un chilogrammo a meccanismo del sistema ShiftCam.

Le sospensioni Dynamic ESA “Next Generation” si confermano perfette per rendere versatile questa moto ed in grado di essere efficce sia su asfalto che in offroad. Si possono impostare le modalità di guida ed avere un effetto automatico anche sulla risposta dell’idraulica delle sospensioni, oppure modificarla in modo separato, ma l’elettronica gestisce anche il precarico, sia con una compensazione automatica dell’assetto, oppure modificando il valore impostandolo al minimo o al massimo. E poi restano le modalità “Enduro” ed “Enduro Pro”, grazie alle quali i parametri vengono modificati per avere le migliori risposte in fuoristrada. Viene anche escluso l’ABS al posteriore, in modo da poter gestire l’ingresso in curva e le staccate bloccando all’occorrenza la ruota dietro. A proposito di freni, i più attenti avranno notato che la R1250GS ha nuove pinze freno, che perdono il marchio Brembo, ma sono sempre di provenzienza del medesimo gruppo, ma della americana Hayes. Sono state preferite perché offrono miglior resistenza all’affaticamento ed un rendimento più costante nell’uso intenso.

Consumi, prezzi e conclusioni

Altro positivo effetto della ShiftCam è una riduzione dei consumi nell’ordine del 5%, a patto di usare il gas in modo educato, ovviamente. Il dato molto interessante, soprattutto per chi viaggia parecchio. È che a 130 km/h il boxerone gira a poco più di 4.500 giri, quindi ancora con le camme ad apertura parziale e con il piacevole effetto di ottenere consumi ridotti rispetto al vecchio 1200 (circa un chilometro in più per ogni litro di carburante). Quanto al prezzo, sale a quota 17.850 euro, ma con una dotazione aggiuntiva che vale più dell’incremento rispetto alla 1200. Inutile dire che, in stile BMW, con optional e pacchetti il prezzo possa lievitare. Ci vogliono infatti 480 e 770 euro per passare agli allestimenti Exclusive ed HP, mentre i pacchetti Comfort, Dynamic e Touring, fanno salire il conto in zona 22 mila euro.

Se pensate che i nostri toni siano stati fin troppo entusiastici, dovete provarla, ma non fatelo se avete una 1200, perché potreste trovarvi a voler cambiar moto…

Abbigliamento utilizzato nel test:
Casco: Shark Evo One 2
Giacca, pantaloni, guanti e stivali: Dainese

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