SUZUKI GSR 600, la prova su strada di Michela

A colpo d’occhio, la quattrocilindri Suzuki GSR 600 uscita nel 2006 e prodotta fino al 2011, si presenta con una linea massiccia, spigolosa ed accattivante, fa percepire la sua indole sportiva derivata dalla GSX-R. Si nota subito il fanale anteriore con superficie sfaccettata dotato di lampada multireflector che garantisce un potente fascio luminoso. La linea compatta e pulita dell’anteriore è assicurata anche dalla presenza degli indicatori di direzione, incassati nelle plastiche del serbatoio.

Due fanali posteriori rotondi con lampade a led posizionati in mezzo a i due estrattori di scarico circolari con stesso diametro e dimensione di essi, le danno tocco di unicità. La struttura è composta da telaio con doppia trave in alluminio senza saldature visibili, la forcella con steli dritti Kayaba da 43 mm e 130 mm di escursione, è regolabile nel precarico, mentre l’ammortizzatore posteriore, della stessa marca, oltre che nel precarico è regolabile nell’idraulica in estensione. Il forcellone posteriore scatolato in alluminio presenta poi una capriata superiore di rinforzo.

Ottima strumentazione con quadro ben leggibile, ricco di informazioni tra cui anche l’indicatore di marcia inserita. Sella ampia e con buona ergonomia per lunghi viaggi, dove anche il passeggero viaggia comodo e sicuro con il maniglione posteriore in tinta, l’altezza da terra di soli 78,5 cm ideale anche per guidatori non molto alti. Veniamo al cuore della moto, il motore, è il propulsore della Suzuki GSX-R  600 k5 un quattrocilindri da 599 centimetri cubici, testa DOCH con 16 valvole e raffreddamento liquido, 98 CV a 12.000 giri/min.

Iniezione elettronica SDTV a doppi corpi farfallati da 38 mm. In ogni iniettore sono presenti due valvole a farfalla, la prima delle quali risponde al comando del pilota sulla manopola del gas, mentre l’altra stabilizza l’erogazione in base a parametri quali il regime di rotazione e la marcia inserita. La centralina ECM li elabora in tempo reale e ottimizza l’erogazione della potenza garantendo maggior tiro in basso. L’impianto frenante, basato su due dischi anteriori da 310 mm morsi da pinze Tokiko a quattro pistoncini, ed un disco posteriore da 240 mm controllato da un pinza a pistoncino singolo. Nella versione in vendita dal 2008 è stato reso disponibile anche l’ABS, oltre che un cupolino di serie per offrire maggiore protezione aerodinamica e di nuovi specchietti retrovisori.

La prova su strada della SUZUKI GSR 600 di Michela.
Saliamo in moto, posizione di guida comoda, molto naturale e confortevole, leggermente caricata in avanti, manubrio stretto, appoggio a terra ottimale vista la sella bassa, viene subito voglia di accenderla e di macinare chilometri.

Accendiamo, quadro strumenti molto ben fornito ed intuitivo, si notano subito pochissime vibrazioni ed un suono discreto.

In marcia, cambio fluido e molto preciso negli innesti, motore si presenta sincero, docile e reattivo dai 2.000 fino ai 6.000 giri; dopodichè comincia a percepirsi una trasformazione (da cui nasce la doppia personalità), si accentua l’effetto on-off e da 10.000 giri fino alla zona rossa che si trova dopo i 14.000 giri, si gode di un allungo esagerato, la gsr sfodera tutta al sua indole sportiva, diventando molto aggressiva, tanto che non ci si rende conto di guidare una 600 ma una moto di cilindrata superiore.

Una naked grintosa, che sa divertire ed emozionare i piloti più esperti ma sa essere anche molto elastica perdonando l’inesperienza dei principianti. Il motore infatti spinge sempre anche se si affrontano le curve con una marcia sbagliata. Sorprendente la maneggevolezza che ne fa il suo punto di forza (non si avvertono gli oltre 200 kg di peso in ordine di marcia) molto agile e precisa
nell’inserimento con tendenza dell’avantreno a chiudere in fretta la curva per prepararsi rapidamente alla successiva, risultando così rapidissima nei cambi di direzione.

Buono l’equilibrio e la ripartizione dei pesi, con scarico nel sottosella, ben isolato in modo da non far percepire calore. Stabilità in curva con le sospensioni regolabili e l’impianto frenante modulare che fa il suo dovere senza però impressionare troppo. Decisamente una moto molto versatile per divertirsi tra le curve in montagna ed in mezzo al traffico cittadino, comoda anche in due e per turismo sportivo. Purtroppo dal 2011 è fuori produzione, sostituita dalla Suzuki GSR 750, comunque si trovano molti usati di occasione.

DATI TECNICI SUZUKI GSR 600
Dimensione: lunghezza 2090 mm, larghezza 775 mm, altezza 1075 mm
Altezza: sella 785 mm, minima da terra 130 mm
Interasse: 1400 mm
Peso a vuoto: 183 kg
Capacità serbatoio: 16,5 L
Tipo motore: cilindrata 599 cc, 4 tempi, 4 cilindri in linea con raffreddamento a liquido
Distribuzione: DOHC, 4 valvole per cilindro con iniezione elettronica SDTV
Potenza: 72 Kw (98 cv) a 12000 giri/min, coppia 64,7 Nm a 9600 giri/min, rapporto di compressione 12,5 : 1
Frizione e cambio: multidisco a bagno d’olio con cambio a 6 marce
Trasmissione: a catena
Telaio: doppia trave di alluminio
Sospensioni: anteriore con forcella telescopica 43 mm regolabile / posteriore con forcellone oscillabile, leveraggio progressivo, mono ammortizzatore idraulico regolabile
Freni: anteriore con doppio freno a disco da 310 mm / posteriore
con freno a disco singolo da 240 mm
Pneumatici: anteriore 12/70 zr 17 / posteriore 180/55 zr 17
Velocità massima: 230 km/h
Accelerazione 0-100 km/h in 4,00 sec
Consumo: 21 km/L ciclo misto – 11 km/L massima potenza
Normativa antinquinamento: Euro 3

Testo di Michela Zanconato

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