Suzuki V-Strom DL 650 – Long Test

Facile, maneggevole ed intuitiva, Suzuki V-Strom DL 650 è tanta sostanza e poca scena: una moto a 360° ben adatta a chi vuole avvicinarsi al mondo delle due ruote e perfetta per chi vuole divertirsi… e molto!
Linee semplici ed accattivanti Il design è pulito, lineare e massiccio al punto giusto. Il serbatoio è avvolto da una semicarena che ospita due generose ed accattivanti prese d’aria, poste nella parte inferiore del gruppo ottico. Il frontale punta quindi ad una linea sportiva che ben si addice alle caratteristiche del brioso bicilindrico a V di 90°. Per il resto, la livrea conferma i tratti tipici delle moto da enduro che guardano al turismo: sella bassa e grande, manubrio largo ed alto e pedane discretamente avanzate, il tutto per consentire una posizione comoda e rilassata adatta anche a macinare chilometri. Alla vista laterale, spicca il telaio a doppia trave discendente realizzato in alluminio verniciato di nero, soluzione tecnica che strizza l’occhio a Suzuki V-Strom DL 1000. Il reparto sospensioni annovera all’anteriore una forcella a steli dritti con diametro di 43 mm, regolabile nel precarico, mentre al posteriore, il movimento del forcellone posteriore, caratterizzato da una lunghezza piuttosto elevata, è vigilato da un monoammortizzatore idraulico, regolabile in estensione e nel precarico. Le quote ciclistiche promettono grande stabilità, con una inclinazione del cannotto di sterzo di 26° ed avancorsa di 110 mm ed un interasse di 1.540 mm.
Anche il reparto freni è molto ben bilanciato, e prevede due dischi anteriori flottanti da 310 mm con pinze a due pistoncini, ed un singolo disco posteriore da 260 mm abbinato ad una pinza a singolo pistoncino. Pneumatici e ruote sono gli stessi che equipaggiano la versione 1000 cc: 19 pollici all’anteriore, 17 al posteriore, caratterizzati da un disegno a tre razze e gommati con pneumatici Bridgestone 110/80 e 150/70. Tutto questo in soli 189 kg a secco, un valore molto interessante soprattutto nelle manovre da fermo, che diventano agevoli e non impongono grossi sforzi.
La strumentazione, infine, è un misto tra tradizione e modernità. Tachimetro e contagiri, infatti, sono analogici, mentre un altro quadrante centrale, digitale, fornisce indicazioni riguardanti la temperatura del propulsore, il livello del carburante, il chilometraggio e l’orologio.
Di buon cuore Il propulsore che spinge la V-Strom 650 deriva da quello montato sulla popolare SV 650. 645 cc, testata a quattro valvole, iniezione elettronica, raffeddamento a liquido, tutto racchiuso in una architettura a V di 90°.

Rispetto al motore ispirante, il bicilindrico che spinge Suzuki V-Strom 650 sfrutta una differente gestione elettronica dell’impianto di iniezione ed un differente profilo degli alberi a camme. Il diagramma di distribuzione mantiene meno aperte le valvole che, unita ad una massa volanica col 4% di inerzia in più, consentono di incrementare le prestazioni ai bassi e medi regimi, offrendo così un’erogazione più dolce e rotonda. Dati alla mano, la potenza massima risolta ora di 67 cavalli a 8.800 giri al minuto, mentre la coppia massima tocca quota 60 Nm a 6.400 giri. Per quel che riguarda le rigide normative anti-inquinamento, Suzuki V-Strom DL 650, rientra nei parametri Euro3.
Una moto a “tutto tondo” In autostrada, la protezione aerodinamica supera le aspettative, consentendo di viaggiare con un solo filo di gas a velocità codice. Poca aria, quindi, ma anche una silenziosità meccanica da riferimento, che tradotti in numeri possono voler dire involontarie manciate di km/h oltre il limite…occhio quindi al tachimetro!
Le sospensioni offrono una taratura piuttosto morbida, studiata per esaltare il confort, ma non penalizzano la guida sportiva che risulta piacevole, tanto in frenata quanto in appoggio, senza dimenticare una discreta velocità di inserimento in curva.
Il carattere del bicilindrico giapponese è entusiasmante ed assolutamente in sintonia con le caratteristiche dinamiche della V-Strom. Anche alla massima inclinazione, spalancando il gas non si avvertono reazioni brusche, non solo perché il lavoro della sospensione posteriore è molto buono, ma anche per via dell’erogazione fluida e lineare del propulsore. Le vibrazioni sono molto ridotte e solo ad elevati regimi se ne avverte qualcuna di troppo, anche se non oltrepassano mai la soglia del fastidio. A prova di neofita anche l’impianto frenante, che si è dimostrato molto solido, calibrato e potente, non entrando mai in crisi anche se “maltrattato” spesso e volentieri.
6.980 euro posson bastare Viste le caratteristiche generali, e soprattutto viste le qualità dinamiche di Suzuki V-Strom DL 650 K7, fa molto piacere notare che il prezzo si ferma ad un passo dai 7.000 euro. 6.980 è infatti il prezzo di listino – f.c. – per la bella “endurina” nipponica.

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