Yamaha MT-09 prova su strada

Yamaha MT-09, la nuova tre cilindri della casa dei tre diapason è un mezzo difficile da racchiudere in una categoria… e non solo per l’aspetto e la posizione di guida, un po’ naked e un po’ motard. Perché il vero segreto di questa nuova Yamaha è la versatilità, termine che con la MT-09 acquista un nuovo significato. Per 7.990 euro (che diventano 8.490 con abs) si porta a casa una moto in grado di erogare oltre 115 cavalli e con un peso in ordine di marcia di 188 chili (191 la versione abs) che cambia anima a seconda di chi e come la guida, dallo stuntman al mototurista.
 
Yamaha MT-09: prova su strada
Finalmente eccola, la tanto “chiacchierata” MT-09… rispetto a come ce la eravamo immaginata dalle foto sembra piccola, sensazione confermata quando si sale in sella. Stretta, con il manubrio largo come le spalle, con una posizione che è seduta come sulle motard, ma con un’impostazione molto meno “estrema” e meno sbilanciata sull’anteriore. Il tre cilindri da 847 cc è davvero molto compatto, sembra di essere su una moto ben più piccola… almeno finché non si parte! Il motore frulla molto discreto e fin dai primi metri notiamo che il comportamento è più simile a quello di un quattro cilindri. Rispetto agli altri “3” provati è molto più fluido e regolare oltre a prediligere i regimi alti e medi, ma andiamo con ordine… La MT-09 propone tre differenti mappe di erogazione che senza troppa fantasia si chiamano “A”, “Standard” e “B”; quando si avvia la moto è sempre in posizione standard, in A l’erogazione è molto brusca e predilige gli alti regimi, la B offre un’erogazione più dolce e maggior coppia ai bassi e medi, pur mantenendo un buon allungo. In tutte e tre le mappe la potenza erogata è la stessa, ma la differenza si sente… eccome.
Ci viene consigliato di partire con la mappa B, e noi fedelmente eseguiamo. I primi chilometri in città non ci permettono di sfruttare il motore, in compenso la MT-09 ci ripaga con agilità, prontezza, frenata e cambio/frizione ineccepibili. Le case uscendo da Milano verso sud non diminuiscono, terminano all’improvviso, ora la strada corre in mezzo ai campi in direzione abbazia di Chiaravalle e solo ora ci accorgiamo che non abbiamo mai tirato le marce sopra i 7000 giri… la MT-09 non cambia atteggiamento in maniera brusca, ma veniamo catapultati in un’altra dimensione: tra gli otto e gli undicimila giri l’ottimo rapporto peso/potenza fa spuntare un enorme sorriso dietro la visiera… e siamo ancora con la mappa più “dolce”! Il tutto condito da una comodità che non ci lascia dubbi. Il giorno seguente un bel paio di borse morbide per tuta antipioggia, cartina (con il navigatore si arriva, con le mappe si viaggia) e altri oggetti: direzione appennino. Fa freddo ma c’è il sole, sul passo del Penice la neve ci accompagna a lungo, quindi non è il caso di tirare troppo… l’obbiettivo inoltre è un altro: percorrere tanti chilometri.
Ed è quello che facciamo, evitando le autostrade e perdendoci più volte, per scoprire che a fine giornata molti chilometri, molte curve e molto freddo dopo non siamo affatto stanchi, anzi, la giornata invernale è fin troppo corta! Alla fine la mappa standard è quella che usiamo di più sui tratti guidati, la A è fin troppo brusca e la sensibilità ai movimenti dell’acceleratore rendono la guida poco rilassata… alla fine in città abbiamo usato sempre la B e fuori la standard. Il giro ha dimostrato le incredibili doti dinamiche della MT-09, che presenta l’unico limite dell’esposizione all’aria perché per il resto è veramente facile per andare a passeggio e precisa se si aumenta l’andatura. Ore e ore tra le curve dell’appennino sono costate poco più di undici chilometri al litro, che non è un primato ma date le prestazioni è sicuramente un ottimo risultato, per non parlare dei due salami di Varzi che hanno trovato posto nelle borse!
Insomma, la MT-09 non nasce sicuramente come moto da viaggio, ma è talmente eclettica che davvero la si può utilizzare per andare a lavoro tutti i giorni, passare adrenalinici week end tra le curve (o anche tra i cordoli, perché no?) e andare in vacanza quando è il momento (magari dotandosi di cupolino). 
Sinceramente quando Yamaha l’ha presentata abbiamo pensato che avesse esagerato; ci sbagliavamo. 
 
Yamaha MT-09: caratteristiche tecniche
La MT-09 è la prima Yamaha mossa dal motore tre cilindri da 847 cc che realisticamente a breve vedremo impiegato anche su altre tipologie di mezzi. Capace di 115 cv a 10.000 giri e 87,5 Nm a 8.500 giri ama viaggiare in alto per offrire il massimo delle prestazioni, ma dai 4.000 giri in su non c’è un attimo di incertezza e si riprende velocemente anche con le marce alte. Merito del peso contenuto in 188 gk in ordine di marcia ma anche delle dimensioni compatte: lunga 2,07 metri e con un interasse di 1,44 m ha la sella posta a 815 mm, ma è talmente rastremata che è davvero facile mettere i piedi a terra.
 
Yamaha MT-09: pro e contro
Dobbiamo ammettere che l’elenco dei pro è lungo, noi ci limitiamo a sottolineare l’ottimo rapporto qualità prezzo, l’erogazione del motore, la comodità in sella e la già citata versatilità. I contro sono la totale esposizione all’aria, la mancanza di vani anche piccoli, senza parlare della serratura per aprire la sella che è nascosta sotto il codino… ci auguriamo di non dover mai aprire la sella in un giorno di pioggia… e infine un dettaglio che però ci ha infastidito parecchio: la posizione del clacson (chiamato avvisatore acustico come da codice) che è spostato a sinistra e dove dovrebbe essere ci sono le frecce, con il risultato che se avete le mani piccole per farsi sentire bisogna spostare la mano (oppure come noi inserite la freccia). Un dettaglio che passa con l’abitudine, ma sinceramente non capiamo i motivi di questa scelta.
 
Abbigliamento utilizzato per il test:
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Virous Tex Jeans
Guanti: Spidi Trophy H2Out
Stivali: Stylmartin Delta
Casco: Schuberth S2

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