Yamaha WR125X – Test ride

Yamaha WR125X – Test Ride. Abbiamo percorso parecchi chilometri attraverso le colline dell’Alta Brianza in sella alla nuova supermotard Yamaha, e la prima cosa che bisogna dire è che ci siamo veramente divertiti. Un prodotto nato e cresciuto in Yamaha-Italia, che non a caso rappresenta il primo centro di ricerca e sviluppo al di fuori del Giappone oltre a essere quello che gode della maggiore autonomia dalla case madre. Visti i risultati, si può dire che la fiducia dei giapponesi è ben riposta. La WR125X, presentata in contemporanea con la “sorella” da enduro WR125R, colpisce subito per le dimensioni e il look da “moto vera”. Anche una volta in sella non sembra di avere a che fare con un 125, tanto che a prima vista è molto difficile distinguerla dalla WR250. L’impatto dal punto di vista estetico è molto positivo, sia nella versione blu Yamaha sia in quella bianca, decisamente molto elegante e quasi “modaiola”. I due modelli presentati nascono da una considerazione: il mercato delle 125 sta rinascendo. Dopo il boom degli anni ’80 che aveva portato anche a un’eccessiva ricerca prestazionale e il crollo successivo di questo settore, ora i numeri segnano un trend inequivocabile e positivo, anche in considerazione del fatto che evidentemente a molti ragazzi sta tornando l’interesse per le moto. Ma la WR125X non è solo frutto di un’indagine di marketing, ma è innanzi tutto una moto di sostanza, in grado di unire prestazioni e ciclistica da moto vera a un prezzo decisamente interessante. L’esito è una moto versatile, divertente e sicura che si pone l’obiettivo, secondo noi centrato in pieno, di poter piacere sia ai ragazzi che ai loro genitori. Il motore è derivato dalla regina delle vendite nel settore 125, la sportiva YZF-R, modificato per ottenere lo stesso numero di cavalli a un minor numero di giri e maggior coppia. Il tutto montato su una ciclistica, come accennato, da moto “vera” sia per dimensioni che per caratteristiche tecniche, su cui spiccano in particolare l’ottimo impianto frenante.

Vediamo più da vicino le caratteristiche di questa nuova Yamaha da supermotard.
Come accennato il motore è quello della YZF-R: monocilindrico 4 tempi da 125 cc., alesaggio e corsa 52.0 x 58.6, 4 valvole SOHC (singolo albero a camme) con raffreddamento a liquido. Prestazioni erogate: potenza 11 kW (15 cv) a 8.750 giri/min, coppia 11,75 Nm a 6.500 giri/min.
Per quanto riguarda la ciclistica il telaio è in tubi di acciaio a semi doppia culla e vanta un peso di soli 14 Kg. In ordine di marcia la WR125X pesa 137 Kg (contro i 133 della 125R).
All’anteriore troviamo una forcella con steli da 41mm e una corsa di 210 mm, avancorsa 78,5 e canotto con un’inclinazione di 25,5° mentre al posteriore è presente una sospensione monocross con ammortizzatore con escursione da 69mm, regolabile in 7 posizioni pre-carico, e con una corsa ruota di 230mm. Per quanto riguarda l’impianto frenante le ottime prestazioni sono affidate a un freno a disco di 298mm di diametro con pinza flottante a doppio pistoncino davanti mentre sulla ruota dietro è presente un disco da 220mm con pinza a singolo pistoncino. Le ruote a 36 raggi sono da 17” e montano coperture tubeless stradali Pirelli Sport Demon in perfetto stile supermotard: 110/70 all’anteriore e 140/70 al posteriore.
Infine le dimensioni: la WR125X è lunga complessivamente 2.090mm, con un interasse di 1.430mm e una luce da terra di 255mm. La sella è posta a un’altezza di 920mm.
Sia la supermotard che l’enduro sono già disponibili dai concessionari a un prezzo f.c. di 3.790 €, disponibile nei colori blu e bianco la prima e blu e nera la seconda.

Complessivamente la WR125X è una moto ben riuscita, frutto di un ottimo progetto e molto ben realizzata. Il rapporto qualità/prezzo la pone quindi ai vertici della categoria e, pur essendo appena arrivata, siamo sicuri che diventerà presto un punto di riferimento importante. Tra i pro di questa moto individuiamo sicuramente l’estetica e la ciclistica, con una particolare menzione per l’impianto frenante. I contro di conseguenza sono pochi e tutto sommato marginali: l’imbottitura della sella piuttosto dura che dopo un po’ si fa “sentire”; la strumentazione è essenziale ma un orologio nel pannello lcd poteva starci; infine l’altezza da terra della sella, che nelle manovre da fermi può risultare eccessiva… peccato soprattutto per le fanciulle, che potrebbero tranquillamente condurre una moto così leggera e non impegnativa per chi comincia.

Una volta in sella alla piccola supermotard di casa Yamaha l’ottima sensazione iniziale di avere a che fare con un prodotto di qualità non viene meno. Il motore si avvia subito e ronza sommesso, con una tonalità di scarico che risulta particolarmente “civile” su tutto l’arco di erogazione del motore. Prima e via, si parte. La posizione in sella è comoda, i comandi ben distanziati e posizionati correttamente. La strumentazione è minimalista ma completa, le spie ben visibili e il pannello lcd sempre ben leggibile, anche in pieno sole. Gli specchietti tondi offrono una buona visuale e non soffrono di vibrazioni, così come pedane e manubrio, mentre con il salire dei giri si sentono all’altezza della sella, ma mai in maniera fastidiosa. Frizione e cambio sono morbidi, con innesti rapidi e sicuri, anche trovare la folle al semaforo è sempre molto semplice anche dopo un utilizzo intenso. I freni stupiscono per potenza ma anche per modularità, aiutati da una ciclistica forse perfino sovradimensionata per le prestazioni assolute del propulsore, consentendo di fermarsi in spazi ristretti e senza scompensi che rendano difficile la gestione della staccata. Le ruote da 17”, coadiuvate dalle ottime Pirelli di primo equipaggiamento, offrono una buona tenuta nei curvoni mentre il ridotto angolo del canotto di sterzo esalta l’agilità della moto soprattutto nei cambi di direzione. Il motore risulta molto regolare e non c’è bisogno di tenerlo sempre su alti numeri di giri come con i motori due tempi. Questo rende la moto particolarmente rilassante se si viaggia a velocità da “passeggio” e non costringe a fare continuamente ricorso al cambio.
Il percorso che abbiamo seguito ha messo in luce l’agilità del mezzo, che soprattutto nel misto stretto permette di divertirsi in totale sicurezza. Arrivare lunghi a una curva, recuperare una traiettoria o dover scartare un ostacolo improvviso sono tutte situazioni da cui si può uscire facilmente. Anche il breve tratto di sterrato l’abbiamo affrontato con tranquillità, sospensioni e altezza da terra svolgono egregiamente il loro dovere, mentre eventuali limiti possono venire dalle coperture stradali. In sintesi abbiamo trovato la Yamaha WR125X una moto facile e divertente, in grado di svolgere il suo compito di “entry level” ma anche di accompagnare la crescita motociclistica dei ragazzi, aspetto questo fondamentale anche per il futuro del settore…

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