Yamaha XJR 1300 “Yard Built Yamaha” by Wrenchmonkees

“Yard Built Yamaha” by Wrenchmonkees a Eicma 2012
Eicma 2012 non è solo l’Esposizione Internazionale delle moto di serie. Si possono trovare infatti edizioni speciali e personalizzazione partendo sempre da una base in commercio. Mai come in questo momento in Italia si sta sviluppando una filosofia, uno stile di vita, che invece in Inghilterra ha trovato terreno fertile tra i ’60 ed  ’70, quello delle cafè racer.
E lo hanno capito anche le Case costruttrici tanto che una di questa ha stretto una collaborazione con una nota officina specializzata nella realizzazione di special, i danesi di Wrenchmonkees.
Così, partendo dalla Yamaha XJR 1300, anche lei in bella mostra ad Eicma 2012, sono arrivati alla realizzazione di una special di chiara ispirazione cafè racer: la “Yard Built Yamaha”, esposta in anteprima mondiale a Milano.

Alla scoperta della cafè racer
Le cafè racer nascono dall’esigenza di ogni motociclista di realizzare il suo desiderio, quello di avere una moto fatta solo per lui. Una opportunità arriva in questo periodo di crisi con le immatricolazioni delle moto in costante calo e chi vuole sostituire la sua vecchia moto si deve accontentare. A meno che, piacendogli il genere, non la revitalizzi grazie all’intervento di officine come quella danese di Per Nielsen e Nicholas Bech, in arte Wrenchmonkees. Ed ecco che la vecchia moto ritorna come nuova, grazie ad un intervento sia estetico che meccanico e ciclistico.
La filosofia di Wrenchmonkees è quella di realizzare moto on-off per piloti che vogliono modelli decisamente fuori dai canoni. Nel loro intento di realizzare moto custom che si possano guidare ogni giorno, sono sostenitori di un’estetica meccanica che tende a mettere non solo in vista, ma nella luce migliore i componenti base di una moto, per far parlare il design stesso.

Yamaha XJR 1300 “Yard Built Yamaha”
Un po’ come già fatto con i due precedenti esperimenti, Yamaha VMax e TMax Hypermodified, ora la Casa dei Tre Diapason cambia del tutto genere e sceglie la maxi naked, la Yamaha XJR 1300, per lanciare il nuovo progetto battezzato “Yard Built Special”, un’espressione che gioca sull’ambiguità tra i due significati di “yard”: moto costruite in cantiere, come le navi, o costruite nel cortile di casa, come esemplari unici. Dopo aver dato vita a una special, i costruttori coinvolti hanno la possibilità di produrre e mettere in vendita kit aftermarket. Per soddisfare il desiderio di chi vuole possedere una moto diversa da tutte le altre.
Wrenchmonkees sono i primi a raccogliere questa proposta, partendo dallo stile classico di Yamaha XJR 1300.

“Yard Built Yamaha”: la Yamaha XJR 1300 secondo Wrenchmonkees
“Quando ci hanno chiamato per lavorare su Yamaha XJR 1300 eravamo entusiasti. Ci è parso di sentire una gigantesca pacca sulla spalla” dichiara Per Nielsen, caposquadra dei Wrenchmonkees.
Di solito Wrenchmonkees, come altri loro colleghi in tutto il mondo, si cimentano su moto old style, come le Yamaha SR500 e XS650, per questo per loro è stato interessante dimostrare le loro capacità con una moto che è moderna ma con un carattere che guarda al passato come la XJR 1300. Con la complicazione che tutti i sensori, i cavi e i dispositivi obbligatori per il controllo delle emissioni rendono molto difficile elaborare una moto di oggi.
Infatti, come dice lo stesso Nielese, “su una moto costruita tanti anni fa  sei più libero di lavorare perché il design è semplice e comprende essenzialmente motore, telaio e ruote. In un modello recente, le parti nascoste non sono fatte per essere viste e così, quando togli una plastica, devo trovare un altro posto per i cavi e i dispositivi elettrici. Eravamo decisi a mettere in evidenza quanto poteva essere fatto con XJR, e quanto potesse essere bella scoprire il suo look inside da café racer. Sarebbe stato facile dare una rinfrescata alla moto cambiando verniciatura e sella, ma volevamo alzare l’asticella e fare qualcosa che avrebbe colpito l’immaginazione della XJR.
Per prima cosa abbiamo dovuto decidere il numero dei componenti da cambiare. Volevamo mantenere l’identità della moto e renderla subito riconoscibile come XJR, e così non abbiamo modificato il serbatoio, il motore e le parti principali del telaio. Poi abbiamo guardato alla moto e ci siamo detti “Ok, e adesso cosa facciamo?”
.
Innanzitutto, i due ragazzi hanno modificato il frontale: è stata montata una forcella di una YZF-R1 e, dopo essersi accorti che i cerchi a raggi non andavano bene, hanno optato per cerchi a razze, realizzati per l’occasione. Quello anteriore è da 19” mentre quello posteriore è da 18”, per dare alla moto un’aria vintage con il tocco di modernità della forcella e della pinza a sei pistoncini della R1.
Sono state realizzate pedane arretrate per aumentare l’altezza dal suolo e per esaltare l’aspetto da cafè racer sono stati montati i semimanubri. Lo scarico è in acciaio, è costruito a mano e richiama il look a tromboncino della prima XJR a doppia marmitta , ma è reso contemporaneo da uno stile racing ispirato alla MotoGP.
Per accentuare il look da café racer la sella è stata ricostruita da zero, e adesso si appoggia sul telaietto originale.
È stata spostata la batteria e nascosto i cavi nel codone. Per ovviare al problema di alloggio della batteria, è stata utilizzata una piccola al litio appena dietro al motore.
Nel mondo delle cafè racer non ci sono colori luminosi e brillanti, così la moto è verniciata con un verde oliva scuro opaco, con un  piccolo accenno di “metal flake”.
Il forcellone ed il motore di XJR sono verniciati in nero, ma i due di Wrenchmonkees volevano che il telaio spiccasse di più e così lo hanno carteggiato e sabbiato, prima di esporlo al fuoco, per creare un fantastico effetto “acciaio bruciato”.
Alla fine, il muscoloso motore della moto ha mantenuto il suo look retrò e la sua bellezza meccanica. Gran parte del fascino della XJR deriva dal suo propulsore raffreddato ad aria messo in evidenza da questa elaborazione anche grazie al contrasto con i componenti moderni come la forcella a steli rovesciati e le pinze dei freni a 6 pistoncini radiali.
Ora, Per Nielsen e Nicholas Bech vorrebbero produrre un kit XJR 1300 che permetta ai piloti di riprodurre alcune loro idee nel loro garage, rendendolo il più possibile facile per consentire l’elaborazione da parte dei clienti nel loro garage. Si pensa a kit che non richieda interventi drastici su telaio e forcellone, ma che permetta di cambiare radicalmente l’aspetto della moto con la semplice sostituzione dei componenti di serie. Ognuno può così costruire la propria Yard Built Yamaha, che sarà lo specchio della sua personalità.

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