Bmw si ritira dalla Superbike nel 2014

Ritiro della BMW dalla Superbike 2014
Riallineamento strategico. Con questa criptica espressione Bmw Motorrad mette di fatto la parola fine al proprio impegno diretto in Superbike nel 2014 che si sposterà su altre attività sportive internazionali come il customer sport, vale a dire l’attività di supporto a quanti vorranno correre utilizzando le moto Bmw.

Un addio che ricorda per certi aspetti l’abbandono della Sbk da parte di Ducati, anche se occorre dire che il palmares delle due case nel campionato mondiale delle derivate di serie non è certo paragonabile.

Un altro, scomodo paragone è quello con Aprilia: entrambe le case decidono di scendere in pista nel 2009, portando il mondiale Sbk a un livello di “affollamento” che non si era mai visto (e che si vedrà ancora per poco, purtroppo)… ripercorriamo le tappe di questa breve storia. Bmw arriva nel mondiale Sbk nel 2009 e affida i propri mezzi manubri al due volte campione del mondo Troy Corser e a Ruben Xaus: il primo anno non porta grandi soddisfazioni, visto che Corser termina 13° e Xaus 17° mentre nella classifica costruttori la Bmw si ferma al 6° posto. Lo stesso anno l’altra matricola, la Aprilia RSV4 arriva al quarto posto con Max Biaggi nella classifica piloti e si piazza quarta tra i costruttori. L’anno successivo Aprilia compie un mezzo miracolo e vince il mondiale, mentre la migliore delle Bmw è quella di Troy corser, undicesimo. Il 2011 vuole essere l’anno della riscossa: due team ufficiali, uno tedesco e uno gestito da Bmw Italia, ma Leon Haslam non va oltre al quinto posto.

Il 2012 è l’anno di Marco Melandri che ottiene le prime vittorie e il miglior piazzamento in classifica finale con il terzo posto. Nel 2013 si torna a una squadra sola, Max Biaggi si è ritirato e la Ducati Panigale è l’ombra della bicilindrica che ha regnato per anni sulla Sbk, potrebbe essere l’anno buono, e infatti al momento Marco Melandri è terzo a soli 32 punti dall’Aprilia di Guintoli e 28 dalla Kawasaki di Tom Sykes… considerando che ogni gara assegna 50 punti il mondiale è più che aperto… ma piloti e uomini Bmw sapranno mantenere la giusta concentrazione dopo questa notizia? Marco Melandri non ha fatto mistero recentemente di essere stato contattato da Aprilia e Kawasaki, ma sapendo quanto è importante “la testa” nelle corse questa potrebbe essere un’altra brutta notizia per Bmw.

Andrea Buzzoni, General Manager BMW Motorrad WSBK, resta fiducioso: “Il team è composto da persone estremamente professionali e motivate che, sono certo, continueranno a fare di tutto per concludere la stagione ad alti livelli. Il 2013 è un anno molto buono, il clima nel team è eccezionale e anche i nostri piloti, Marco Melandri e Chaz Davies, stanno facendo un ottimo lavoro. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti sinora e, naturalmente, continueremo a lavorare sodo. Perciò sono convinto che raccoglieremo nuovi successi con Marco e Chaz nel seguito della stagione. Sono dispiaciuto per la decisione, ma capisco la strategia dell’azienda. Voglio ringraziare tutte le persone coinvolte in questo progetto.”

Già, la strategia dell’azienda. La spiega Stephan Schaller, General Director BMW Motorrad: “BMW Motorrad Motorsport alla fine di questa stagione terminerà il suo impegno nel World Superbike Championship. Questo passo è coerente con il riallineamento strategico del nostro Brand. BMW Motorrad si concentrerà, ulteriormente, sull’espansione della gamma dei propri prodotti, ora oltre 500cc, nei segmenti sotto i 500 cc, nell’e-mobility e nello sviluppo del potenziale dei mercati nelle economie emergenti, quali il Brasile e l’Asia. Solo chi agisce in maniera coerente oggi, è preparato per le sfide di domani. BMW Motorrad manterrà il proprio coinvolgimento nel motor sport concentrandosi, a livello internazionale, sul customer sport, in tutte le sue declinazioni. Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno supportato in questo viaggio, lungo e di successo.”

Tutto vero, per carità, i costi di un campionato mondiale sono certamente molto elevati e il mercato in questo periodo è quello che è, però da appassionati non possiamo che rimanere rattristati, e forse un filo delusi, nel vedere uno dei principali protagonisti di questi ultimi anni abbandonare le competizioni in questo modo. Certamente un brutto segnale, un monito verso chi ha la responsabilità di portare avanti una competizione mondiale tra le più belle che, evidentemente, ha bisogno di ridimensionare i costi per continuare a “vivere”, nella speranza che l’esempio di Bmw non venga seguito da altri costruttori… Intanto, fino a fine stagione, non ci resta che dire: Forza Marco!

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