Dakar, è l’ora delle verifiche per Peugeot

Buenos Aires, il Parco scientifico del Bicentenario trasformato in teatro e scenario delle fasi preliminari della Dakar. Estensioni all’aperto e immensi “hangar” al chiuso, volumi impressionanti e distanze. Spazi e atmosfere che si addicono perfettamente alla grandiosità dell’evento motoristico “più famoso del mondo”.  E’ il momento delle verifiche sotto una pioggia battente, tipico temporale estivo che raffredda l’afa argentina.

Il Dream Team Peugeot (Loeb, Sainz, Peterhansel e Despres) ha passato le Verifiche Sportive in un lampo,  per controllare passaporti, fogli di dogana e dotazioni. Alle Verifiche Tecniche la faccenda cambia. I tempi si dilatano. I commissari controllano a fondo le 2008 DKR. Flangia, misure fondamentali, dotazione di sicurezza e “dashboard” per la navigazione. Anche il Sentinel, il clacson “elettronico” che suona nell’abitacolo se attivato da un inseguitore.

E’ il momento di analizzare sotto il cofano le Peugeot 2008 DKR per capire come sono state realizzate le armi che il Leone schiera al via della 38ma edizione della Dakar, la seconda dal grande ritorno dello scorso anno, ispirato alle imprese delle leggendarie 205 e 405 Grand Raid degli anni dal 1987 al 1990.
Per questo il tempo passa più lentamente. Tutto è perfettamente a posto, ogni verifica è “passed”, ma allo stesso tempo i funzionari tecnici si concedono il privilegio di passare in rassegna le caratteristiche delle 2008 DKR mentre gli equipaggi sono impegnati sotto le tende Red Bull ad apporre autografi sui poster della 2008 DKR.

Ultimo momento di calma, poi novemilacinquecentonovantasei chilometri, un prologo e tredici tappe, tra cui una nuova, vera Tappa Marathon con le vetture in Parco Chiuso, la Pampa argentina e le piste del WRC, ma anche l’ascesa verso la Bolivia, l’inferno salato di Uyuni e i mal di testa dei quattromila, l’inferno di fuoco di Fiambalà, terrore annunciato della seconda settimana del Rally più spietato del Mondo. Questa è la pista nella giungla della Dakar 2016, che si intravede a Tecnopolis dove mezzi e piloti passano lentamente le verifiche finali prima di schierarsi al via. Poi si parte è previsto, ma non confermato, il prologo di 11 chilometri alle porte di Buenos Aires, e il successivo primo trasferimento del Rally alla volta di Rosario, dove è stato allestito un bivacco “light” che serve a spezzare l’altrimenti troppo lunga tappa fino a Villa Carlos Paz.

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