Sbk, Gp USA, Miller Park 2012: la pagella di Infomotori

Eccoci finalmente alla nostra rubrica semiseria che segue da vicino i campionati mondiali delle due e quattro ruote. Dopo aver fatto le ore piccole per seguire gli avvenimenti di oltreoceano eccoci qui pronti ad assegnare i nostri voti al rutilante mondo delle derivate di serie e ai suoi alfieri, che anche nella tappa americana hanno fatto scintille. E scusate se siamo un po’ vanitosi, ma il voto più alto tocca a noi/voi tifosi…

Appassionati del mondiale Sbk, voto: 10 e lode
Avete stipulato un contratto di adsl per poter vedere la Superpole in diretta streaming sul sito di La7, siete andati a trovare la vecchia zia che non sapeva neanche più di avere un nipote perché a casa sua si vede La7d per guardare Gara1, infine avete pazientemente sopportato il più lungo telegiornale notturno della storia della televisione per vedere gara 2 su La7. Siete dei veri superbikers. Eroici

Squadra di Melandri, voto: 10
Preparano e mettono a punto per Marco una moto che è in grado di fare la differenza, sapete perché? Perché quando Macho vince tutti vanno ad abbracciare e baciare la sua fidanzata Manuela (e dategli torto!), infatti Melandri quando arriva al parco chiuso non trova nessuno ad accoglierlo. Motivati

Marco Melandri, voto: 9
Secondo in Gara1 dietro un imprendibile Carlos Checa, primo in Gara2 con un ultimo giro davanti a Rea che visti i precedenti non doveva lasciarlo affatto tranquillo. Grande manico, grande testa, grande moto. Non stupisce che sia secondo nella classifica mondiale. Peccato che la Superpole per le Bmw è stata un disastro, ma Melandri sta crescendo e non c’è migliore motivazione per un pilota che vincere (dopo Manuela, ovviamente). Spettacolare 

Chaz Davies, voto: 9
Fino a ieri nessuno sapeva chi fosse o quasi, oggi è l’eroe di Miller Park. L’Aprilia clienti è uguale a quella ufficiale (Dall’Igna dixit) e Max ci mette parecchi giri (Poteva svegliarsi prima! sempre Dall’Igna dixit) esperienza e voglia di salire sul podio per passarlo. Lui dice di essersi divertito come un matto e d’ora in poi vuole stare anche lui con il gruppo dei primi. Una rondine non fa primavera, una bella gara non fa un campione, ma il ragazzo i numeri pare averli proprio tutti. Sub iudice

Max Biaggi, voto: 8
Due terzi posti, forse poteva fare di più, ma torna dagli Usa con un piccolo vantaggio in più in ottica mondiale… Anche per lui Superpole difficile e un po’ troppa insofferenza nella bagarre dei primi giri, cosa che esprime apertamente tra la prima e la seconda manche. La gaara è lunga, rischiare nelle prime curve è da stupidi. Caro Max, hai ragione, ma cosa ci vuoi fare, sono ragazzi… In compenso a fine gara sorpasso e controsorpasso con Davies valgono il costo del biglietto. Si vede che nel “corsaropensiero” la bagarre a fine gara ci sta. Costante

Jonathan Rea, voto: 8
Non tira giù nessuno e a parte qualche sportellata nei primi giri di Gara 1 è tutto sommato corretto, peccato che le sue traiettorie siano le più ondivaghe e imprevedibili del mondiale, cosa che lo rende difficile da superare ma anche un tantino irritante per chi segue. Comunque sia lui che la Honda sono migliorati da inizio stagione e ormai sono costantemente lì davanti, se arriva anche la continuità può essere un pretendente al trono. Funambolico

Carlos Checa, voto: 7
Cosiderando che è caduto da solo in gara 2 forse il voto è un po’ alto, ma considerando che riusciva a stare davanti a tutti con una moto che pagava 6 decimi sul rettilineo (!) rispetto alle quadricilindriche significa che nella parte guidata guadagnava almeno un secondo sugli altri. Rispetto all’anno scorso è meno costante e a livello classifica questo è un problema, però è a solo 30 punti dal vertice, la partita è tutt’altro che finita. Incostante

Jakub Smrz, voto: 6
Ottiene una pole position con un tempo inarrivabile solo perché era convinto di avere montato la gomma da tempo invece di quella da gara… poi si spegne il semaforo e non ci crede più trovandosi a lottare lontano dal gruppo dei primi chiudendo sesto e nono. Poteva fare di più. Insicuro

Tom Sykes, voto: 6
In superpole non brilla come al solito, in gara brucia tutto nei primi giri e poi arranca nelle retrovie. Porta comunque a casa punti importanti che lo mantengono al secondo posto, però non si capisce il crollo verticale delle prestazioni dopo pochi giri. Non si capisce se è lui o la sua Kawa, fatto sta che chiude ottavo e quinto. Immaturo

Mauro Sanchini, Luigi Vignando, Fabrizio Calia, voto: 6-
Forse siamo stati un po’ cattivelli, forse no. Diciamo che reggere mezz’ora di diretta in cui non succede nulla perché in America l’asfalto lo puliscono granello per granello non è facile. Il regista statunitense che indugia su macchine da golf che girano a caso, primi  piani di bambini e coppiette che non sanno di essere in mondovisione non aiuta, però alcune cose sono splendide. Mauro cerca di riempire il vuoto con spiegazioni tecniche che riascoltate a velocità normale sono anche interessanti. Intanto Luigi manca dei mugugni che Sanchini interpreta come delle sottolineature al suo discorso, ma che più probabilmente derivano dal fatto che sta sfogliando il calendario Pirelli. Calia intanto supera sé stesso e importuna Melandri mentre Manuela lo massaggia, sbircia gli sms che i piloti mandano alle fidanzate e via così. Istrionici

La7, voto: 4
Hanno fatto talmente tanto casino tra sito, La7d, diretta, differita che sono riusciti a far passare come se fosse un bene il fatto che l’anno prossimo la Sbk sarà su Mediaset (e quando ci saranno Sbk e Motogp in contemporanea cosa succederà? Mha…). Riempiono di vuoto il nulla dopo la sospensione di gara 2 e mentre le moto tornano in pista passano la linea a Roma, Tg e megaservizio sul calcioscommesse, forse l’argomento più distante e fastidioso che potevano trovare per degli appassionati di sport vero come la Sbk. Ritornano in diretta da Miller che le moto stanno già facendo il warm up, appena in tempo. Nel frattempo però sul loro sito hanno raccolto i volumi A-L M-Z dell’enciclopedia degli insulti. Inguardabili

Pulisci pista americani, voto: 2
Non so voi, ma qui dobbiamo rivedere ampiamente l’idea di efficienza e organizzazione degli americani. Prima buttano il filler, poi lo tolgono con l’aria, quindi fanno shampoo e balsamo alla curva e con l’idropulitrice creano tanta di quella schiuma che sembra una puntata di giochi senza frontiere (o Wipeout per i più giovani). Avrebbero fatto prima a riasfaltare la curva… Incompetenti

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