Seat Exeo – Test Drive

Un’altra novità che premia l’ultima nata della Seat riguarda le motorizzazioni turbodiesel: prima volta nella storia del costruttore spagnolo l’applicazione del sistema common rail al posto del vecchio e rumoroso pompa ed iniezione. E a proposito di propulsori, Exeo sarà in vendita con due unità motrici a gasolio di 2 litri: da 143 e 170 cavalli; ma a settembre si aggiungerà la versione da 120 cavalli. Tre anche i motori a benzina: 1.6 litri da 102 cavalli, 1.8 turbo da 150 cavalli e 2 litri Tsi a iniezione diretta da 200 cavalli. Tutti sono abbinati a cambio manuale a 6 marce, in attesa dell’arrivo della trasmissione automatica sequenziale Multitronic sul motore 2 litri, previsto entro la fine dell’anno. Prestazioni e valori d’inquinamento sono a livelli record: i Diesel vanno da una velocità massima di 214 a 229 km/h, mentre le velocità di punta dei propulsori a benzina si attestano da 190 a 241 km/h.

Interessanti anche i dati delle emissioni: quelle dei Diesel, grazie alla tecnologia common rail, vanno dai 143 grammi per km nella versione da 143 cavalli ai 153 grammi nella versione da 170 cavalli. Sul fronte delle motorizzazioni a benzina, le cifre oscillano tra i 175 grammi per km del motore 1.6, i 184 grammi del 1.8 litri e 179 grammi del 2.0 Tsi. Sono tre pure  le versioni: Reference, Style e Sport. Già nell’allestimento di base sono previsti, fra l’altro, 7 airbag di serie, doppio climatizzatore, Abs con Tcs, Esp con servofreno di emergenza Eba, cerchi da 16 pollici, computer di bordo, alzacristalli elettrici e riscaldabili, fendinebbia, chiusura centralizzata, radio Cd con Mp3 e attacchi Isofix per il seggiolino dei bambini. Interessanti e particolari alcuni del lungo elenco degli accessori a pagamento: uno per tutti, il tetto dotato di celle fotovoltaiche che, in estate, permette di azionare il sistema di ventilazione anche quando l’auto è parcheggiata senza che si scarichi la batteria perché si alimenta grazie all’energia generata dalle radiazioni solari.

Su strada
La versione provata a Marbella è la motorizzazione 2.0 Diesel da 140 Cv. La rassomiglianza con Audi A4 è confermata anche dalle impressioni di guida, e sicuramente è un paragone che come dicevamo giova alla neonata iberica del segmento D. Magari non aggiornatissima nelle linee offre comunque un’ampia scelta di propulsori. La trazione anteriore rivela una guida pulita ma allo stesso tempo dal notevole piglio sportivo. Non vuole strafare la Exeo, e il comfort a bordo è elevato quanto la stabilità e la precisione negli inserimenti in curva. L’unica tendenza negativa è forse un leggero sottosterzo che però non toglie nulla al piacere di guida. Lo sterzo servoassistito Servotronic è munito comunque di serie di una taratura che privilegia performance e sportività. Da berlina poi garantisce una notevole silenziosità a bordo, anche se premendo l’acceleratore più a fondo il rumore aumenta e ai più esigenti questo potrebbe risultare fastidioso. Alla Seat, per rassicurare dichiarano che oltre il 30% delle componenti meccaniche originali dell’Audi A4 sono state riprogettate per adattarsi alla perfezione al progetto Exeo.

Per Andrea Morosati, direttore Seat Italia il modello più richiesto nel nostro Paese sarà il turbodiesel da 143 cavalli in allestimento Style, quello intermedio. Dovrà fronteggiare una concorrenza non numerosissima ma particolarmente agguerrita, rappresentata, fra gli altri modelli, da Renault Laguna, Citroen C5, Ford Mondeo, Peugeot 407, Mazda 6 e Toyota Avensis. Escluso perentoriamente dai dirigenti Seat il cannibalismo con le altre marche del Gruppo Volkswagen.  

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