Come affrontare al meglio la settimana bianca in auto

La celebre settimana bianca è un momento per il quale vale la pena fare qualche piccolo sacrificio. Una volta che abbiamo prenotato, trovato i giorni per partire e messo d’accordo tutti è solo la strada a separarci dagli impianti di risalita. La montagna è meravigliosa sotto un’infinità di aspetti, ma dimenticarsi quanto possa essere insidiosa sarebbe un vero azzardo. Ecco cosa controllare e come prepararsi per affrontare al meglio la settimana bianca in auto.

Il motore ha bisogno dei suoi tempi

Immaginate di dovervi alzare appena svegli, uscire di casa e correre in ufficio. Difficilmente arriverete in buono stato  e, anche se di tanto in tanto può capitare, il buon senso suggerisce di alzarsi per tempo e fare tutto con relativa calma. Per l’auto il discorso è simile. Specialmente d’inverno infatti, i componenti del motore e i liquidi che ne permettono il corretto funzionamento hanno bisogno di scaldarsi per lavorare correttamente. L’olio, ad esempio, ha una viscosità maggiore, il che significa che farà più fatica ad entrare in circuito.

Non che d’estate sia saggio accendere l’auto e partire subito a pieno regime, ma una notte al freddo può chiaramente peggiorare le cose. Per scaldare il motore è sufficiente guidare con calma per, diciamo, i primi dieci minuti. Con guidare con calma intendiamo tenere marce alte: se avete il cambio automatico vi basterà rimanere sotto ai 3.000 giri, ancora meglio 2.500.


Non è vero
che far scaldare l’auto a freddo bisogna rimanere fermi, magari dando piccoli colpi di acceleratore. Il motore come lo conosciamo infatti si scalda meglio e più in fretta quando l’auto è in movimento. Semmai si può aspettare una decina di secondi prima di ingranare la marcia e partire.

Perché scegliere pneumatici invernali

Se il cambio pneumatici stagionale non è obbligatorio -basta fornirsi di catene a bordo e sincerarsi di saperle montare- una volta in montagna (o comunque ad inverno inoltrato) un buon paio di pneumatici invernali possono fare la differenza. In termini di sicurezza, certo, ma anche per quanto riguarda eventuali situazioni limite. Lo pneumatico invernale differisce da quello estivo in due principali fattori.

Il primo, logicamente, è legato alla mescola: con temperature più rigide e un asfalto più freddo la gomma estiva fatica ad entrare nella corretta finestra di utilizzo, motivo per cui la mescola dell’equipaggiamento invernale è sensibilmente più morbida.

Gli pneumatici invernali però si basano su di un altro principio. Il battistrada invernale  è suddiviso in piccoli tasselli zigrinati; questi piccoli intagli permettono alla gomma di raccogliere la neve al suolo e di aumentare in maniera significativa l’aderenza della vettura.

Provate a farci caso: due automobili affrontano lo stesso percorso parzialmente innevato. Una monta pneumatici invernali, l’altra no. Vedrete come la vettura equipaggiata correttamente avrà raccolto la neve e arriverà con gli pneumatici bianchi. La seconda, ammesso e non concesso che sia riuscita ad arrivare a destinazione, avrà gomme bagnate.

A parità di chilometraggio gli pneumatici invernali durano leggermente meno proprio per via degli intagli aggiuntivi che, una volta consumati, renderanno la gomma inutilizzabile. Per fare una media, è consigliabile cambiare gli pneumatici invernali ogni tre anni, oppure dopo aver percorso circa 90.000 chilometri. Ad ogni modo una rapida verifica prima della partenza nella vostra officina di fiducia può davvero assicurarvi una maggior tranquillità.

Bisogna infine tenere a mente che senza la corretta pressione (in questo ci viene in aiuto il TMPS, se lo abbiamo installato) è fondamentale per il buon funzionamento degli pneumatici. Ogni costruttore indica le cifre esatte per asse anteriore e posteriore, e comunque un buon meccanico conosce i giusti parametri per le vostre gomme.

All’atto pratico consigliamo invece di avere due set di cerchi, uno per pneumatici estivi e l’altro per gli invernali, in modo da semplificare sostituzione e stoccaggio del treno di gomme che non stiamo utilizzando.

Diesel, attenzione al congelamento

Mentre la benzina resiste fino ai 48°C sotto zero, per il Diesel la situazione è diversa principalmente per via delle sostanze oleose in esso contenute. Normalmente il gasolio solidifica sotto i 2°, anche se le miscele in commercio sono additivate con un componente che permette al carburante di rimanere allo stato liquido fino ai 12° sotto zero.

Ad ogni modo per far sì che il Diesel congeli il serbatoio dovrebbe rimanere costantemente sotto i 12°, pochi istanti non sarebbero sufficienti. Il che si trasforma in un problema nel momento in cui nei pressi del vostro Chalet a Plan de Corones la notte si arrivi costantemente a temperature minime di -17°. Fortunatamente in questi casi è possibile acquistare del gasolio artico dai distributori, appositamente trattato per resistere fino a -20° e, in alcuni casi (ma allora per la settimana bianca avete scelto la Lapponia) fino a -30°.

Se avete una vettura Diesel quindi, il nostro consiglio è quello di acquistare del liquido antigelo, reperibile in qualsiasi stazione di servizio a prezzi davvero minimi. Una tanica di antigelo può mettere in sicurezza senza problemi almeno 50 litri di gasolio. 

Conoscere la trazione integrale 4Matic di Mercedes-Benz

Se avete scelto una Mercedes-Benz con trazione integrale 4Matic, probabilmente saprete che ne esistono di tipi diversi a seconda del modello per via del posizionamento del motore. Lasciamo da parte Classe G, che può contare su tre diversi differenziali e con il quale non sarebbe difficile scalare una montagna, e vediamo le differenze tra l’integrale 4Matic sul resto della gamma Mercedes-Benz.

Le diverse scelte progettistiche derivano dal fatto che su alcune vetture (Classe A, GLA, B…) il motore, per contenere gli ingombri e massimizzare l’abitabilità interna, è collocato in posizione trasversale. Su questo tipo di vetture il 4Matic si basa sulla trazione anteriore.

Quando le centraline registrano una perdita di aderenza sull’asse anteriore, il 4Matic ripartisce la potenza attraverso l’automatico a doppia frizione DCT e arriva al differenziale posto sull’asse posteriore, dove può conferire quasi tutta la potenza erogata dal motore. In questo caso la trazione integrale lavora solo ed esclusivamente quando è necessario, in modo da ottimizzare i consumi ogni volta che il computer di bordo ne sente la necessità.

Il 4Matic lavora in maniera diversa sulle Mercedes con motore in posizione longitudinale che, di base, sono a trazione posteriore. Pensiamo a Classe C, CLS, Classe E, Classe S, e alla gamma SUV. In questo caso la ripartizione della coppia passa attraverso un differenziale centrale ed i modelli con trazione 4Matic hanno l’integrale permanente. Questo significa che se una, due, o addirittura tre ruote perdono aderenza, la potenza verrà trasferita alle altre. Inutile dire che questo lavoro, gestito da una centralina dedicata, si svolge in frazioni di secondo.

Quando lo spazio non è mai abbastanza

Ci sono cose, nella vita, a cui ci si adatta in fretta. La velocità è una di queste, il caffé un’altra. Se avete una moglie o una compagna poi, saprete certamente che lo spazio è relativo. Così come quello dell’armadio o della scarpiera lo è quello del bagagliaio, non importa se possedete una sportiva compatta o un’ampia Station Wagon: ci sarà sempre una valigia in più. In questi casi quindi potete risolvere (o almeno arginare parzialmente il problema…) con barre di carico sul tetto e box specifici delle dimensioni più disparate.

Questo vi permette di portare sci, snowboard e vestiti. Indipendentemente dall’auto che guidate, Mercedes-Benz mette a disposizione una vasta gamma di accessori tra cui scegliere, con caratteristiche e volumi di carico diversi a seconda delle vostre esigenze. Il nostro consiglio è quello di non accontentarsi di un paio di barre portasci ma di investire, dato che il prezzo è praticamente il medesimo, in quello che in gergo si chiama baule.

Il baule, oltre a proteggere la vostra attrezzatura sciistica, è più versatile e aiuta a mantenere l’aerodinamica della vettura, riducendo i fruscii ed i consumi sul lungo periodo. Oltretutto è fornito di serratura, il che può farvi stare davvero tranquilli nella maggior parte delle situazioni.

Per finire: un controllo veloce e un po’ di pazienza

Non si tratta della ricetta per la settimana bianca, ma del modo migliore per affrontare qualunque trasferta impegnativa. Prima di partire per un viaggio conviene sempre effettuare un controllo generico della vettura, possibilmente in una concessionaria ufficiale. In questo modo verranno verificati i livelli dei vari liquidi, lo stato degli pneumatici, delle spazzole tergicristallo, dell’impianto frenante. Questo e altro, visto da un occhio esperto, può influenzare in maniera determinante la nostra trasferta.

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