Costa di più usare un’auto elettrica o una benzina o Diesel?

Non passa giorno che non legga un articolo in cui si dice che le vetture elettriche sono più costose delle tradizionali. La domanda che mi sorge spontanea è: ma prima di scrivere si sono documentati e possibile che nessuno abbia voluto provarlo di persona… Visto che nessuno lo voleva fare e la curiosità aumentava mi sono detto: “facciamolo noi!”.

Sono stato una felice cavia che ha lasciato una pur valida Fiat Freemont turbodiesel per salire a bordo di una Tesla Model S75 D stupendo me stesso di esser riuscito a risparmiare circa 500 euro al mese pur guidando su un’autentica ammiraglia. La nostra avventura è iniziata nel 2017 e la guida che potete scaricare gratuitamente su
www.andiamoelettrico.it racconta la mia esperienza ma anche una ben più autorevole testimonanianza del Politecnico di Milano che con il loro articolato Smart Mobility Report.
Sia lo Smart Mobility Report 2019 che la nostra esperienza ormai triennale a bordo di una Tesla Model S confermano con analisi e numeri che la vettura elettrica è più conveniente di un benzina, Diesel, GPL o metano anche senza incentivi specialmente se usata con assiduità.

La guida che vi invitiamo a scaricare si struttura sui seguenti capitoli:
1. INTRODUZIONE
2. LA RICERCA SUL TCO PRESENTE NELLO SMART MOBILITY REPORT
3. L’ESPERIENZA DIRETTA DI UN PROPRIETARIO DI AUTO ELETTRICA
4. CONCLUSIONI SOMMARIO

Introduzione
AndiamoElettrico.it (la più grande comunità italiana di proprietari di auto eletriche ora aperta con la sezione “friends” a chi desidera guidarne una nel prossimo futuro) ha
dedicato la sua quarta guida in collaborazione con Enel X ad uno degli argomenti più importanti sui quali sono circolate molte notizie inesatte, complici la poca conoscenza del
tema e la scarsità di informazioni e ricerche dettagliate.

Stiamo parlando del TCO, abbreviazione inglese di Total Cost of Ownership, ovvero in italiano del “costo totale di proprietà o possesso” della vettura che non si limita al solo
prezzo di acquisto, ma tiene conto di tutti gli oneri di gestione di cui si deve fare carico il proprietario di un’auto (dal bollo al carburante alla manutenzione, ecc.). Si crede che le
auto elettriche siano riservate ancora solo ai ricchi perchè ben più costose delle tradizionali.

Per confutare tale tesi vi proponiamo due fonti/testimonianze che giungono:
1. da un’istituzione autorevole come il Politecnico di Milano, che ha dedicato al TCO uno studio articolato, sviluppato all’interno dello SMART MOBILITY REPORT 2019.
2. dalla mia esperienza diretta di proprietario che ha toccato con mano i reali vantaggi economici (oltre che ecologici e di divertimento) di una vettura elettrica (ben felice di fornire agli scettici tutte le prove di quanto ho scritto!) facendo coscientemente da “cavia”.

Io stesso ero molto perplesso nel 2017 quando ho deciso di chiudere il mio finanziamento per una Fiat Freemont Turbodiesel (di cui ho ancora oggi un ottimo ricordo per la sua
funzionalità) per passare ad una Tesla Model S 75D! Se avessi dato retta a quanto leggevo sul web e a quello che trovavo in edicola o in TV avrei desistito al primo pensiero, ma per fortuna amo andare contro corrente! Paragonando il prezzo di una Fiat Freemont TD ed una Model S75D nel 2017 (circa 30.000€ per la Fiat contro i 120.000€ di una Tesla) nessuno avrebbe potuto pensare che avrei risparmiato centinaia di euro al mese pur avendo una vettura premium con una potenza stupefacente e la più avanzata tecnologia applicata alla mobilità elettrica.

Come è possibile che una Tesla Model S abbia un costo di gestione inferiore ad una Fiat Freemont? Prima di svelarlo vorrei partire con una premessa utile, un consiglio da amico per chi vuole entrare nel meraviglioso mondo elettrico che si articola in cinque punti fondamentali.

I 5 punti di forza delle vetture elettriche
1. la meccanica di un’auto elettrica è molto più semplice di una vettura endotermica (lo dimostra il fatto che non ci siano barriere all’entrata del mercato da parte di operatori non tradizionalmente appartenenti ai produttori di veicoli quali Tesla stessa o la Sony che al Consumer Electronics Show 2020 a Las Vegas ha presentato una BEV prototipo/concept). L’essere costituita da pochi pezzi con un lungo ciclo di vita (fra un motore di una lavatrice e uno di una vettura elettrica la differenza concettuale è minima) rivoluziona tutto a partire dalla durata del prodotto e dei suoi costi di gestione e di durata/valutazione/ammortamento;

2. una vettura tradizionale deve andare dal benzinaio a fare il pieno, e negli ultimi anni il prezzo di benzina e gasolio non è mai sceso (tranne in questi mesi davvero speciali!).
Una vettura elettrica la si può caricare a casa con costi molto più contenuti, circa 0,22 €/ kWh (un pieno di una batteria media con capacità di 35 kWh può costare circa 8 €) e si può persino caricare gratis avendo un impianto fotovoltaico e magari anche un accumulo che conservi l’energia elettrica prodotta per quando non c’è il sole (come accade nella nostra redazione, l’unica sede di testate motoristiche ad avere a disposizione impianto solare, fotovoltaico e due accumuli Tesla Powerwall2…);

3. una vettura tradizionale emette emissioni monitorate da enti pubblici preposti i quali esigono valori sempre più bassi per garantirne l’omologazione (dall’Euro 0 siamo già
arrivati all’Euro 6 e si va avanti) costringendo le case automobilistiche a ricorrere a soluzioni tecnologiche sempre più evolute e complesse che necessitano di controlli e manutenzioni sempre più costose con l’aggiunta di additivi diesel come l’Adblue per i moderni motori a gasolio che però aggiungono costi di esercizio accanto ai già numerosi consumabili. Una vettura elettrica, invece, nasce a zero emissioni e non ha quindi bisogno di alcuna innovazione tecnologica per entrare nelle città: questo contribuisce a mantenenere elevato nel tempo il suo valore;

4. una vettura elettrica ha un rendimento vicino al 100%, che significa la quasi perfezione, mentre una vettura tradizionale al top della tecnologia riesce ad arrivare a un terzo dell’efficienza di una BEV per motivi prettamente tecnici legati al motore endotermico, che spreca l’energia immessa in inutile calore;

5. per tutti i motivi sopra indicati il ciclo di vita di una vettura elettrica ed il chilometraggio realizzabile è come minimo doppio rispetto ad un’auto tradizionale a combustione interna. Nel caso di Tesla si può parlare di un ciclo di vita più che triplicato se pensiamo che il costruttore statunitense sta sviluppando batterie (e vetture) in grado di superare il milione di chilometri. Un testimone è stato un signore tedesco che ha già raggiunto tale chilometraggio con la sua Model S usata e non ha certo voglia di cambiarla, anche considerando che non paga le ricariche. E se lo fa Tesla lo faranno anche gli altri competitor!

Questi 5 punti ed altri aspetti che trovate nelle altre guide di Andiamo Elettrico (che quindi sorvoliamo per non dilungarci eccessivamente), portano a dimostrare come il sottoscritto stia risparmiando da ormai tre anni molte migliaia di euro pur guidando una vettura elettrica di alta gamma. Vi mostrerò anche che sia possibile cambiarla dopo 18 mesi a svalutazione zero per poterne poi comprare una più prestante e costosa allo stesso prezzo: ma ogni cosa a suo tempo, per il momento rimaniamo sul TCO.

I due TCO che vi proponiamo sono:
• SMART MOBILITY REPORT 2019
• TCO del sottoscritto, Carlo Valente.

Ben differenti per metodologia ed autorevolezza, sono comunque complementari ed entrambi giungono alla medesima conclusione. La sostanziale differenza tra i due lavori
risiede nel fatto che lo SMR 2019 del Politecnico di Milano si basa su solide fondamenta scientifiche, mentre la mia esperienza è appunto una semplice testimonianza di vita
quotidiana, ma giunge allo stesso risultato. Il mio punto di vista però accomuna molti altri proprietari di auto elettriche, di differente segmento e valore, tutti felici della scelta anche sul versante economico poichè, come leggerete, una BEV alla lunga (ma non troppo) fa risparmiare oltre che salvaguardare l’ambiente e farvi divertire con la sua guida dinamica.

Ovviamente il Total Cost Ownership sviluppato dal PoliMi è più omogeneo, strutturato e replicabile rispetto alla mia esperienza, che però ha avuto come risultato il raggiungimento di un duplice obiettivo: mettermi in discussione e, anzichè parlare per sentito dire, provare sulla mia pelle l’esperienza elettrica. Il tutto seminando stupore e incredulità fra i miei stessi colleghi giornalisti, quando mi presentavo a Roma a bordo di una elettrica, dimostrando che potevo raggiungere mete a distanze impegnative in tempi pari a quelli di una vettura tradizionale ma con costi – e soprattutto emissioni ben differenti.

Lo Smart Mobility Report prende poi come esempio una vettura di segmento B, mentre il sottoscritto ha voluto “esagerare” puntando su una vettura di un segmento ben superiore. Bene, spero di avervi almeno incuriosito e quindi siete pronti per scaricare gratuitamente la guida su www.andiamoelettrico.it dove dovete semplicemente registrarvi e lasciare i vostri dati affinché possiamo in futuro farvi partecipi delle nostre prossime guide. In tutta la guida di oltre 30 pagine troverete sempre positività ed anche avvertenze per intraprendere l’avventura elettrica che da tre anni coinvolge tutta la mia famiglia e che certamente entro tre anni coinvolgerà una quota oggi impensabile di italiani ed europei.
Giusto per anticipare un corretto appunto sul valore triplo di una Tesla Model S rispetto a una Fiat Freemont TD ricordo che le vetture si noleggiano/affittano e non si comprano più in contanti e oltre alla rata vi sono poi i costi di gestione e soprattutto il valore residuo che si ottiene dalla sua vendita finale…

Buona lettura

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