Dacia Duster GPL MY22 prova su strada, consumi e prestazioni

Il marchio Dacia non smette mai di stupire. Da quando è nato, con la fama di essere la vettura che a parità di offerta costa meno delle altre, sta sempre avendo successi superiori, quasi, alle aspettative. A conferma di ciò il marchio romeno si può tranquillamente affermare sia diventato sfacciatamente accessibile alla maggioranza degli automobilisti italiani. Così siamo andati a prendere una Duster – da tre anni venduta al prezzo di una city car, rivoluzionando il segmento dei SUV – per vedere di che pasta è fatta e capire se effettivamente mantiene le promesse. La Duster, di cui sono state vendute ben oltre 2 milioni di unità, è la leader europea delle vendite a privati nella sua categoria.

Un SUV che nel tempo si è sempre più abbellito e ora, con quel nuovo fascione frontale e il nuovo logo Dacia ricavato dalla lettera “D” stilizzata e contrapposta, fa veramente un’ottima figura, tanto che finalmente i passanti si girano per capire di che marca si tratta. Abbiamo provato il modello 2022, l’ultimo nato, con 999 centimetri cubi di cilindrata e 74 Kw di potenza, corrispondenti a 100 cavalli tondi, con gli ormai classici 3 cilindri, naturalmente a benzina, ma con l’aggiunta molto intelligente – in fase di costruzione – dell’impianto Gpl.
Un valore aggiunto che ci ha permesso di risparmiare un sacco di soldi di carburante, dal momento che il gas di petrolio liquefatto costa meno della metà della benzina. Abbiamo percorso oltre 1.300 km con i due serbatoi pieni – 50 + 48,8 litri nominali – con un consumo medio di carburante di 7,3 l/100 km a gas e 6,4 a benzina. Senza lesinare a tirarle il collo in salita e viaggiando sostenuti in autostrada, seppur nei limiti. Si può concludere che la nuova Duster è un’auto davvero risparmiosa.

Con essa abbiamo effettuato un tragitto di prova misto al cento per cento, comprendendo l’hinterland milanese, l’autostrada A4, la dura salita da Aviano a Piancavallo (nota come località sciistica, ma anche per il Rally Internazionale che porta il suo nome) e un lungo percorso collinare tra le province di Udine e Gorizia. E in tutto questo peregrinare abbiamo incontrato Lucrezia, che per scattare qualche foto ricordo ha scelto e indossato un abito dello stesso colore della Duster, uno strano, ma particolare e originale verde foresta, tecnicamente definito Lichen Kaki.
Da evidenziare che l’impianto Gpl non solo permette di risparmiare parecchio denaro, oltre a inquinare notevolmente di meno l’atmosfera, già decisamente imbrattata di suo, ma anche non percepisci nemmeno il cambio in marcia tra il carburante benzina e il Gpl, tramite l’apposito tasto LPG (Liquefied Petroleum Gas) sulla plancia. In fatto di potenza e accelerazione corre davvero alla grande, grazie anche all’iniezione multipoint sequenziale che ottimizza al massimo la resa del motore.

Da notare pure che la potenza è migliore con il Gpl (74 kW contro i 67 della benzina), così come pure la coppia massima, 170 contro 160. Abbiamo effettuato la prova proprio in salita ed effettivamente si nota la maggiore potenza del Gpl rispetto alla benzina. L’unico neo è il maggior rumore che si sprigiona nell’abitacolo a elevato numero di giri (in entrambi i casi), dovuto alle marce basse del 3 cilindri. Ma – come si suole dire – non si può sempre avere tutto…
Nella altre situazioni di guida la nuova Duster va davvero bene, anche in fuoristrada senza le 4 ruote motrici. Un’accortezza in più per risparmiare carburante è l’abitudine di accendere il motore e iniziare i percorsi sempre a benzina, finché non si spegne la spia blu della temperatura dell’acqua di raffreddamento del motore, in basso sul cruscotto, quindi – a motore caldo – “swicciare” a Gpl. Buona la tenuta di strada, come pure la guida assistita dal servosterzo elettrico.

Se sei interessato a questo modello, approfondisci l’argomento leggendo questo articolo sulla nuova Dacia Duster 2024.

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