Honda Civic Tourer Test Drive

Avete mai notato quanto sia irrequieto il mondo delle auto nel cercare di definire le versioni comunemente dette “station wagon”? Dall’ormai obsoleto giardinetta, al francese “break”, senza contare le denominazioni specifiche di ogni singola casa. Alla lista degli irrequieti, si aggiunge anche la Honda che ci ha fatto fare un primo assaggio della sua Honda Civic Tourer. La macchina, già apparsa in rete e su alcune riviste, sembrerebbe, volendo fare gli gnorri, la versione station wagon, o familiare o “allungata” che dir si voglia, dell’ormai notissima berlina, quindi, sorge spontanea una domanda: perché puntualizzare con una nuova definizione? Perché Tourer?
Il gentile invito di Honda, a provare la Civic Tourer in anteprima, visto che sarà presentata solo ad aprile 2014 ed ancora si stanno definendo molte cose, listino incluso, ci permette di capire cosa spinga una grande azienda a simili scelte lessicali, perché, si sa: non sono mai scelte a caso queste.

Ad una prima vista, soprattutto concentrandosi sulla parte frontale della Civic Tourer, fa pensare alla naturale evoluzione delle linee verso stilemi più moderni ed europei. Sì, perché, nonostante venga mantenuto il distintivo muso della Civic, guardandola di lato si notano linee più vicine allo stile europeo, tutte volte, comunque a dare una sensazione di sinuosa leggerezza e l’idea che la Tourer non sia tanto più lunga della Civic. In effetti sono poco più di 20 i centimetri della Civic Tourer che ha una lunghezza di 4.535 mm, 1.770 di larghezza e 1.480 di altezza. La reale dimensione della Civic Tourer la si può apprezzare quando si sale a bordo. Una volta all’interno, infatti, si viene comodamente accolti su sedili ben rivestiti e, guardando nella parte riservata ai passeggeri, si ritrova la stessa cura e spaziosità, oltretutto con una buona facilità d’accesso al veicolo. Uno dei punti chiavi di quest’auto, però, risiede nella possibilità di aumentare tantissimo lo spazio interno. Sì, perché quello che i designer hanno cercato di minimizzare con un attento studio estetico, è l’enorme capacità di carico della Civic Tourer.

Aprendo il portabagagli, rimuovendo la tendina con un semplice tocco, già si possono caricare, senza alcun problema, fino a quattro trolley: due grandi e due medi. Aprendo poi un vano sul fondo del bagagliaio, si apre un altro vano capace di contenere altri due trolley piccoli. Se ancora non bastasse, basta reclinare i sedili posteriori e si arriva a disporre di un totale di 1.668 litri di spazio, incredibile risultato ottenuto spostando il serbatoio carburante, alloggiato, invece, sotto ai sedili anteriori.

Due motorizzazioni disponibili per la Honda Civic Tourer: il diesel 1.6i D-Tec, disponibile solo con cambio manuale, e il benzina 1.8i V-Tec, disponibile anche con cambio automatico; noi saliamo sulla benzina con cambio manuale e spingiamo il bottone d’avvio per cominciare il nostro test dinamico. Nel traffico urbano, in autostrada ed anche sulle strade più tortuose, la risposta dell’auto è sempre molto precisa e rapida, soprattutto grazie alle sospensioni dinamiche che calibrano la risposta ottimale, per garantire sempre la miglior risposta alla guida; oltre alla modalità Dynamic, le sospensioni possono anche essere selezionate nella modalità Normal o Comfort.

Le dotazioni di sicurezza sono un altro punto chiave della Civic Tourer.
Oltre al sistema frenante ABS, con ripartitore elettronico di frenata EBD e sistema d’arresto d’emergenza ESS, oltre al sistema di controllo della stabilità VSA, troviamo un pacchetto sicurezza volto a scongiurare i pericoli più comuni, basato sull’utilizzo di alcuni radar laser e telecamere sparsi sul frontale e sul posteriore della vettura. Innanzitutto, disponiamo di un sistema attivo di frenata in città, per cui la Civic Tourer, al di sotto dei 32 km/h, frenerà da sola in caso di impatto imminente, scongiurando i comunissimi tamponamenti quando si è in fila (uno degli incidenti meno lesivi per gli occupanti dell’auto, ma più devastanti in termini di traffico prodotto a carico della collettività). Oltre a frenare per voi, indipendentemente dalla velocità, un segnalatore acustico e visivo si attiva,  quando la centralina rileva che si sta arrivando troppo veloci a ridosso dell’auto che precede. Anche nel caso in cui si esca dalla propria carreggiata senza aver azionato le frecce, si viene avvisati. Infine, la telecamera frontale è in grado di riconoscere i segnali stradali e, riportarli sul display multimediale qualora si stiano infrangendo le limitazioni imposte.

A ben vedere il pacchetto sicurezza, oltre a prevenire una gran parte di possibili incidenti, può anche esser visto come una sorta di “educatore alla guida”, se pensiamo a quanti, costantemente, nel traffico saltano da una corsia all’altra senza l’uso delle frecce, si attaccano a pochi centimetri dal portabagagli di chi li precede per chiedere strada o semplicemente hanno il piede troppo pesante per una guida sicura.
Alla fine del nostro giro, rileviamo che i dati dei consumi dichiarati dalla Honda sono realistici e attestano 6.2 litri per 100 chilometri per la versione benzina e solo 3,8 per quella diesel.
Riconsegnando la nostra auto, quindi, riusciamo a capire perché la versione familiare della Civic sia stata chiamata Tourer.
Il vecchio concetto di Station Wagon, che indicava semplicemente una carrozzeria più lunga e capiente per una maggiore capacità di carico, viene ampliato, pensando a tutte quelle caratteristiche che possono rendere un’auto per il trasporto cittadino, un mezzo con cui affrontare lunghi e comodi viaggi, mettendo al centro dell’attenzione non solo la praticità, ma anche la sicurezza, il comfort e la massima fruibilità possibile.

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