Le Sports Tourer di Opel tra le migliori Station Wagon del 2020

Il mercato dell’automobile viaggia sicuro su binari da SUV ma, tolta questa enorme -e sempre più diversificata- fetta di mercato, restano gli altri. Su tutte emergono due categorie: le compatte acquistate per necessità e le Station Wagon, attraenti sia da un punto di vista tecnico che per via del fattore emotivo. Per molti di noi sono le auto di papà, severe ma accoglienti, in cui abbiamo passato interminabili ore sommersi di bagagli alla volta di un estate in Riviera o di una settimana in montagna.

Oggi, in maniera forse timida ma di certo costante, stanno tornando a scalare gli indici di gradimento degli appassionati. Perché si guidano bene, anzi meglio delle cugine coi tacchi alti le quali, inevitabilmente, perdono qualcosa in termini di assetto. E, soprattutto, ogni wagon che si rispetti offre spazio in abbondanza senza trascinarsi dietro l’impatto estetico di una monovolume.

Il mito della Station Wagon

Il mito delle auto col vestito lungo quindi torna in scena, complice un’attenzione rinnovata da parte dei costruttori ed un mercato che sembra rispondere positivamente. Ma cosa ci si aspetta oggi da una Station Wagon? Il mito vuole che sia una macchina affidabile, capace di fare tanta (tantissima) strada e che, soprattutto, metta praticità e sicurezza al primo posto. Non deve, però, essere un’auto da classe dirigente, quanto una scelta da persone pratiche e concrete. Insomma, spesso e volentieri entra nei garage di chi vuole rimanere coi piedi per terra senza però rinunciare alla miscela di comfort e prestazioni servita dalle wagon. Tracciato una sorta di identikit non resta che affacciarci al balcone dei costruttori auto: oggi su tutte spiccano le wagon di Opel, battezzate Sports Tourer dagli uomini del marketing della Casa tedesca.

C’era una volta la Kadett A Caravan

Opel Kadett A

La prima serie di Opel Kadett in versione Wagon: tra le peculiarità della vettura la terza fila di sedili, un motore più brillante di buona parte della concorrenza e costi di manutenzione piuttosto bassi

Era il 1962. Opel presentò la prima Kadett come l’auto tedesca che avrebbe messo nell’angolo il Maggiolino, forte di un progetto tecnico più fresco ed un rapporto qualità/prezzo più conveniente. la vettura venne subito ben accolta dalla critica e, nel mese di marzo dell’anno successivo, Opel presentò la variante Caravan, antenata delle station wagon di oggi. La linea Kadett si sviluppò in 5 generazioni differenti prima di lasciare il proprio posto ad Astra. Era il 1991.

Da allora Astra ha vissuto altri cinque cicli produttivi, arrivando nel 2020 sotto la guida del Gruppo PSA con un pacchetto tecnologico all’avanguardia (basti pensare alla guida assistita che accarezza la totale autonomia in autostrada) ed una variante wagon in grado di soddisfare le aspettative di chi cerca una valida opzione nella categoria. Il badge Sports Tourer con cui ha debuttato Opel Astra Wagon è stato poi condiviso con Opel Insignia: con questo modello gli ingegneri tedeschi hanno voluto pensare ai clienti in cerca di vetture premium nella dotazione ma non nel cartellino del prezzo. Per questo le due Sports Tourer di Opel sono, a nostro modo di vedere, tra le proposte che meglio raccontano il concetto di station wagon nell’era moderna. Vediamole nel dettaglio.

Opel Astra Sports Tourer, spazio a tutti

Opel Astra Sports Tourer frontale

Il frontale di Opel Astra Sports Tourer è pulito, ben proporzionato e non rinuncia ai gruppi ottici Full LED

Migliorare è dura, soprattutto se hai uno standard elevato. Eppure i clienti si aspettano una ventata di migliorie ad ogni aggiornamento e, per rendere l’auto competitiva sul mercato, c’è bisogno di fare qualcosa di speciale. In Opel hanno seguito la filosofia d’allenamento di Novak Djokovic: non stravolgiamo nulla, puntando invece a migliorare di una piccola percentuale tutte le aree possibili. Così Astra rimane fedele a sé stessa e, allo stesso tempo, si rende protagonista di un’evoluzione tangibile.

I tecnici si sono quindi messi a lavorare con la lima ed hanno portato il coefficiente di resistenza aerodinamica dell’auto a 0,26, numero che una Opel non raggiungeva da trent’anni (l’ultima fu la coupé Calibra). La cosa si traduce in una miglior efficienza che, grazie soprattutto ai nuovi motori che portano i consumi a scendere fino al 21% rispetto al modello precedente.

I motori a disposizione sono esclusivamente a tre cilindri: sul fronte Diesel viene proposto il CDTI da 1,5 litri con 105 o 122 cavalli di potenza, con quest’ultima opzione abbinabile ad un cambio automatico a nove rapporti. Più che chiare quindi le intenzioni di Opel, che ha voluto offrire un’auto in grado di affrontare lunghe trasferte riducendo all’osso i consumi. Le emissioni di CO2 scendono sotto i 100g al chilometro, andando ad anticipare le norme antinquinamento Euro 6D che verranno introdotte nel 2021, avvicinando così di molto ai valori di un’auto ibrida.

Per chi vuole il benzina invece la scelta è leggermente più ampia: si parte dall’1.2 litri turbo (sempre tre cilindri) con potenza di 110, 130 o 145 cavalli e si arriva al top di gamma rappresentato da un brillante 1.4 litri da 145CV che, a richiesta, può essere abbinato ad un cambio automatico a variazione continua CVT.

Le dimensioni di Astra Sports Tourer sono ben centrate nel segmento C; la lunghezza di 4,7 metri è un buon bilanciamento tra spazio interno, capacità di carico (sono 540 i litri utilizzabili nel bagagliaio) e maneggevolezza, che anche grazie ad una larghezza complessiva di 1,8 metri non impaccia nei parcheggi. L’altezza di 1,51 metri poi garantisce una buona abitabilità anche ai più alti senza andare ad impattare nell’assetto che, dicevamo, viene un po’ sacrificato nei SUV.

Infine tra i grandi punti di forza di Astra station wagon troviamo il prezzo: la versione entry level può essere acquistata in promozione a 17.850€ che, a fronte di un anticipo di 4.200€, può essere pagata con rate di 199€ al mese. Per il resto sono tre gli allestimenti disponibili, con la 2002 (da 23.480€) ad aprire i listini seguita dalla variante Business Elegance (25.980€) e dalla Ultimate ( 30.080€). La dotazione include una nutrita schiera di ADAS (aiuti elettronici alla guida come il cruise control adattivo o il mantenimento della corsia) ed un display infotainment da 8 pollici con integrazione Android Auto ed Apple CarPlay.

La sorella elegante e sregolata, ovvero Opel Insignia Sports Tourer

Opel Insignia GSI 2020

La sportivissima Insignia GSi 2020

Insignia invece punta ad offrire il massimo della tecnologia del marchio: il design è più ricercato, le dimensioni crescono (si arriva ai 4.986mm di lunghezza per una larghezza di 1.863mm ed un’altezza di 1.500mm) e c’è la possibilità di richiedere trazione integrale e sospensioni meccatroniche. Con un prezzo che parte dai 34.150€ per la versione Business ST, Insignia vuole aggiungere una componente avveniristica nel pacchetto della Station Wagon perfetta. Così è stata caricata di una lunga serie di sistemi presenti soltanto nel premium vero, quello costoso. D’altronde la missione di Opel è sempre stata quella di costruire vetture che potessero rivaleggiare con le tedesche d’alta gamma in termini di contenuti ma non nel prezzo. E così è stato anche per lei.

In vetta alla piramide c’è la variante GSi, disponibile sia in versione berlina che, per l’appunto, Sports Tourer. Sotto al cofano c’è la solida presenza di un motore turbo benzina da 2.0 litri con 230 CV di potenza accoppiato al nuovo cambio automatico a 9 rapporti il quale, a sua volta, gestisce la trazione integrale inclusiva di Torque Vectoring. Buona parte di queste tecnologie vengono impiegate su auto sportive, o addirittura da corsa, mentre qui trovano spazio per rendere Insignia pronta a qualunque cosa. Anche ad un papà col piede pesante.

Pensiamo per esempio alla trazione integrale a controllo dinamico: la coppia motrice viene ripartita tra le ruote con maggior aderenza grazie ad una doppia frizione, mentre il Torque Vectoring trasferisce la potenza alla ruota posteriore esterna alla curva per chiudere meglio le traiettorie. Il tutto con 230 CV che spingono per farvi arrivare prima degli altri al rifugio di montagna. A questo si aggiungono le sospensioni FlexRide, in grado di adattare ammortizzatori e sterzo al manto stradale per garantire una risposta ottimale in base alla velocità e  tre mappature (Standard, Tour e Sport) che variano la risposta dell’acceleratore ed il regime di giri a cui vengono effettuate le cambiate.

Opel Insignia GSI 2020

Tanto spazio ben sfruttabile… e due sedili da corsa!

Non basta? Bene, in tutto questo i freni sono di tipo Brake by Wire. La tecnologia è relativamente nuova ed offre il massimo feeling con il pedale, ma è necessaria per ottimizzare la guida autonoma di secondo livello rendendo le decelerazioni automatiche più precise e graduali. Perché con la Sports Tourer è possibile viaggiare in autostrada senza far nulla, con l’unico cruccio di tenere le mani sul volante ed un occhio alla strada.

Se avevate ancora dei dubbi, sappiate che Opel ha strizzato l’occhio anche a chi ha il vizio del traverso: sulla versione con la modalità di guida “Competition” è possibile disattivare l’ESP e spingere l’auto verso i limiti della guida sportiva cambiando marcia con le palette al volante e facendo scodinzolare allegro il posteriore della vettura.

Tornando con i piedi per terra infine, ovvero alle versioni più “civili”, Opel Insignia viene proposta con due opzioni per il Diesel ed una per il benzina. Tra le varianti a gasolio quindi sono offerti il CDTI da 1.6 litri e 136 CV o il più potente 2.0 litri da 170 CV, mentre se cercate la versione a verde l’unica offerta a listino è la variante da 1.5 litri con 165CV di potenza.

Per quanto riguarda i consumi, Opel dichiara una percorrenza di circa 25 chilometri con un litro di carburante nel ciclo misto, con il più piccolo dei motori Diesel capace addirittura di percorrere 100 chilometri con 4 litri di gasolio mentre per il benzina i litri salgono a 5,6.

Per conoscere nel dettaglio allestimenti, prezzi e varianti delle due vetture vi rimandiamo al listino auto dedicato ad Opel.

In Conclusione

Le Sports Tourer di Opel sono davvero tra le station wagon che meglio hanno interpretato il segmento. Offrono tutto quello che vi serve al giusto prezzo. Sicurezza, comfort e tecnologia sono tra le principali virtù delle vetture in oggetto, che sanno essere più di ogni altra cosa concrete. Il trucco? Rinunciare a qualche orpello stilistico, utile come argomento di conversazione durante l’aperitivo, e concentrarsi su quello che conta davvero.

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