Mini 2011 Test Drive

Su strada

I nuovi propulsori diesel a quattro cilindri completano la gamma di motori a benzina già disponibili che sono stati ampliamente rivisitati. Tutte le unità rispettano la normativa antinquinamento Euro 5. Lo spettro di potenza coperto dalla famiglia MINI varia da 55 kW/75 cv a 211 CV a a 5.000  135 kW/184 cv.
La nuova generazione di turbodiesel consente ai membri della famiglia MINI di rafforzare la loro posizione di punta anche a livello di efficienza. I quattro cilindri da 1.6 litri di cilindrata sono dotati del sistema d’iniezione diretta di carburante Common-Rail e di un turbocompressore con geometria variabile della turbina che assicura un’erogazione di potenza lineare in tutti i campi di regime. Il potenziale offerto dalla motorizzazione 1.6 turbodiesel si manifesta in modo esemplare soprattutto nella MINI Cooper D. Una potenza di spicco di 112 CV a un regime di 4.000 giri/min e una coppia massima di 270 Nm, disponibile tra i 1.750 e i 2.250 giri/min, assicurano partenze scattanti e un’erogazione lineare della potenza. Per l’accelerazione da 0 a 100 km/h sono sufficienti 9,7 secondi, la velocità massima è di 197 km/h. Nel ciclo combinato, il consumo medio è di soli 3,8 litri/100 km mentre il valore di CO2 è di appena 99 g/km.
Modernissima tecnica ed estrema varietà anche per i propulsori a benzina. Le unità quattro cilindri da 1.6 litri presentano numerose sofisticate soluzioni tecniche sviluppate sulla base del profondo know-how motoristico degli ingegneri del BMW Group. Tutti i propulsori sono equipaggiati con il comando valvole variabile, sviluppato sulla base del sistema Valvetronic dei motori BMW. Il Valvetronic ottimizza la rapidità di risposta del propulsore, promuovendo contemporaneamente un notevole calo di consumo di carburante e delle emissioni di CO2. Ad esempio, nella MINI Cooper S, il motore da 184 CV consente un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi e una velocità massima di 228 km/h, registrando un consumo medio di 5,8 litri/100 km ed emissioni di anidride carbonica di 136 g/km.
Abbiamo avuto modo di provare la Mini Clubman John Cooper Works, la più adrenalinica delle Mini. Vista la struttura della vettura, con le ruote poste ai quattro angoli della scocca, il potente motore a benzina da 1600 cc che sviluppa 211 CV a 5.000 giri sembra veramente di guidare un go kart sia per la prontezza di risposta a qualunque sollecitazione del volante e dell’acceleratore sia per lo scatto bruciante ai semafori (0-100 in 6,8 sec). Ottimo il cambio a 6 marce. La Mini provata si districa molto bene nel traffico ma anche in autostrada non sfigura, tutt’altro. La vettura rimane sempre incollata a terra, ma sente molto ogni irregolarità del manto stradale che si ripercuote inesorabilmente sulla schiena degli occupanti. Ma è un prezzo che gli amanti della Mini pagheranno molto volentieri.
A proposito di prezzi, la Mini hatchback parte da 17.200 euro (Mini One 75 CV), mentre la più cara in assoluto è la Mini Cabrio John Cooper Works per la quale dovrete staccare un assegno da 33.750 euro, senza optional.

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