Nel 2024 le multe stradali hanno fruttato quasi 650 milioni di euro ai Comuni italiani, segnando un incremento dell’11,3% rispetto all’anno precedente. Un dato che fotografa una tendenza in crescita costante, trainata in larga parte dai dispositivi di rilevazione della velocità. Gli autovelox, infatti, hanno generato da soli oltre 62 milioni di euro.
Milano si conferma la capitale delle sanzioni, con 205 milioni di euro incassati, in aumento di quasi 40% rispetto al 2023. Seguono Roma, con 169 milioni, e Firenze, con 61,5 milioni, quest’ultima protagonista anche nel settore autovelox, dove ha registrato il primato assoluto: 20,5 milioni provenienti da dispositivi fissi.
Piccoli comuni, grandi incassi
Numeri significativi arrivano anche da centri minori. Colle Santa Lucia, paese dolomitico con appena 300 abitanti, ha incassato oltre 390 mila euro grazie a un unico autovelox. Nel Salento, Galatina e Cavallino, entrambe in provincia di Lecce, superano insieme i 6 milioni di euro. Anche la statale Telesina, spesso al centro delle polemiche, continua a essere una fonte importante di verbali.
Ma il panorama potrebbe subire un drastico cambiamento.
Una nuova disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti impone, a partire dal 12 giugno 2025, che tutti gli autovelox in uso siano omologati e autorizzati dai Prefetti. Inoltre, dovranno rispettare una distanza minima tra le postazioni, pena la disattivazione.
Una sentenza recente della Cassazione ha ulteriormente rafforzato il principio secondo cui le multe emesse da dispositivi non omologati sono nulle, aprendo la porta a una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati.
L’impatto sulle finanze locali potrebbe essere considerevole. Con meno dispositivi attivi e più verbali annullati, si prospetta un calo degli introiti proprio alla vigilia dei grandi esodi estivi. Una fase critica anche dal punto di vista operativo, con molti enti costretti a revisionare le modalità di accertamento delle infrazioni.
Trasparenza e controllo
Nel frattempo, il rapporto annuale dell’Osservatorio Nazionale sulle Sanzioni conferma che 7.702 Comuni hanno pubblicato regolarmente i dati sull’utilizzo dei proventi da multe, a testimonianza di una crescente attenzione alla trasparenza.
Come sottolineato dal presidente Simone Baldelli, questo strumento permette “un controllo democratico” sull’uso dei fondi e sulla legittimità delle sanzioni.