Nuova Ford Mustang GT 2018: La prova del V8 da 450CV

Ford Mustang è un’icona simbolo degli Stati Uniti, una bestia d’importazione di rara bellezza. La prima serie risale al 1964, ma è solo dal 2015 che il Marchio dell’Ovale ha scelto di importarla nel nostro paese: non troppo tardi per offrire al vecchio continente una sportiva di razza con il giusto rapporto qualità/prezzo, tanto che Mustang  in questo triennio ha già fatto registrare più di 38.000 unità consegnate in Europa. In termini globali poi, dove il Superbollo non esiste, Mustang ha raggiunto e superato quota 10.000.000 dal primo esemplare del ’64, confermandosi la sportiva più venduta da tre anni a questa parte. In patria, se ce ne fosse il dubbio, è l’auto che detta legge tra le sportive da oltre 50 anni.

Siamo riusciti a mettere le mani sia sulla poderosa 5.0 litri con V8 e 450CV che sulla più “terrestre” 2,3 EcoBoost da 290CV. A conquistare, da subito, è la passione viscerale che quest’auto riesce a trasmettere, non solo nella guida ma anche da fermaLe linee, iconiche e senza tempo nelle versioni più datate, si sono evolute pesantemente senza però andare a scadere: un’operazione estremamente difficile da concludere senza rimpianti.

Born In The USA

Ford Mustang GT 2018 Test

Fra le novità segnaliamo anche tre nuovi colori: Las Vegas Red, Dallas Orange e Miami Blue, che insieme alle tinte già disponibili offrono un totale di 11 colorazioni che, come da tradizione, è possibile personalizzare con le iconiche strisce sul cofano. Nella foto una Mustang GT Dallas Orange.

Nel restyling della sesta serie le novità sono dozzinali, ma ben nascoste. Il frontale, per cominciare, è ribassato e monta due prese d’aria sul cofano, che negli Stati Uniti sono presenti da sempre. Finalmente hanno ricevuto l’omologazione anche in Europa, dove fino a poco tempo fa erano state proibite per un fattore di sicurezza: se un pedone viene investito da un Mustang con prese d’aria sul cofano, diceva la legge, rischia di farsi più male rispetto ad uno investito da una superficie liscia.

Continuando con la lista dei ritocchi troviamo fari fendinebbia rivisti, come cambia leggermente anche la griglia, che ora include nuovi elementi, mentre i gruppi ottici ora sono a LED e richiamano l’artiglio di stop al posteriore. Dietro infatti, dove l’auto rimane più fedele a sé stessa, troviamo indicatori di frenata aggressivi e ben definiti.

Un cavallo che sa come ruggire

Grande novità introdotta da Ford sulla nuova Mustang è il cambio automatico a 10 rapporti: parafrasando Muhammad Ali, è veloce come un’ape e leggero come una farfalla. Nel momento in cui richiediamo una guida confortevole il cambio viaggia a marce alte premiando la scorrevolezza, quasi veleggiando, mentre in frangenti più sportivi (magari servendosi anche dei paddle) diventa veloce e deciso: in questo caso è necessario, soprattutto alla guida del 5 litri, prendere accuratamente le misure, pena un’erogazione troppo sincopata. Ad ogni modo il 10 marce non fa rimpiangere affatto il manuale così obbligatorio per i puristi: su di un’auto americana l’automatico è comunque un classico.

Giusto per contestualizzare un po’ le cose, la Ford Mustang Fastback con motore da 290CV costa 41.000€. Le variabili più interessanti hanno poi prezzi accessibili e ben definiti: per il cambio automatico bisogna aggiungere 2.000€, per la versione cabriolet 4.500€ e per il sostanziale upgrade al V8 da 5,0 litri servono 6.000€. Sintetizzando, una Mustang GT da 450CV con cambio automatico costa 49.000€.

 

Ford Mustang 2018, gli interni

Gli interni della Mustang non sono sfarzosi, ma non manca nulla. Davvero belli i tasti a pianoforte per gestire l’elettronica, dalla rigidità dello sterzo all’erogazione del motore. Peccato solo si possano solo spingere in basso, ma l’effetto Millenium Falcon resta garantito.

Una volta a bordo la Mustang ci accoglie bene, tutto è al posto giusto. La sportività della vettura è esaltata dai bellissimi sedili Recaro con poggiatesta integrato ed interni che soddisfano senza strafare: alcuni assemblaggi in plastica rigida non sono esattamente ben rifiniti, ma la destinazione d’uso della vettura si fa perdonare queste piccolezze in un’ecosistema spesso circondato di rivestimenti in pelle con cuciture a contrasto.

Il display infotainment, leggermente incassato, è di facile consultazione (ottimo poi il software Ford Sync con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto), mentre a spiccare è la nuova strumentazione da 12″ completamente digitale. Oltre ad offrire diverse interfacce a seconda del tipo di guida scelta (Comfort, Sport, Sport+ e Circuito) consente di personalizzare il tutto a seconda dei propri gusti.

La nostra prova della nuova Ford Mustang GT

Ford Mustang Cabrio 2018

Cominciamo con la versione che in Italia, causa Superbollo, ha maggiore ragion d’essere: la 2,3 litri EcoBoost da 290CV, ora aggiornata con la normativa Euro 6d-Temp, normativa che sarà valida fino al 2025.

Il motore ruggisce e spinge con una progressione ben strutturata, lasciandoci divertire anche negli stretti saliscendi dei Colli Euganei. Lo sterzo risponde bene e (in modalità Sport) ha la giusta rigidità per offrire una guida appagante.

Il feeling, anche se non vi sentirete di avere le ruote in mano, è ottimo. Davvero azzeccata poi la taratura della trazione, che permette al posteriore di scodinzolare come un Border Collie o di accennarlo appena quando i controlli sono inseriti. Il cambio automatico, sul 2.3 litri, regala il meglio di sé: l’impostazione tra guida sportiva e comoda è sempre ben bilanciata.

Ad ogni modo anche con il manuale a sei marce la macchina si mostra sbarazzina e rabbiosa: gli innesti precisi e la corsa corta della leva, insieme ad un’ottima rigidità, garantiscono al cambio il carattere sportivo che ci si aspetta da una Ford Mustang, invitandoci a giocare.

Il sound del motore è difficile da descrivere. Qualcosa di grandioso, se non fosse per qualche collega che vi passa accanto con un 5,0 litri V8 da 450CV. Che sarebbe il sogno di ogni appassionato se non fosse per i circa 3.000€ da aggiungere ogni anno alla normale tassa di circolazione. Ad ogni modo facciamo un cambio auto, passando ad una verace Mustang GT Convertible in tinta Red Las Vegas.

Ford Mustang GT

I primi metri sono disarmanti. La macchina è davvero un cavallo selvaggio. Spingendo a fondo sull’acceleratore, in rettilineo, la Mustang si intraversa nervosa e solleva leggermente il muso come a volersi impennare. Il V8 suona così forte che potrebbe essere introdotto sulle Ambulanze al posto della sirena.

La sensazione, con questi 450CV arrabbiati e scalpitanti al proprio servizio, è di assoluto potere. Difficile fare finta che non sia così. Staccare i controlli significa rischiare, specialmente per noi che abbiamo testato l’auto su strade aperte al traffico.

Chi passa il tempo a rimpiangere le macchine di una volta, quelle difficili da guidare, romantiche e potenti, dovrebbe guidare questa Ford Mustang. A noi ha ridato fiducia nel mondo dell’automotive che, sempre più green e raffinato, ha cominciato a trascurare un po’troppo queste sane perle d’ignoranza.

D’accordo lo slow food, le sigarette elettroniche e lo yoga. Ma per mantenere tutto questo benessere serve, ogni tanto, una corsa agli eccessi. L’auto che abbiamo guidato ne è la perfetta incarnazione, anche nelle piccole chicche fini a sé stesse di cui gli americani sono sempre stati maestri.

Qualcuno ha studiato per farvi fare i Burnout

La nuova Ford Mustang offre tutta una serie di accorgimenti elettronici pensati principalmente per migliorare la propria valutazione EuroNCAP (ora a tre stelle). Troviamo infatti il Pre Collision Assist con riconoscimento dei pedoni, la gestione automatica degli abbaglianti e il mantenimento di corsia oltre all’Adaptive Cruise Control. Sulla 5.0 litri V8, invece, le chicche squisitamente Made in USA vanno oltre.

Cominciando con sospensioni adattive Magne Ride (gli ammortizzatori lavorano grazie a un sistema magnetico che agisce sui liquidi) e launch control, arriviamo ai sistemi Line Lock e Good Neighborhood dedicati alla V8.

Il primo di questi sistemi “serve” a fare burnout, infatti blocca l’asse anteriore e permette a quello posteriore di slittare a piacimento, mentre il secondo è un controllo elettronico dello scarico. Il suono del motore infatti può essere attenuato o addirittura amplificato.

In Conclusione

Il restyling di questa sesta serie di Ford Mustang ha saputo emozionare ancora. Il passaggio al nuovo ciclo antinquinamento non ha intaccato le prestazioni, anzi: il 5,0 litri guadagna 15 cavalli e l’EcoBoost riceve un incremento della coppia motrice. Per chi cerca davvero l’esclusività poi ci sono i 68 esemplari della Bullitt, versione speciale da 459CV dedicata all’omonima pellicola del 1968 con Steve McQueen.

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