Nuova Kia Sorento prova su strada, prestazioni e consumi

La terza generazione di Kia Sorento debutta in Europa con nuove misure e, soprattutto, una maggiore piacevolezza di guida. Le linee, da quando nel 2006 la direzione del design è stata assunta da Peter Schreyer, prelevato da Volkswagen Group e nel 2013 promosso a capo dell’intero gruppo coreano, erano giù più “ariose”. Adesso sono state aggiornate, anche se senza stravolgimenti e riprendono quelle del concept Cross GT esibito da Kia al Salone di Chicago due anni fa. Con 9,5 centimetri di lunghezza in più, nuova Sorento arriva a 4,78 metri. Il passo guadagna 8 centimetri e spiega perché i due passeggeri della terza fila possano viaggiare piuttosto comodi. In altezza, il suv dagli occhi a mandorla perde 1,5 centimetri (1,685). Complessivamente, soprattutto per via delle dimensioni decisamente più generose, il modello mette su qualche chilo, circa una quarantina. Il bagagliaio ha una capacità che oscilla tra i 660 ed i 1.732 litri e diventa sfruttabile per oggetti ingombranti grazie alla flessibilità della seconda fila, reclinabili 40-20-40 (e tra l’altro con un gancio di sicurezza a scomparsa per quello centrale).

In bacheca, Sorento ha già le 5 stelle EuroNcap ottenute con punteggi di eccellenza (fino al 90% della protezione degli adulti) ed una potenziale dotazione tecnologia estremamente interessante che comprende il cruise control con frenata automatica, il monitoraggio dell’angolo cieco, la lettura dei cartelli stradali e l’allerta per l’uscita dal parcheggio. Anche se per averla di serie, almeno in Italia, occorre mettere mano al portafoglio ed acquistare il top di gamma, la versione R-Rebel (una versione full optional), il cui prezzo non è ancora stato annunciato. L’entry level avrà un listino che parte da 36.500 euro e che già include i 7 posti. Perché si tratta di un allestimento più “mpv” (per corteggiare i clienti orfani di Carnival). La versione più venduta dovrebbe costare attorno ai 40.000 euro.

Kia Sorento debutta nei concessionari italiani in febbraio ed i vertici della nazionale del marchio coreano hanno voluto tenersi abbottonati circa i possibili incentivi, che tradizionalmente vengono riservati ai primi clienti. Nel Belpaese verrà offerto un solo motore, il turbodiesel da 2.2 litri da 200 cavalli e 441 Nm di coppia. Naturalmente aggiornato ad Euro 6 con emissioni di CO2 di 149 g/km, il 2,6% in meno rispetto alla precedente versione. I consumi dichiarati – 5,7 l/100 (avvicinati anche se non raggiunti perfino nel test drive, ma con una guida estremamente prudente, tanto per usare un eufemismo) – rappresentano una riduzione dell’1,7%.

La scelta italiana di Kia – che punta a vendere un migliaio di unità l’anno di nuova Sorento (nell’anno più glorioso, prima della crisi, nel 2004, era arrivata a 7.700) – si concentra sul solo motore a gasolio, ma su due proposte distinte, che puntano a soddisfare due classi di clienti: quelli che vogliono l’mpv (Loft) e quelli adorano il suv (Rebel). La dotazione standard dell’entry level include il tetto panoramico, i cerchi in lega da 17”, lo schermo tattile da 7” ed il portellone posteriore ad apertura intelligente. La versione più vocata al fuoristrada è a 5 posti ma con la trazione integrale.

Prova su strada
La crisi, almeno in Europa, ha radicalmente modificato il mercato. E anche se i suv continuano a piacere, i marchi premium sono senza rivali, malgrado listini non esattamente popolari. Kia è stata costretta a compiere scelte strategiche ed in controtendenza, come sulle dimensioni e sul peso. Ha curato con attenzione gli interni, facendo ricorso a materiali più morbidi ed offrendo (almeno in opzione) qualche comodità in più ai passeggeri: il riscaldamento dei sedili per la seconda fila e la climatizzazione a quelli della terza. Fa bella figura anche il quadro strumenti digitale. Decisamente apprezzabile l’ampio tetto panoramico che trasforma l’abitacolo in una comoda e luminosa veranda.
Malgrado le dimensioni – si percepisce assai più l’aumentato spazio interno rispetto alla maggior lunghezza esterna – Kia Sorento è sorprendentemente facile da “amministrare”. La tenuta di strada è ottimale, anche quando si tenta di metterla in difficoltà in curva. L’ordinata dinamica è “naturale”, poiché i sistemi di assistenza non scattano. Grazie alla maggiore rigidità torsionale, il veicolo risponde bene allo sterzo, senza rolli particolari. Il motore è sufficientemente vivace (ma nel test drive catalano il bagagliaio era vuoto e 5 dei sette posti erano liberi) con una buona reattività. Il cambio manuale si lascia apprezzare più di quello automatico, non il migliore a supporto dei 200 cavalli e segna la differenza con i brand premium. Anche sull’insonorizzazione – che è stata migliorata – Kia ha dei margini di miglioramento. La visibilità laterale, per via del montante e degli enormi specchietti retrovisori, così come quella posteriore, non è al top. La terza fila di sedili è sufficientemente spaziosa, di sicuro per i bambini, ma per l’accesso occorre una certa flessibilità.
Dettagli, anche di una certa importanza, che non incidono sul giudizio positivo sulla vettura che assicura un ottimo comportamento su strada ed offre un’elevata abitabilità ed un notevole comfort.

PREGI
Assetto
Tetto panoramico di serie
Spaziosità interna

DIFETTI
Cambio automatico
Insonorizzazione

TUTTO SU Kia Sorento
Articoli più letti
RUOTE IN RETE