Nuova Renault Twingo prova su strada e prestazioni

A 20 anni di distanza dalla prima generazione, che Renault ci aveva proposto nel 1993 priva di clima e vetri elettrici, ora arriva la nuova Renault Twingo che Infomotori ha avuto occasione di provare sulle strade della Bretagna e alla periferia di Nantes. Ovviamente la terza generazione di questa city car sbarazzina – la seconda ha visto la luce nel 2007 – è tutta un’altra cosa, anche se i progettisti non si sono staccati completamente dal passato, dando un tocco alla linea della nuova vettura che potesse ricordare non solo la prima Twingo ma anche la R5 Turbo. Questa piccola city car, che nasce nello stabilimento di Novo Mesto, in Slovenia, grazie alla collaborazione con Daimler, in grado di sfornare 250 mila automobili all’anno, è quindi sorella della Smart che pure sarà costruita in versione 4 porte nella stessa fabbrica e che sarà commercializzata verso fine anno. Il risultato di questo progetto in comune con i tedeschi è una vettura innovativa, divertente e ultramaneggevole, dall’espressione simpatica e familiare che ovviamente strizza l’occhio ai giovani e che si farà notare per i suoi colori sgargianti e le innumerevoli personalizzazioni esterne ma anche nell’abitacolo.

La nuova Twingo, farà il suo esordio sul mercato italiano il 20 settembre prossimo al prezzo base di 9.950 euro, e sarà proposta con due motorizzazioni a benzina a tre cilindri: Energy Tce turbo di 898 cc. di 90 cavalli – consumo nel ciclo misto litri 4,3 per 100 km, emissioni 99 grammi per km, coppia di 135 Nm a 2500 giri, velocità massima di 165 km/h –  e Sce 70 aspirato di 999 cc, e 70 cavalli con consumo di litri 4,2 ogni 100 km, emissioni di CO2 di 95 grammi per km, coppia di 91 Nm a 2.850 giri al minuto e velocità massima di 151 km/h.  

Due sono le particolarità principali della nuova Twingo: il motore posteriore, anche se per Renault non è una novità, visto che questa soluzione l’aveva già adottata con la R5 Turbo, la R8 e la Dauphine, e le 5 porte, 4 tradizionali e un portellone senza cornice che racchiude il bagagliaio. Grazie quindi alle 5 porte – presenti per la prima volta nella storia del modello – e alla modularità assicurata da un pianale totalmente piatto, l’ultima nata del costruttore francese accoglie nel suo abitacolo quattro persone adulte; certo, i passeggeri che siedono dietro non devono essere particolarmente “voluminosi”. Il vano del bagagliaio invece è piuttosto angusto, perché lo spazio destinato alle valigie è stato “rubato” dal propulsore. La capacità va da 188 decimetri cubi a 219, ma se si abbattono gli schienali dei sedili posteriori, lo spazio aumenta fino a 980 decimetri cubi. Interessante invece la lunghezza di carico che raggiunge i 2,31 metri. Questo consente di trasportare bagagli molto ingombranti, come potrebbe essere un violoncello. La vettura è lunga solo metri 3,59, 10 cm più corta della Twingo 2, mentre il passo presenta una lunghezza record: metri 2,49, 13 cm in più del precedente modello. In più, all’interno dell’abitacolo si possono utilizzare vani supplementari per una capacità totale di 52 litri.
 
Secondo il vertice di Renault Italia, entusiasta per l’arrivo della nuova piccola, sono tre i punti di forza della vettura: architettura a motore posteriore, design di carattere e tecnologia e sicurezza. La soluzione del propulsore sistemato alle spalle dei passeggeri consente un’abitabilità migliore, una maggiore agilità ma anche una visibilità migliorata, la più ampia della categoria, grazie alla posizione di guida rialzata e al cofano anteriore corto. Sono numerose le possibilità di personalizzazione della carrozzeria, grazie agli “Esterni Color” che sono poi dei profili della calandra, inserti delle modanature laterali e degli specchietti retrovisori. Ma è possibile anche trasformare l’abitacolo a proprio piacimento scegliendo colori per le sellerie ed il bracciolo integrato, ma anche per la plancia, per gli aeratori e per gli inserti del volante. Fedele alla tradizione Renault, la nuova Twingo è stata progettata per collocarsi al miglior livello in tema di sicurezza attiva e passiva, tenendo conto del motore posteriore e dello sbalzo anteriore e posteriore molto corti. Nell’urto anteriore la scocca deve resistere a forze provenienti non soltanto dalla parte anteriore, ma anche dal retro, a causa della spinta della massa del motore. Quindi tunnel di trasmissione, carenature e rinforzi delle porte sono stati progettati per resistere a urti di forte intensità, preservando l’abitacolo, utilizzando dei materiali ad altissimo livello di elasticità. Inoltre, la sicurezza dei passeggeri posteriori è garantita da traverse rinforzate che costituiscono una barriera di protezione che isola il motore dall’abitacolo. Poi, per limitare gli effetti degli urti contro pedoni, la Twingo 2014 adotta il cofano anteriore e i parafanghi in materiale plastico Noryl, a memoria di forma, che costituiscono zone tampone prive di punti rigidi per meglio smorzare l’impatto a livello della testa e dell’anca. La vettura è inoltre equipaggiata con 4 airbag, due frontali e due laterali.

Prova su strada
E’ molto piacevole la guida della nuova Twingo. La vettura l’abbiamo provata per Infomotori sulle strade della Bretagna e alla periferia di Nantes, nel nord-ovest della Francia, verso l’Atlantico. Il motore che maggiormente ci è piaciuto è stato l’aspirato da 70 cavalli e 999 cc. di cilindrata: ha dimostrato particolare flessibilità nell’utilizzo urbano, grazie ad una coppia massima di 91 Nm, disponibile per il 90% già a 1000 giri; ciò evita l’uso troppo frequente del cambio, a tutto vantaggio del comfort di marcia. Questa versione è disponibile con o senza Stop&Start.
Ottimo anche il turbo da 90 cavalli che offre spunti particolarmente interessanti a fronte di consumi molto ridotti. Con una guida accorta si riesce a non superare i litri 4,3 ogni 100 km. Certo, questo propulsore, rispetto alla versione da 70 cavalli, è più indicato per viaggiatori che prediligono viaggi di una certa portata e utilizzando di frequente la rete autostradale. Entrambe le versioni non sono per niente rumorose, anche se un pochino è avvertibile il tichiettio dei tre cilindri. Bassi consumi ma anche costi contenuti di gestione. Il cambio dell’olio, per esempio, si effettua ogni anno o ogni 20 mila km. Inoltre per accedere al motore basta rimuovere la piastra isolante fissata mediante sei viti svitabili a mano. Inoltre, un sistema di ribaltamento consente di ribassare il motore di 15 cm per facilitare le operazioni di manutenzione o eventuali riparazioni. Ma, tornando alla nostra prova, quello che maggiormente ci ha impressionato è stato il raggio di sterzata molto ridotto (4,3 metri); il motivo è semplice: essendo il motore nella parte posteriore, le ruote anteriori possono assumere angoli elevati consentendo alla vettura manovre in pochissimo spazio.
E i prezzi? Interessanti. Si parte da 9.950 euro con il modello Wave da 70 cavalli piuttosto povero di accessori, per arrivare a 14.750 euro della versione Energy Sport da 90 cavalli. Per il periodo di lancio sono previsti degli sconti che raggiungono anche i 2 mila euro. Bisogna approfittarne.

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