Opel Insignia Cross Tourer test drive

Esibita in anteprima al salone di Francoforte, la rinnovata Opel Insignia è arrivata su strada, anche con una versione con emissioni da “city car”. Per il suo debutto sul mercato, almeno in Italia, bisogna pazientare almeno fino a novembre, quando dovrebbe essere in calendario il “porte aperte”. Tra le grandi novità non si possono annoverare gli aggiornamenti estetici, quanto piuttosto due motori inediti (per il modello) ed una versione aggiuntiva, la Country Tourer, la più grande con i suoi 4,92 metri (poco meno di un centimetro in più di Sports Tourer e 8 in più della berlina a 4 porte). Gli interventi stilistici hanno consentito di aumentare l’efficienza che, adesso, con un Cx inferiore a 0,25, ha portato Opel Insignia ad essere la berlina più aerodinamica al mondo. Ad esempio grazie al ricorso di nuovi pannelli sottoscocca, all’allargamento dello spoiler anteriore, agli alloggiamenti dei gruppi ottici posteriori studiati per favorire la separazione dei flussi di aria o allo spoiler integrato nel coperchio del cofano posteriore. Malgrado equipaggiamenti più generosi, il listino è rimasto invariato: da 27.450 per la berlina 4 porte con “scalini” di mille euro sia per il gpl sia per la carrozzeria station wagon, di 1.500 per il cambio automatico e di 850 per la proposta Cosmo Business per le flotte (con cerchi ridotti, ruota di scorta e Intellilink NAVI Touchpad). Opel Insignia Country Tourer costa 37.450 euro e la sportiva OPC 42.250.

GRIGLIA ATTIVA E MOTORE DA 99 GRAMMI (DI CO2)

La versione da “primato” di Opel Insignia, quella accreditata di emissioni di CO2 inferiori a 100 grammi per chilometro (99, per la precisione) dispone della griglia anteriore attiva. Poiché l’aria che entra per raffreddare il motore costituisce l’8% della resistenza aerodinamica totale, gli ingegneri sono intervenuti con un sistema che ne chiude automaticamente la parte inferiore per limitare le turbolenze e, in caso di partenze da freddo, per accelerare il riscaldamento del motore. La soluzione è stata adottata su CDTI 2.0 con dispositivo Start/Stop da 140 e 163 cavalli. Opel Insignia a 4 porte e con cambio manuale a sei rapporti vanta una percorrenza nel ciclo misto europeo di omologazione (quello al centro di molte polemiche perché non realistico: il numero uno Karl-Thomas Neumann ha dichiarato di essere favorevole ad una revisione del sistema) attorno ai 27 chilometri per litro. Rispetto al modello precedente, l’aggiornata unità dispone di 10 cavalli (350 Nm di coppia massima) in più ma con consumi ridotti del 16% e le emissioni del di anidride carbonica del 15%.

PROPULSORI MODERNI

La gamma è stata razionalizzata con un totale di 8 unità: sei per berlina e station wagon, due (di cui uno esclusivo) per la Country Tourer ed uno per la sola Opc, l’esplosivo 2.8 V6 turbo benzina da 325 cavalli di difficile commercializzazione i Italia. Oltre al già citati 2.0 CDTI da 140 cavalli e 163, sotto il cofano sono disponibili per i due modelli “standard” una terza declinazione della medesima unità 2 litri CDTI da 130 cavalli e tre benzina. Cioè l’1.4 da 140 cavalli, anche nella soluzione bifuel (benzina e gpl) ed il modernissimo 1.6 SIDI da 170 cavalli (in Italia non arriva quello da 250) da 260 Nm di coppia (fino a 280 con Overboost)

COUNTRY TOURER, TRA CROSSOVER E SUV

In termini di prestazioni, il miglior motore è stato riservato in Italia all’inedita versione rialzata (,15 centimetri in più di altezza da terra) Opel Insignia Country Tourer, cioè il CDTI BiTurbo da 2.0 litri e 195 cavalli. La sua impressionante coppia di 400 Nm, è stata abbinata al sistema di trazione 4×4 a controllo elettronico ed al differenziale elettronico autobloccante. Insieme al telaio premium a controllo elettronico FlexRide, la trazione integrale influenza molto positivamente l’assetto, per niente influenzato dal 1centimetro e mezzo di altezza in più dal suolo, cioè la caratteristica che maggiormente distingue questa versione dalle altre. L’elettronica, anche se nei dintorni di Mainz, in Germania, dove si è svolto il test drive, interviene prima che la ruota inizi a slittare per via della scarsa aderenza, ad esempio su strade bagnate o innevate. Country Tourer è la formula con la quale Opel azzarda l’assalto al segmento premium e strizza l’occhio a clienti che magari sono ancora indecisi tra suv, crossover e station wagon. Il look è più “aggressivo” ad esempio con la barra cromata orizzontale della griglia o il pannello protettivo che appare da sotto il vano motore, richiamato anche al posteriore dove spiccano due scarichi. Su questa versione sono diversi anche i gruppi ottici.

AL VOLANTE
La piacevole sorpresa dentro l’abitacolo di Opel Insignia Country Tourer, oltre alla generosità degli spazi, è la funzionale consolle centrale: “Abbiamo ascoltato quello che ci hanno detto i clienti”, hanno spiegato in Opel. Questa e le altre versioni dispongono del nuovo “quadro” semplificato e liberato da pulsanti e comandi. Sulla Country Tourer (e sugli allestimenti Cosmo) sono anche di serie sia l’IntelliLink touchscreen & touchpad sia il display premium a colori e personalizzabile da 8“ HMI, entrambi esibiti per la prima volta nel segmento. La soluzione touchpad è interessante, solo che il cursore è posizionato a ridosso del cambio e più di una volta, per caso, le dita ci sono finite sopra creando “scompiglio” sullo schermo. Si tratta probabilmente solo di farci l’abitudine. Poiché l’armamentario high-tech del modello è notevole, a Rüsselsheim hanno messo a punto una nuova app myOpel  che includerà myOpel Manual, una funzione per collegarsi al manuale d’uso interattivo.
La posizione di guida è buona (un po’ rialzata, appunto) e la visibilità eccellente, seppur con qualche riflesso sul cruscotto. Il rumore dell’unità a gasolio si avverte un po’ (soprattutto a confronto del benzina da 170 cavalli provato sulla berlina a 4 porte), ma niente di grave. Country Tourer abbina la piacevole sensazione di una gran tenuta di strada, sperimentata nelle strette curve del tracciato nei pressi di Kreidach, abbinata a compostezza e comfort. Si tratta dell’effetto della trazione integrale che, inevitabilmente, influisce sui consumi. Buono lo spunto, soprattutto per un modello da quasi 1.850 chilogrammi di peso in ordine di marcia, che migliora in progressione. Docile e preciso lo sterzo. Eccellente il sistema frenante, sperimentato bruscamente anche in discesa. Lo spazio non è un problema: ne hanno in abbondanza tutti i passeggeri (fino a 5) e ce n’è molto anche nel vano bagagli.

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