SsangYong Actyon – Test Drive

In particolare si apprezzano l’innovativo design dei gruppi ottici e la generosa calandra, direttamente ereditata dalla concept car “SV-R”, musa ispiratrice di SsangYong Actyon. Dal citato studio design eredita anche le pronunciate nervature del cofano motore, naturali continuazioni del disegno della calandra, il tutto per aumentare sensibilmente la configurazione sportiva del mezzo. La linea del posteriore non passa di certo inosservata, grazie alla particolare soluzione adottata per il lunotto. La sua inclinazione ricorda molto quella di un coupé che, associata all’esplicita natura off-road di Actyon, crea un risultato decisamente singolare, caratteristica a cui SsangYong ci ha ormai abituato. Due propulsori al lancio Rivolto ad un pubblico giovane, target reso esplicito da un nome che racchiude in sé azione e giovinezza – action e young -, SsanYong Actyon sarà equipaggiato con il medesimo propulsore montato su Kyron: un quattro cilindri da 1998 cc e 141 CV alimentato a gasolio. Rispetto alla versione già nota, sono stati apportati alcuni aggiornamenti, come al sistema VGT denominato ora XGT, in grado di ottimizzare ulteriormente il funzionamento della turbina a geometria variabile. Un’altra miglioria riguarda poi le emissioni di gas inquinanti. Il propulsore montato su SsangYong Kyron rispondeva alle normative Euro 3 (anche se è già stata colmata questa lacuna), mentre il nuovo due litri a gasolio risponde alla più recente Euro 4. Il secondo propulsore è il 2295 cc a benzina, protagonista del nostro test drive, un ottimo motore capace di una potenza massima di 150 CV disponibile a 5.500 giri/min. e di una coppia massima di 214 Nm a 3.500 giri/min., per delle performance classiche di 164 km/h di velocità massima e di 13.35 secondi nel 0 a 100 km/h, valori poco significativi trattandosi di un SUV. Il consumo in ciclo combinato tocca gli 8.7 km con un litro, non propriamente economico ma nemmeno spaventoso.
Ma passiamo alla prova Il comfort a bordo è elevato (ai nostri servigi abbiamo l’allestimento Premium, full-optional quindi), la selleria in pelle è comoda, leggermente rigida e sufficientemente ergonomica da contenere gli spostamenti del corpo in fase di brusche manovre; le plastiche sono di buon livello, non ci sono scricchiolii fastidiosi, l’assemblaggio è solido anche quando le sollecitazioni aumentano; piuttosto povero è il sistema audio, con un’autoradio eccessivamente minimalista. La posizione di guida è naturalmente alta, regolabile a sufficienza per far trovare comodità a chiunque. Il volante multifunzione è pratico e pone i comandi a portata di dito, mentre lo sterzo è diretto e preciso, con un raggio di sterzata di 5.6 metri, abbastanza per districarsi bene nelle lente e millimetriche manovre di disimpegno in tracciati cattivi. Il baricentro alto e le sospensioni morbide (quadrilateri con doppi bracci trasversali, molle elicoidali all’anteriore e ponte rigido con ancoraggio multilink a 5 bracci, molle elicoidali al posteriore) rendono il rollio inevitabile, anche se del tutto accettabile. Il cambio manuale, invece, risulta discreto, gli innesti a volte non sono precisi come in altri modelli, ma rimangono pur sempre puntuali.

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