Subaru Impreza WRX STi berlina – Test Drive

Alla Impreza WRX STI sono rispuntate le ali, come emerso durante il test in pista a Barberino del Mugello. Anzi l’ala. L’icona delle prestazioni del marchio Subaru, l’Impreza WRX STI si presenta con la versione 2011 rivista in molti particolari ma, soprattutto, con la nuova versione Berlina a tre volumi. Con bagagliaio e spoiler posteriore. Secondo il concetto: “La STI più veloce di sempre”. È la terza edizione. La prima fece capolino solo per il mercato interno giapponese nel 1994, proprio alla vigilia della vittoria nel mondiale rally costruttori del ’95 e ’97. Effettivamente il richiamo ai rally è necessario parlando di questa vettura perché, raro esempio a livello mondiale, il progetto stradale  nasce e si evolve in funzione delle corse. Il “mostro” WRC che ha gareggiato nel Campionato Mondiale Rally non era un prototipo realizzato espressamente, ma la stessa vettura di tutti i giorni opportunamente preparata e rivisitata in chiave agonistica. Da ciò si può desumere il motivo per cui l’Impreza WRX STI è stata sempre amata dai suoi fans. Si tratta di una super sportiva con tutti i requisiti. Se si vuole in parte addolcita per un uso stradale quotidiano, ma con telaio, trasmissione e motore direttamente derivati dal mondo affascinante e massacrante dei rally. Una vettura compatta, con un baricentro molto basso, pesi contenuti e ben bilanciati, un motore potente ma fluido e di facile erogazione ed una trasmissione che la tenga “attaccata” al terreno, tipicamente Subaru. Con quel qualcosa in più, derivato dalle corse. Nella versione hatchback del 2007 a tutto ciò si aggiunse anche una certa “sobrietà” estetica per interessare anche quei possibili clienti che alle gare di rally non sono interessati. Oggi, con questa nuova Subaru Impreza WRX STI 4 porte, si ritorna in un certo qual senso a soddisfare anche l’occhio dell’appassionato più estremo: un corpo che può essere definito come “pura forma per guidare”, forte e muscoloso, asciutto e senza fronzoli. Con questa versione berlina, si vuole richiamare ancora di più l’indole sportiva. Ai parafanghi allargati, e all’aspetto ringhioso del muso e del cofano con la presa d’aria, si aggiunge un assetto ulteriormente ribassato di 5 mm, delle sospensioni più rigide e il baule posteriore, appunto, con tanto di ala rovesciata. Il fianco è a cintura alta come di regola per le vetture sportive disegnate ultimamente. A simbolo della robustezza laterale e come protezione di guidatore e passeggeri. Il posteriore è, ovviamente, il punto di maggiore intervento estetico. Al punto che la presenza dei grandi parafanghi bombati cambia anche il look della fiancata. Decisamente muscolosa, lascia intendere immediatamente di che pasta è fatta.

Ancor più delle prestazioni pure, la sua forza sta nell’appoggio a terra, nella capacità di scaricare tutta la potenza del motore, in qualsiasi condizione di guida, su qualsiasi superficie e con qualsiasi tempo meteorologico. La sua forza è la percorrenza di curva, senza sbavature, veloce, facile da controllare, potente. Il posteriore si raccorda efficacemente con l’ampio passaruota, chiudendo con una linea rastremata verso il paraurti al di sotto del quale fa bella mostra di sé un inedito estrattore raccordato con la potente batteria dei quattro scarichi da 80 mm. Per questa versione berlina è stato fatto un ulteriore studio sugli scarichi in modo da esaltarne il timbro soprattutto nelle frequenze più basse. Ma il punto  di forza, la parte più possente del posteriore è costituita dallo spoiler posto sopra al cofano. Si tratta di una vera e propria ala rovesciata che consente di poter aumentare la pressione del posteriore a terra in funzione della velocità. L’effetto è avvertibile già da velocità intorno agli 80 km/h. Proseguiamo con l’analisi della nuova Subaru Impreza WRX STI Berlina dando un’occhiata all’interno. Alla sportività muscolosa degli esterni si abbina un ricercato design degli interni. Perfettamente in linea con la nuova filosofia Subaru, che vuole che le prestazioni e le emozioni che queste vetture possono dare ai clienti, siano anche accompagnate da un certo appagamento estetico, di comfort (per quanto possibile) e con la consapevolezza di essere all’interno di un mezzo sportivo, ma di eccellenza. Premium dal punto di vista tecnico, ma anche sotto il profilo della ricercatezza dei materiali, delle finiture e dell’immagine. Seduti all’interno ci troviamo in un ambiente molto tecnico, ammantato di nero opaco con dei lampi argento definiti dalle finiture della consolle centrale. L’illuminazione diffusa è invece rossa come le lancette della strumentazione e le scritte “STI” che si trovano un po’ ovunque a sottolineare l’individualità del progetto. I sedili avvolgenti sono molto funzionali, ma anche sufficientemente comodi. Devono ben trattenere per evitare che il corpo del pilota non sia sbalzato a destra e a sinistra, ma nello stesso tempo devono avere una configurazione comoda anche per lunghi tratti di guida.

Il posto di guida è a dir poco perfetto per poter avere sotto controllo in modo assoluto tutti i vari comandi a disposizione. Dal volante sportivo in pelle, alla leva del cambio corta, alla strumentazione chiara e ricca di indicazioni, ridefinita nei dettagli per dare maggiore precisione. Ogni particolare della vettura è perfettamente a disposizione dei sensi del pilota. Accendiamo. Le lancette scorrono a fine scala, spazzolando tutta la corsa di ogni strumento. Il contagiri può essere programmato al regime ideale di cambiata voluto dal pilota che viene richiamato con un lampo del LED e/o anche con un cicalino. Il motore presenta una meccanica di base sulla quale sono stati implementati tutta una serie di dispositivi elettro-meccanici per ampliarne le performance ma, soprattutto, per restare entro i limiti delle emissioni Euro 5. Si utilizza il blocco motore a quattro cilindri boxer da 2,5 litri di cilindrata sovralimentato con turbocompressore a gas di scarico e raffreddamento dell’aria aspirata attraverso intercooler aria-aria. Utilizzando un motore piatto come il boxer la distribuzione degli scarichi al di sotto del motore comporta che il turbocompressore sia posto sotto al motore e l’intercooler sopra. Per migliorare l’andamento della erogazione della potenza e contenere le emissioni si utilizza un sistema di distribuzione variabile continua sia per il lato aspirazione che per quello delle valvole di scarico. Inoltre l’acceleratore è regolato da una farfalla a controllo elettronico, la colonna dello scarico è sdoppiata ed ogni singolo collettore ha la stessa lunghezza e diametro degli altri.

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