Tesla Model 3 é l’auto più venduta negli USA

Le oltre 5000 Tesla Model 3 a settimana iniziano a vedersi sulle strade statunitensi e sulle classifiche tanto che, a Luglio negli USA si è ottenuto un vero e proprio record con la vendita di 16.000 Model 3; ad Agosto si pensa che la media elettrica potrebbe diventare la quinta vettura più venduta negli States in attesa di arrivare nel 2019 anche in Italia.
Insomma non solo “badnews” per Elon Musk e la sua Tesla.

In Italia non passa giorno che non si trovi una notizia negativa su Tesla, o per causa dei debiti, ritardi di produzione, tweet fuori luogo, indagini della SEC e chi più ne ha più ne metta.
La cosa curiosa é che invece i problemi dei suoi competitor non fanno notizia al pari degli incidenti stradali: se é coinvolta una Tesla in prima pagina se brucia una vettura tradizionale nulla, se capita ad una Model S allarme nazionale.
Evidentemente Tesla ed Elon Musk disturbano non poco l’antico mondo automobilistico turbato da questo sudafricano che senza esperienza automobilistica é diventata la star del settore con una società quotata in borsa e valutata quasi 70 miliardi di dollari e che pare voglia stupire ancora uscendo dal listino grazie ad investitori sauditi.

La stampa italiana rimane severa con Elon Musk e la sua Tesla

Guardando su “Google”, digitando la parola: “Tesla“, abbiamo trovato questi titoli:

Tesla, Musk ammette l’anno piú duro della sua carriera e la sua poltrona vacilla” secondo il quotidiano controllato da Confindustria. L’Agenzia Stampa più importante titola invece “Tesla, indagine SEC su problemi produzione Model 3”. Ma non mancano pure questi titoli “Elon Musk non sta tanto bene” oppure la frase più utilizzata è “Tesla, il titolo crolla…

Insomma trovare un titolo positivo su Tesla sulla stampa italiana è quasi impossibile e la cosa ci sembra strana.
L’unico breve spiraglio di positività c’è stato quando ha lanciato un missile con una Tesla Roadster alla volta di Marte con la sua società SpaceX.

Scriviamo questo articolo, che non vuole essere pro Tesla; né demonizzare Tesla che é solo la punta dell’iceberg, ma semplicemente per far capire che non é lontana come la Cina dove la mobilità elettrica sta volando per ordine dello stesso Parlamento ma si vede anche sulle nostre strade.

Tesla paradossalmente sembra che debba fallire da un momento all’altro e poi tutti i competitor la prendono ad esempio e spesso ne comprano o noleggiano una per smontarle e scoprire come sono fatte.

E se invece Tesla fosse in ottima salute?

Ad Infomotori piacciono i fatti ed i numeri che dicono che è verissimo che Tesla sta bruciando miliardi di dollari ma non in caviale e champagne ma in stazioni di ricarica supercharger (già superate le 10.000 in tutto il mondo incluse oltre 300 in Italia) che ti fanno caricare gratuitamente il 75% in 20 minuti.
Da notare che Elon Musk controlla pure SolarCity, la più grande compagnia di energia rinnovabile (solare per di più ) che utilizza per le sue stesse supercharger statunitensi.
Soldi spesi per i Destination Charging che stanno coinvolgendo i migliori alberghi, ristoranti, circoli sportivi e centri commerciali dove i proprietari possono caricare su colonnine Tesla le proprie vetture e tutti i luoghi sono mappati nella carta del navigatore delle vetture.
Miliardi investiti in Gigafactory, mega fabbriche e presto ne aprirà una in Cina e forse pure in Europa proprio in Germania.
Dunque è vero che Tesla non produce ancora utili, così come è vero che ha un ecosistema che nessun rivale può neppure sognarsi.

Può vantare una gamma più che “S3XY “, con la Y finale che sta ad indicare la sigla di un imminente crossover su base Model 3va  a cui poi si aggiungerà il camion SEMI ed il pick up,non dimentichiamoci le citycar.
Space X serve per il sogno del fondatore della Tesla, per mandare l’uomo su Marte,  intanto è preziosa per le tecnologie con cui si lavora l’alluminio presente sulle carrozzerie delle Model S ed X oltre che sui razzi.

Insomma Musk e la sua Tesla spendono con ferocia ma vendono sempre di più tanto che la Model S é la Luxury car più venduta sia negli Usa che in Europa , come la Model X é seconda solo alla Cadillac Escalade in America del Nord.

E la Model 3 quanto vende? Dai titoli dei media italiani si parla di falsi dati comunicati, è invece dalla stampa estera e statunitense che vengono fuori i numeri, la produzione promessa di 5000 unità alla settimana, sta per arrivare a 8.000 pezzi settimana.

In Italia la Model 3 è attesa quanto temuta per il 2019, sembra che gli ordini (a livello mondiale sono circa mezzo milione) italiani non confermati da “Tesla Italia” siano di qualche migliaio di unità.

Stranamente i media nazionali tanto attenti a Tesla ed ai suoi problemi (che come detto non mancano, come a tutte le imprese che stanno trasformando il mondo) non hanno trovato le news estere che davano la Model 3 inizialmente come la vettura Midsize Luxury Car più venduta in California per poi diventarla di tutti gli Stati Uniti d’America.

A luglio, secondo le stime di Clean Techica sui dati di vendita ufficiali USA la Model 3 ha infatti venduto 16.000 unità come potete trovare sulla stessa slide nella gallery e se il trend passa davvero a 8.000 pezzi a settimana la Model 3 ad Agosto potrebbe diventare la quinta o sesta vettura più venduta negli USA.

L’onda elettrica dall’Oceano Atlantico quando arriverà in Italia?

Insomma il mercato parla chiaro e come sappiamo le novità da una costa all’altra dell’Oceano Atlantico arrivano in fretta.
E’ evidente che in Italia ed in Europa non si passerà dal benzina/Diesel all’elettrico/ibrido plug in in pochi mesi ma ci vorranno diversi anni che significa che si può programmare il passaggio con gradualità o farsi sorprendere dalla tempesta se non si farà nulla nei prossimi anni in termini di infrastrutture (colonnine), prezzi competitivi di ricarica ed offerta di prodotti sempre più interessanti per prezzo ed autonomia.

I giovani ed i cantanti sembrano più attenti dei media segnalando che uno dei tormentoni estivi é quello di “Sfera Ebbasta” con “Ricchi X Sempre” con tormentone “Tesla” che riescono persino a guidare in sesta anche se non ha rapporti il cambio di una vettura elettrica!

Sul versante più solido anche se meno cool ricordiamo che all’ultimo “Salone di Pechino” sono stati presentate oltre 100 novità elettriche cinesi ed il pericolo per i costruttori europei non è certo la Tesla ma la Cina che sta bruciando i tempi con modelli elettrici sempre più interessanti e col vantaggio che hanno sotto controllo tutte le materie prime per fare le batterie e tutto il denaro sufficiente per comprare qualsiasi cosa o società.

E’ infatti tutta la Volvo ed una buona fetta di Mercedes-Benz é cinese così come una buona quota azionaria di Tesla é in mano ad investitori cinesi anche se, il primo azionista col 17% resta di Elon Musk!!

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