Volkswagen E-Bugster Concept

Volkswagen E-Bugster debutta in Europa
La casa di Wolfsburg sceglie la Svizzera per il debutto europeo di un concept ispirato al Maggiolino: infatti, dopo l’anteprima mondiale del nuovo VW Maggiolino al Salone di New York nell’aprile 2011, tocca ad un’altra versione della vettura più simpatica del mondo il debutto nel vecchio continente al Salone di Ginevra 2012: la Volkswagen E-Bugster.
Si tratta di un concept ad emissioni zero, dotato di un motore elettrico da 85 kW (ma capace di  raggiungere i 100 km/h in meno di 11 secondi) derivato proprio dall’ultima generazione del Maggiolino,  la Beetle più sportiva di tutti i tempi coi suoi 200 CV di potenza.

Come si ricarica la Volkswagen E-Bugster
Senza dubbi la E-Bugster è un prototipo riuscito, con la sua forma da speedster.
Il motore elettrico è alloggiato nella parte anteriore dell’auto, pesa solo 80 kg ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio, i cui moduli si trovano dietro i sedili anteriori.
La capacità della batteria, pari a 28,3 KWh, garantisce nel ciclo urbano un’autonomia di almeno 180 km: una distanza risulta sufficiente per coprire il tragitto casa-lavoro-casa. Anche perché la Volkswagen E-Bugster dispone di una funzione di carica rapida per ricaricare la batteria in appena 35 minuti (presso apposite postazioni).
Comunque la batteria del concept può sempre essere caricata in casa tramite le normali prese da 120 volt (USA) o 230 volt (Europa). La presa per la ricarica si trova sotto lo sportellino che cela il bocchettone per il rifornimento.
Il sistema di caricamento combinato Combined Charging Systems è stato realizzato in sinergia con Audi, BMW, Daimler, Porsche e con i partner americani Ford e General Motors/Opel, grazie al quale si sviluppa un nuovo e uniforme standard industriale per le spine delle auto elettriche future, a disposizione di tutte le case costruttrici. Inoltre, la E-Bugster si può “caricare” in due modi: ricarica con corrente alternata monofase oppure ricarica veloce con corrente continua (colonnine elettriche).
Questa omologazione va oltre la normale spina: il sistema permette una identica gestione di tutti i tipi di ricarica, con una conseguente riduzione dei costi e favorendo la diffusione dell’elettromobilità a livello mondiale.
Attraverso un apposito indicatore di performance, il guidatore della E-Bugster può visualizzare quanta energia viene richiesta agendo sull’acceleratore. Sulla plancia sono presenti un indicatore di autonomia e un display su cui viene visualizzato il livello di carica della batteria.
Un altro modo di ricaricare la batteria della E-Bugster è in frenata o rilasciando il pedale dell’acceleratore: l’energia cinetica viene convertita in corrente e accumulata temporaneamente tramite la batteria, aumentando così l’autonomia del Maggiolino elettrico.
La Volkswagen ha scelto di chiamare il sistema di trazione elettrica Blue-e-Motion, sistema previsto per una Golf elettrica nel 2013.

Derivazione del nome Bugster
Il nome Bugster riprende quello di un’altra concept car della famiglia Beetle: la New Beetle Regster Concept, svelata nel 2005 ancora al NAIAS di Detroit, una New Beetle in versione speedster con ragtop piatto (tetto ripiegabile), anticipazione del design della Beetle di domani (ovvero quella appena lanciata) ma più larga, più bassa e più sportiva.
Il nome E-Bugster è la combinazione fra la “E” che contraddistingue i modelli
elettrici, il soprannome statunitense della Beetle (“Bug”) e il termine “speedster”, che indica le due posti cabriolet.

Design esterno della Volkswagen E-Bugster
La E-Bugster è una autentica sportiva, alta meno di 1.400 mm (circa 90 mm in meno rispetto a una normale Beetle), caratteristica che trasmette grande forza, dando alla vettura proporzioni decisamente aggressive. La larghezza (1.838 mm) è aumentata di 30 mm, la lunghezza (4.278 mm) resta invece invariata.
Il look della Volkswagen E-Bugster evoca quello di una speedster. Sul frontale spicca il parabrezza piatto e ampio, il cui cristallo lateralmente si spinge oltre i montanti anteriori. A differenza del Maggiolino di serie, la E-Bugster si differenzia per i nuovi paraurti: a sinistra e a destra della
presa d’aria centrale, i designer hanno integrato luci diurne realizzate con fasce di LED a forma di C (naturalmente speculari sul lato destro),  una sorta di firma per le concept car a trazione elettrica Volkswagen.
Questi elementi si ritrovano anche nel paraurti posteriore, anch’esso di nuova concezione, modificati come catadiottri. A differenza delle tipiche speedster, il lunotto della E-Bugster è estremamente ampio.
Ma, come ogni speedster, ha un profilo caratterizzato da cristalli piatti e tetto basso. Sotto ai
passaruota pronunciati ci sono cerchi da 20″, derivati dai Twister da 18″ della Beetle, con pneumatici 235/35. E fra i parafanghi ritroviamo il tipico motivo a “V” della fiancata, uno
dei segni distintivi storici della Beetle. Dal longherone, lo sguardo si alza poi sull’ampia e liscia superficie della porta e sulla nervatura sopra la maniglia della porta stessa. È proprio pochi centimetri sopra questo punto che la Beetle si trasforma in speedster: i designer hanno infatti prolungato la linea cromata della cornice inferiore dei finestrini verso il posteriore facendo sì che si snodi come già sulla New Beetle Cabriolet, da un montante anteriore all’altro. E sopra questa cornice cromata, in un profilo ad arco appiattito, si sviluppa l’hard top della vettura. In classico stile speedster, il raggio del tetto segue la cornice superiore dei cristalli laterali.

Interni all’avanguardia della Volkswagen E-Bugster
Le peculiarità del design esterno si ritrovano nell’abitacolo del Maggiolino elettrico, con ampio ricorso all’alluminio per le maniglie e gli attacchi delle cinture di sicurezza, come pure il volante in materiale leggero crea un forte legame tra esterni e interni. Di particolare effetto è il momento dell’accensione della E-Bugster: con il comando on/off non solo si “accende” la vettura ma anche una coreografica illuminazione che invade l’abitacolo di luce bianca che diventa blu.
La particolare atmosfera è esaltata da una sottile linea di luce di un millimetro che percorre i braccioli delle porte e le bocchette dell’aria. A sottolineare la sportività della E-Bugster, i sedili profilati e tunnel centrale verniciato in tinta con la carrozzeria.

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