Volvo V60 Plug-In Hybrid provata per voi al Challenge Bibendum 2011 a Berlino

Le prime impressioni sulla Volvo V60 Plug-In Hybrid
Nel baillamme di auto elettriche e ibride presentate all’undicesima edizione del Challenge Bibendum Michelin, Infomotori ha scelto la prova della nuovissima Volvo V60 Plug-in Hybrid, l’edizione ecologica della ben conosciuta e apprezzata station wagon svedese. In un circuito non molto lungo e trafficato, ricavato fra le piste e i raccordi del vecchio aeroporto dismesso di Tempelhoff, interamente occupato da questa tre giorni del rinomato marchio francese di pneumatici. In mezzo a coni di segnalazione e altri accorgimenti per segnalare incroci e deviazioni, su un tracciato scorrevole ed a tratti sconnesso per un vecchio asfalto ormai in via di disgregazione, la V60 plug-in hybrid è parsa molto duttile e maneggevole, comoda e confortevole, e per nulla rumorosa. Il motore elettrico fa filare la vetttura senza tentennamenti, anche se per raggiungere gli 80 all’ora ci impiega un po’, con quattro persone a bordo e bagagli. Ma poi se ne va come un alito di vento.

Il motore della Volvo V60 ibrida
Un propulsore a corrente elettrica che fa interamente il suo dovere, fino in fondo, almeno per i primi 50 chilometri (dato prima d’ora mai confermato), grazie all’energia accumulata nelle batterie, prima di lasciare il posto al potente motore diesel che tira a dovere le ruote anteriori e carica nel contempo il motore elettrico posteriore da 70 cavalli. Così, in funzione standard, cioè hybrid, si hanno a disposizione combinata ben 285 cavalli e 640 Nm di coppia. Una cavalleria considerevole quindi per la station nordica, che tra l’altro consuma veramente poco. Dai dati fornitici dagli ingegneri svedesi, presenti allo stand Volvo del Bibendum, è emerso che la V60 plug-in hybrid così progettata consuma meno di 2 litri di gasolio ogni 100 chilometri e abbandona nell’aria meno di 50 grammi di CO2 al chilometro. Una vettura quindi che dà molte soddisfazioni di guida e nello stesso tempo pensa molto all’ambiente circostante. Proprio quello che si sono prefissi gli organizzzatori della kermesse berlinese (ritornata in Europa dopo le due edizioni americana e brasiliana), in favore di una mobilità priva di accezioni negative orientato a un futuro ambientale miligliore.

Volvo V60 Hybrid come auto simbolo del futuro
Tornando alla nostra prova c’è da dire a chiare lettere che una Volvo così congegnata sarà sicuramente il futuro del nostro parco circolante. Bella, solida, veloce, sicura, e ben piantata a terra: nelle curve strette del circuito più lungo del Tempelhof ha mostrato un’aderenza eccezionale, unita a una fluidità di manovra veramente eccellente. Il tutto permeato da una silenziosità di marcia, alla quale sono sicuro che ben presto dovremo abituarci.
Tre le modalità di funzionamento della nostra esaminanda: Pure, Hybrid e Power. Con la prima è solo il motore elettrico a fornire eneria per la corsa, con la seconda si combinano i due propulsori per ottimizzare l’efficienza energetica, con un’autonomia di 1.200 km. E infine con la modalià Power il 5 cilindri 2.4cc turbodiesel, montato sull’avantreno, unisce le forze con l’elettrico installato sulle ruote posteriori. Con il risultato di ottenere il massimo rendimento.
Per poterla guidare sulle nostre strade dobbiamo però attendere fino al prossimo anno.

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