Kia Optima Plug-in Hybrid, prova su strada e impressioni di guida

Berlina ​piacevole da vedere ma soprattutto efficiente e tecnologica, la Kia Optima Plug-in Hybrid è protagonista del nostro test drive approfondito. La ​O​ptima è una berlina di segmento D dall’anima green e dall’aspetto slanciato e vagamente sportivo, grintoso quanto basta insomma per soddisfare i gusti dei clienti europei e italiani in particolare. L’anima ecologica che spinge la Optima Plug-in Hybrid si percepisce da subito, già dal primo sguardo: notiamo infatti che la griglia anteriore è contornata di blu, il colore solitamente associato all’energia elettrica.​ Per gli amanti del lungo, ricordiamo che è disponibile la Optima Station Wagon.​

Design piacevole e sistema di propulsione green non sono tuttavia gli unici pregi della berlina coreana, della quale – una volta saliti a bordo – non possiamo non apprezzare l’ambiente spazioso e rifinito in maniera ottima dai tecnici della Casa automobilistica asiatica. Il bagagliaio ha una capacità di 510 litri, più che sufficiente se dovete riporre attrezzature per il tempo libero o se il vostro lui/lei vi trascina a fare acquisti al centro commerciale, per poi uscire con borse e borsoni di prodotti di varia natura. Scherzi a parte, oltre ad essere spaziosa la Kia Optima Plug-in Hybrid è anche rifinita in maniera impeccabile e ha poco o nulla da invidiare alle concorrenti premium tedesche.

I motori della Kia Optima Plug-in Hybrid
Ciò che ci interessa maggiormente analizzare, però, è il sistema di propulsione che troviamo sotto al cofano: il motore benzina 2.0 litri a ciclo indiretto Atkinson abbinato a un’unità elettrica da 67 CV. L’accoppiata, vi assicuriamo, è vincente non solo in termini di consumi ridotti ma anche e soprattutto di prestazioni. Se la batteria elettrica è carica, la spinta e lo spunto della Kia Optima Plug-in Hybrid sono particolarmente “elettrizzanti”, è il caso di dirlo. La potenza totale del propulsore è di 205 CV e 375 Nm e grazie alle batterie agli ioni di litio la Optima Plug-in è in grado di percorrere fino a 54 km ​(reali!) ​solo in modalità elettrica, a una velocità massima di 100 km/h. Una volta esaurita la carica della batteria, la Optima torna ad essere una ibrida a tutti gli effetti.

La berlina segmento D in questa modalità consuma soltanto 1,6 litri di carburante ogni 100 chilometri percorsi ed emette 37 grammi di CO2 al km. Le batterie al litio si ricaricano in 3 ore con una colonnina da 50 VOLT e in 6,5 con una normale colonnina. I dati dei consumi sono assolutamente veritieri tanto che passati anche i primi 100 km la media non scende mai sotto i 20 km/litro se non guidate oltre i limiti… se invece sei interessato a saperne di più sui consumi delle elettriche leggi questo articolo.

L’autonomia in modalita EV (Electric Drive) è di 50 chilometri che superano i 70 grazie al mix giocato dal recupero energia e dall’inserimento temporaneo del motore termico nelle circostante meno favorevoli all’ibrido elettrico come le partenze a freddo o le salite impegnative. Con un prezzo di listino che parte da 44.000 euro, la Kia Optima Plug-in Hybrid può essere ulteriormente arricchita dal Platinum Pack – il cui costo è di 3.000 euro – che comprende: sedili regolabili elettricamente ventilati, tetto panoramico, high beam Assist,  frenata automatica d’emergenza, around view monitor, smart cruise control e sistemi di mantenimento corsia e di avviso dell’angolo cieco.

La prova su strada
Passiamo alla prova su strada vera e propria: la Kia Optima Plug-in Hybrid, se si spinge sul pedale, divora l’asfalto, tanto che se guidassimo bendati (non esattamente un’idea brillante​, ma con questa vettura potreste farlo avendo una guida assistita avanzata che la fa guidare senza toccare la pedaliera e neppure il volante pur arrivando dopo 10 secondi un sonoro allert di rimettere le mani sul volante!) potremmo pensare di essere al volante di una sportiva. La Optima Hybrid è molto silenziosa, tanto da poter essere definita un autentico salotto in movimento. Questo non vuol dire che non sia piacevole da guidare, anzi è l’esatto opposto. Lo sterzo è leggero e preciso e la trasmissione automatica cambia in maniera veloce e ai giusti giri. Giocando con il piede destro e dosando l’accelerazione si può far intervenire il motore 2.0 litri a benzina lo stretto necessario, andando a consumare pochissimo carburante a tutto vantaggio delle emissioni di CO2 e, dettaglio non da poco, del nostro portafogli.

​Provata per migliaia di chilometri su tutti i fondi, compresa neve e ghiaccio, la Optima di Kia ci ha sempre sorpreso con una facilità di guida davvero impressionante: l’unico problema è che quando scendete il divario con le altre vetture è davvero imbarazzante. La linea della berlina sicuramente potrà non piacere a tutti ma sappiate che questa Optima Plug in ibrida è davvero una valida alternativa ai Diesel che possono davvero cominciare a pensare alla meritata pensione…

​Degno di nota lo stesso cambio che a differenza di altre marche ibride non è robotizzato ma all’altezza delle migliori tedesche assicurando una guida fluida senza sussulti e scosse. Quando invece si vuole spingere in maniera più decisa sull’acceleratore, ecco che il motore risponde in maniera immediata e con più grinta di quanta ci aspettassimo prima di iniziare il nostro test drive. Lo scatto da 0 a 100 chi​l​ometri orari viene coperto in soli 9,4 secondi, mentre la velocità di punta è pari a 192 km/h. Numeri più che buoni, specie considerando che parliamo di una vettura green in tutto e per tutto. L’assetto è morbido quanto basta per assorbire le asperità del terreno; il rollio anche in curva è praticamente assente, a tutto vantaggio del comfort soprattutto dei passeggeri.

​I​l comfort è davvero el​e​vato​ e dobbiamo davvero i complimenti a Kia poichè è le vettura di segmento D in assoluto con la migliore stabilità, elasticità provata negli ultimi 5 anni (e ne abbiamo provate tante…) col vantaggio di essere ecologicamente sobria.​

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