Coronavirus: Natale blindato, tutte le regole del nuovo DPCM

Alla fine è prevalsa la linea “dura”: dopo avervi anticipato qualche indiscrezione nel mese di novembre, ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato e ufficializzato il nuovo DPCM di Natale, che entrerà in vigore da oggi, venerdì 4 dicembre, e rimarrà operativo fino al 15 gennaio, quindi ben oltre la tradizionale finestra temporale di 30 giorni. Le novità? Sono davvero tante e a molti non piaceranno: resta il fatto che l’Italia, durante questo mese di festività, rimarrà divisa in fasce “colorate” con tendenza verso il giallo e che a partire dal 21 dicembre la maggioranza degli spostamenti tra regioni e comuni saranno fortemente limitati.

DPCM NATALE: SEMI-LOCKDOWN IN ARRIVO

La novità più importante, come appena anticipato, sarà una decisa stretta agli spostamenti tra Regioni diverse dal 21 dicembre al 6 gennaio compresi: la volontà è quella di evitare la fuga verso le seconde case e, più in generale, l’aumento esponenziale dei contagi da Coronavirus che potrebbe verificarsi con l’inizio dell’anno nuovo, il quale metterebbe ulteriormente a dura prova la tenuta del nostro sistema sanitario. Nel giorno di Natale (25 dicembre), in quello di Santo Stefano (26 dicembre) e dell’1 gennaio, inoltre, saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni: le uniche eccezioni, come al solito, saranno i motivi di salute, di lavoro e di assoluta necessità, assieme al ricongiungimento di coppie distanti tra loro (ma che vivono abitualmente nella stessa casa) e all’aiuto da prestare nei confronti di persone non auto-sufficienti.

Nessun ricongiungimento autorizzato, invece, per andare a far visita a parenti (anche stretti) o conoscenti: in queste ore, in realtà, si stanno valutando delle possibili deroghe per i comuni più piccoli e isolati, assieme alla creazione di una FAQ sul sito del Governo che faccia chiarezza su tutte le situazioni che rientrino nello “stato di necessità” utile a muoversi durante i giorni delle festività natalizie. Per quanto riguarda il coprifuoco, invece, rimane sempre il divieto di spostarsi liberamente tra le 22 e le 5 del mattino, un orario esteso fino alle 7 durante la notte di Capodanno. Di conseguenza, la messa della Vigilia sarà anticipata alle 20 con termine ultimo le 22.

DPCM Natale Capodanno Coronavirus 2020

DPCM NATALE: NIENTE CENONI E PRANZI TRA FAMIGLIE

Come potete capire, si preannuncia un Natale, una fine anno e un inizio del 2021 “blindati”, nei quali i tradizionali cenoni e pranzi subiranno un drastico cambiamento rispetto a quello a cui siamo abituati: la raccomandazione è quella di festeggiarli in maniera “sobria” e tra i conviventi dello stesso nucleo familiare, limitando al massimo la possibilità di entrare in contatto con altre persone. Secondo il testo del nuovo DPCM, sono vietate “le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.

Diverso il discorso per chi vorrà celebrare le festività natalizie recandosi al ristorante oppure in un hotel: nel primo caso gli esercizi commerciali saranno sempre aperti per pranzo, anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania, e vi si potrà recarsi (entro le 18 e nel rispetto dei limiti del proprio comune) fino a un massimo di quattro persone per tavolo, a meno che queste non siano appartenenti allo stesso nucleo familiare. Nel secondo caso, invece, il classico “veglione di fine anno” sarà praticamente vietato, perchè la ristorazione dalle 18 del 31 dicembre fino alle 7 del primo gennaio sarà possibile esclusivamente attraverso il servizio in camera. Il servizio d’asporto e consegna a domicilio di bar e ristoranti sarà però consentito e rimarrà operativo fino alle 22.

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DPCM NATALE: NEGOZI APERTI, SCUOLA E SCI A GENNAIO

Per quanto riguarda lo shopping natalizio, il nuovo DPCM di Natale prevede l’estensione dell’orario di apertura degli esercizi commerciali fino alle 21, in modo da ampliare la finestra in cui i clienti possono effettuare le loro compere in piena sicurezza. Ciò varrà da oggi, 4 dicembre, fino al 6 gennaio in tutte le Regioni, anche quelle in zona rossa e compresi i fine settimana: l’unica eccezione è data dai centri commerciali, che potranno seguire questa direttiva fino al 20 dicembre per poi chiudere durante le giornate di festa. In questo caso gli unici negozi che potranno aprire saranno le farmacie, la parafarmacie, i punti vendita di generi alimentari, le edicole, i tabaccai e i vivai.

Passando alla scuola, gli studenti delle superiori torneranno in classe solamente a partire dal 7 gennaio con una presenza garantita al 75%, mentre quelli di elementari e medie proseguiranno la didattica in presenza al 100%. Chiusura completa, invece, per le piste da sci: al fine di evitare assembramenti il Governo ha deciso di tenere chiusi gli impianti fino al 6 gennaio, con riapertura dal giorno successivo. Stessa fine per chi avrebbe voluto trascorrere il Natale in crociera, perchè dal 21 dicembre al 6 gennaio tutti i servizi delle navi passeggeri italiane saranno sospesi.

Ultimo punto, ma non in ordine di importanza, quello della quarantena preventiva per chi torna in Italia da un Paese estero dal 21 dicembre al 6 gennaio: “Si tratta di una misura cautelativa – ha dichiarato il Premier Conte in conferenza stampa – Non sappiamo dove andranno le persone e se in quei luoghi saranno permesse le feste. L’obbligo di quarantena, inoltre, sarà esteso anche agli stranieri“. La volontà è quella di limitare l’arrivo di chi andrà a sciare in Svizzera o in altri Paesi dell’Unione Europea: resta il fatto, però, che chi rientra prima del 21 dicembre sarà obbligato ad effettuare un tampone prima della partenza; se negativo, non dovrà porsi in quarantena preventiva.

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