Gomme termiche e pneumatici invernali: test comparativi sulla neve

Test comparativi per pneumatici e gomme termiche a Madonna di Campiglio
In costanti situazioni di copiose precipitazioni nevose in tutta Italia, i test organizzati da Assogomma, tendenti a evidenziare l’utilità dei pneumatici invernali, è capitata proprio a pallino. In una Madonna di Campiglio ormai abbinata al mondo dei motori (si sono svolti nelle settimane scorse il Wrooom-F1, il MotoGp Ski Meeting e la Winter Marathon, con i grandi campioni della pista e le più belle auto d’epoca) la “perla delle Dolomiti” ha ospitato i test invernali dei pneumatici delle maggiori Case produttrici, montati su diversi tipi di vetture, veicoli commerciali e di pronto soccorso.

Pneumatici invernali, estivi e misti
Una kermesse che ha messo in evidenza ancora una volta il pneumatico invernale come elemento fondamentale di sicurezza attiva, quando le temperature scendono sotto i 7° e le condizioni della strada diventano particolarmente insidiose a causa di freddo, acqua, neve e ghiaccio, cioè le condizioni climatiche che coinvolgono in questi giorni l’intero Paese. Una due-giorni di severi test, con numerose prove su neve e asfalto, che hanno evidenziato come il pneumatico invernale sia l’unica soluzione per circolare in sicurezza, nelle condizioni tipiche della stagione invernale, senza la necessità di montare le catene. I test si sono svolti  con automobili con trazione, motorizzazione, alimentazione e segmenti di mercato diversi, del Gruppo Fiat e di Volvo Italia. Le prove hanno riprodotto le tipiche situazioni in cui si può trovare qualsiasi automobilista durante il periodo invernale e hanno dimostrato che in ogni situazione, con un treno di pneumatici invernali, si viaggia più sicuri e tranquilli.

9 prove per testare l’efficacia dei migliori marchi
Ben 9 le prove effettuate, sempre comparative, con l’uso di pneumatici invernali, estivi e misti (i due assali con i due tipi di equipaggiamento diversi), risultati quest’ultimi i più dannosi in assoluto, per il diverso tipo di comportamento tra anteriore e posteriore, che innesca sbandate o testa-coda alquanto inaspettate e imprevedibili. Diffidate quindi da questa soluzione, magari dettata a volte dal risparmio, ma mai conveniente. Basta un’uscita di strada o un urto contro un’altra vettura per “mangiarsi” il risparmio e rimetterci pure.

Frenata
La prima prova è stata la frenata di emergenza con due ambulanze identiche a trazione integrale su fondo leggermente innevato, in discesa a 45 Km/h con temperatura di  -9,5°, con il risultato che con l’equipaggiamento estivo si è fermata in circa 50 metri, mentre l’ambulanza con equipaggiamento invernale si è arrestata in circa 20. Da notare, oltre all’evidente allungamento della frenata, anche la velocità residua del mezzo equipaggiato con l’estivo prima dell’arresto.

Handling
La seconda è la prova di Handling, eseguita con due Abarth 500 a trazione anteriore (una con invernali e l’altra con estivi nuovi), con l’obiettivo di confrontare su un tratto stradale misto il comportamento globale del veicolo in termini di aderenza, trazione,  capacità di frenata, ripartenza, spunto in salita e tenuta laterale in curva, con fondo che mostra un’alternanza di tratti bagnati, lievemente innevati, tratti ghiacciati e tratti di neve stratificata, sia in salita che in discesa. Mentre l’equipaggiamento invernale ha assicurato la guidabilità in sicurezza del mezzo in tutte le condizioni di fondo stradale, quello estivo in più punti è stato messo in difficoltà, soprattutto in discesa, non garantendo una sufficiente guidabilità e rischiando davvero grosso.

Prova Rotonda
Terza prova con equipaggiamento misto al posteriore, eseguita con tre Maserati GranTurismo S a trazione posteriore in tre configurazioni: invernale nuovo, estivo nuovo ed equipaggiamento misto, invernale sull’asse trattivo posteriore ed estivo all’asse anteriore, per valutare le capacità di trazione e soprattutto di direzionalità del veicolo su un percorso circolare, che simula una rotonda cittadina. La vettura gommata invernale ha realizzato il percorso in sicurezza, mantenendo il pieno controllo del veicolo, mentre la vettura gommata estiva non è stata nemmeno in grado di lasciare la piazzola di sosta per raggiungere il percorso. Quella  con equipaggiamento misto si è dimostrata inadatta, se non addirittura pericolosa. Pur avendo la spinta di motricità sufficiente a muoversi, quando si comincia ad affrontare il percorso circolare, la direzionalità, demandata all’asse anteriore, viene meno a causa dei pneumatici estivi, che non permettono affatto alla vettura di girare ove richiesto.

Veicoli commerciali
La quarta è con due veicoli commerciali Fiat Ducato, per comparare la motricità su un percorso stradale misto con il veicolo in normali condizioni di utilizzo, quindi sia scarico sia con una zavorra (ipotetico carico) di 400kg. La prova, eseguita su un percorso stradale con fondo ghiacciato e innevato, con un dislivello in corrispondenza del quale è stato predisposto un semaforo per simulare una frenata con arresto in salita e successiva ripartenza, è stata positiva naturalmente con le gomme invernali, mentre le estive non hanno nemmeno permesso la ripartenza in leggerissima salita, abbandonando il percorso e quindi con l’ipotetico ritiro o consegna della merce non effettuati.

Frenata d’emergenza
Quinta la prova di una frenata d’emergenza nelle due solite condizioni, più un estivo catenato. Al via tre Alfa Romeo Giulietta 1.7 turbo benzina identiche, su fondo innevato in leggera discesa ( 4-5%) a circa 45 Km /h, con il risultato di 63 metri di frenata con equipaggiamento tutto estivo; 31 metri per l’estivo catenato e solo 12 metri con le gomme invernali. Una differenza davvero notevole.

Gomme estive e catene da neve
Per la sesta prova sono stati impiegati due Fiat Freemont 1.9 JTD a trazione anteriore, il primo equipaggiato completamente con pneumatici invernali e l’altro con estivi e catene omologate da 7mm sull’asse trattivo anteriore, con l’obiettivo di confrontare gli spazi di arresto,  simulando una frenata di emergenza su un tratto in leggera discesa, su un fondo ghiacciato e lievemente innevato, percorrendo un tratto in discesa fino a raggiungere i 45 km/h circa in seconda marcia. Dal confronto  è emerso che il veicolo equipaggiato con pneumatici estivi catenati all’anteriore allunga gli spazi di frenata di oltre il 50% rispetto all’equipaggiamento invernale, senza considerare il comfort nettamente a vantaggio del veicolo non catenato.

Pneumatici invernali usurati
La settima prova è con pneumatici usurati a metà, con due Volvo XC60 identiche, alle stesse condizioni di prova precedente. I risultati sono ecclatanti: con gli estivi l’arresto avviene in 65 metri, con gli invernali in meno di 20.

Salita e discesa da una rampa
Sempre con le XC60 si va all’ottava prova, la salita e discesa di una rampa, con estivi nuovi, invernali usurati al 50% e nuovi. Si parte e a metà discesa si frena per valutare la tenuta, poi un’altra frenata su rettilineo pianeggiante; si prosegue con una salita e una fermata a metà della rampa per valutare sia il grip, sia la tenuta laterale dei pneumatici. La vettura equipaggiata con pneumatici estivi è in grado di salire, ma interrotta la corsa a metà della rampa non è stata più in grado di proseguire la marcia, slittando pericolosamente all’indietro e intraversandosi, praticamente ingovernabile. Anche in discesa questa configurazione ha evidenziato l’impossibilità di arrestare la propria marcia , scivolando fino al termine della pendenza. Le altre due configurazione hanno compiuto l’esercizio in ogni situazione, salendo e scendendo, nonché arrestando la propria marcia a metà rampa. Per gli usurati si è rilevato una lieve riduzione di performance.

Pneumatici misti sull’anteriore
Ultima prova l’equipaggiamento misto all’anteriore con 3 Fiat Panda Twinair a trazione anteriore, su una superficie lievemente innevata e con fondo semi ghiacciato, a temperatura esterna intorno a -5°C. Abbiamo percorso un tratto di strada con due curve in serie più un tornante, a una velocità massima di 30/40 km/h in prima/seconda marcia, al fine di valutare una reale situazione in cui si può trovare un automobilista su percorso misto. La vettura con pneumatici estivi ha stentato a partire e appena accelerato un po’ è andata in sottosterzo, evidenziando scarsa trazione e direzionalità. Il retrotreno è risultato sovrasterzante e in curva la macchina non ha mantenuto la traiettoria impostata, con perdita di controllo. Nella configurazione mista invece la vettura non evidenzia difficoltà in partenza, ha buona trazione in rettilineo dando la sensazione di una buona guidabilità e sicurezza, che però viene meno in inserimento in curva e frenata, con una perdita di aderenza al posteriore e relativo controllo del mezzo, fino ad arrivare al completo testacoda. Naturalmente tutto ok con l’equipaggiamento invernale.

 

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