Classifica: le 5 cose da (non) dire ad un motociclista

Dopo un po’ che sono a conoscenza della passione che avete per le due ruote i vostri amici, familiari e conoscenti sono ormai rodati su alcune delle vostre abitudini, salvo venirsene fuori di tanto in tanto con una delle fatidiche frasi che ci sentiamo ripetere ad un ritmo assillante.  L’ultima delle cinque, invece, è una costante che purtroppo diventa inevitabile

 

1. Mi  raccomando vai piano! – Grande ed eterno classico, una melodia che impariamo a conoscere sin dal nostro primo 50cc 2T e che ci portiamo avanti fino al giorno in cui ci telefona Gigi dall’Igna per farci provare la nuova GP16. I più esperti la condiscono con un -chiama quando arrivi!- che, le prime volte, si può anche fare. Purtroppo però, la verità è che uno non spende migliaia di euro per una moto, svariate centinaia degli stessi in un assicurazione fraudolenta ed un bollo da supercar per andare piano. Altrimenti a quest’ora ci saremmo messi una tutina alla Roberto Bolle per  cavalcare allegramente la nostra bicicletta chiaccherando con gli amici. 

2. sai che ho preso la moto nuova? Mi sono fatto il Burgman, cosa dici gli monto l’Akrapovic
– Qui la situazione è ovviamente tragicomica. Qui si rischia di subire una di quelle escursioni termiche capaci di rompere anche i bicchieri più resistenti, e pensare che noi, i bicchieri, non ce li abbiamo. La delusione è la stessa che hanno provato i fan quando Albano e Romina si sono lasciati, quando hanno scoperto che Luttazzi copiava le battute e quando un padre intravede il figlio, sull’altra curva dello stadio, al derby della squadra del cuore. 

3. Quanto fa la tua? Ah bello, mio cugino però fa 280Km/h
– Il fortunello che ha un cugino per ogni arte, certo. Ma, per quanto possa sembrare un cliché, c’è poco da stare tranquilli perché queste persone esistono realmente. Di solito poi ti dicono (nel caso non l’avreste capito) che quando la moto l’avevano loro andavano molto più forte di Rossi, infatti gli hanno insegnato a fare il set-up, ma lui con la fama si è scordato il suo mentore. Purtroppo, non c’è nemmeno una fotografia a rendere a questi manici della mascella un po’di giustizia. 

4. Ma non hai caldo, ma non hai freddo, ma non sei stanco?
– la risposta più educata, incredibilmente difficile da pronunciare in queste situazioni, sarebbe “ma non vai in moto?” invece in quei momenti uno si lascia trascinare dall’ira proverbiale del motociclista dal sangue caldo, sciorinando le risposte più colorite. Altri invece (ma non è il nostro caso) riescono semplicemente a dire si, un po’ fa caldo ma ci vado lo stesso volentieri. 

5. Patente e libretto
– Diciamo pure la verità, non c’è niente di peggio di quando, con questa frase, ci  accorgiamo che sarà un lungo pomeriggio.  È che uno non lo fa apposta ad aprire la manetta, magari anzi stava pensando a tutt’altro. Certo, non siamo di quelli che sfrecciano a 180Km/h in città con tutto ciò che ne consegue, ma quel solletico al polso destro a volte ci porta incontro alla paletta dei vigili. A differenza delle altre però qui è davvero colpa nostra, l’unica cosa rimasta da fare è la manovra Johnny Stecchino che per chi non la conoscesse…beh, andatevela a cercare 

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